In Svizzera, il MASI di Lugano presenta una grande monografica dedicata a Alexander Calder


Dal 5 maggio al 6 ottobre 2024 il MASI di Lugano presenta la più completa monografica dedicata ad Alexander Calder da un’istituzione pubblica svizzera negli ultimi cinquant’anni.

Il MASI - Museo d’arte della Svizzera italiana, di Lugano, in Svizzera, presenta dal 5 maggio al 6 ottobre 2024 la mostra Calder. Sculpting Time a cura di Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge. Si tratta della più completa rassegna monografica dedicata ad Alexander Calder (Lawnton, 1898 - New York City, 1976) da un’istituzione pubblica svizzera negli ultimi cinquant’anni. Introducendo il movimento nella scultura, Calder ha esteso questo medium oltre il visivo, nella dimensione temporale. Attingendo da importanti collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui la Calder Foundation di New York dalla quale proviene un ampio corpus di opere, la mostra presenta oltre trenta capolavori dell’artista realizzati tra il 1931 e il 1960.

L’esposizione intende esplorare l’impatto profondo e trasformativo di questo artista rivoluzionario, delineando il suo sviluppo di un linguaggio formale e scultoreo caratterizzato da un’innovazione senza precedenti durante gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. In mostra sarà inoltre presentata una selezione di constellations, un termine proposto da Marcel Duchamp e James Johnson Sweeney per le sculture dell’artista realizzate in legno e filo metallico nel 1943. Calder si inserisce nell’avanguardia parigina poco dopo essersi trasferito nella capitale francese nel 1926, e nel 1930 il lavoro dell’artista si spostò in maniera netta verso l’astratto. La mostra segna questo importante snodo nella produzione dell’artista con le prime sculture non oggettive di Calder, che egli descrisse come densités, sphériques, arcs e mouvements arrêtés.
Una delle innovazioni più importanti dell’artista è stata quella di aver incorporato il movimento nelle sue composizioni, introducendo così la dimensione temporale. I suoi mobiles, termine coniato da Duchamp per descrivere queste opere, sono sculture cinetiche le cui composizioni in continua mutazione sono attivate dalle condizioni dell’ambiente in cui si trovano. La rassegna di Lugano presenta uno dei più importanti mobiles, Eucalyptus (1940). La scultura fece il suo debutto nella mostra di Calder del 1940 alla Pierre Matisse Gallery di New York e in seguito fu inclusa in quasi tutte le mostre più importanti allestite durante la carriera dell’artista. La mostra include anche altri mobiles come Arc of Petals (1941) e Red Lily Pads (1956), esposta nell’ultima sala, di fronte a una grande vetrata che offre una suggestiva vista sul lago e sul panorama circostante. Queste opere rispondono ad ogni minimo cambiamento dell’aria e della luce, vibrando nell’imprevedibilità del tempo e dei suoi diversi momenti.

In mostra, anche gli stabiles di Calder, termine coniato da Jean Arp per le opere statiche dell’artista in risposta a Duchamp, che esplorano invece il movimento implicito. Untitled (circa 1940) e Funghi Neri (1957) rendono evidenti le spettacolari variazioni di scala di queste opere, dalle dimensioni più ridotte a quelle maggiori. A causa della scarsità di lastre di metallo durante la seconda guerra mondiale, nel 1943 Calder iniziò una nuova serie di sculture astratte realizzate con fili metallici e legno, appese alla parete ad altezze inaspettate. Sweeney e Duchamp, che curarono la retrospettiva di Calder del 1943 al Museum of Modern Art di New York, proposero il termine constellation per queste sculture. La mostra sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale in tre edizioni separate (italiano, inglese e tedesco), con un saggio di Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge e una selezione di testi storici. La mostra è realizzata grazie a Fondazione Favorita.

“Calder ha creato organismi metallici che possiedono le qualità della leggerezza e della varietà in forme biomorfiche sottili, che sono allo stesso tempo resistenti e fragili, dinamici ed estetici, solidi e ipersensibili”, spiegano le curatrici della mostra. “Muovendosi liberamente e interagendo con l’ambiente circostante, sembra dare forma all’aria; cambia continuamente, giocando con il tempo”. “L’eredità di Calder perdura non solo nella presenza fisica delle sue opere, ma anche nel profondo impatto del suo lavoro, che ha cambiato il modo in cui percepiamo e interagiamo con la scultura. Il suo contributo alla storia dell’arte si estende ben oltre l’uso innovativo di materiali e l’impiego di nuove tecniche, catturando la sottile essenza di momenti fugaci. Confrontarsi con questa dimensione temporale è l’obiettivo di questa mostra”, concludono. 

Per info: https://www.masilugano.ch/masi/home.html

Immagine: Alexander Calder, Constellation (1943; legno, filo metallico e pittura,  83,8 x 91,4 x 35,6 cm; New York, Calder Foundation. Foto di Tom Powel Imaging © Calder Foundation, New York. Su gentile concessione di Calder Foundation, New York Art Resource, New York  © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York 

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraCalder. Sculpting Time
CittàLugano
SedeMASI
DateDal 05/05/2024 al 06/10/2024
ArtistiAlexander Calder
CuratoriCarmen Gim?nez, Ana Mingot Comenge
TemiNovecento

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