Il tempo nell'arte barocca è in mostra a Roma, a Palazzo Barberini


Dal 15 maggio al 3 ottobre 2021, la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini ospita la mostra “Tempo Barocco”, una rassegna sul tempo nell’arte barocca.

A Roma, dal 15 maggio al 3 ottobre 2021, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano, nella sede di Palazzo Barberini, la mostra Tempo Barocco, a cura di Francesca Cappelletti e Flaminia Gennari Santori. La rassegna, che inaugura il nuovo spazio mostre delle Gallerie al piano terra del museo (otto sale per un totale di 750 metri quadri completamente restaurati e rinnovati) esplora il concetto di “barocco”, ovvero un sistema unitario delle arti che vede la luce a Roma nei primi decenni del XVII secolo e che trova nella spettacolare volta con il Trionfo della divina Provvidenza di Pietro da Cortona a Palazzo Barberini la sintesi di tutti gli aspetti fondanti della sua estetica: teatralità, magniloquenza, meraviglia, e la rielaborazione libera e inventiva in chiave grandiosa e patetica del mito classico e delle opere d’arte antica.

L’arte barocca è caratterizzata dalla continua ricerca della più efficace resa del movimento nella raffigurazione di gesti e azioni. La pittura di scene mitologiche così come quella di storia si trasformano in rappresentazioni teatrali, ricche di pathos ed emotività; nella composizione della scena vengono rielaborati i temi derivati dal coevo dibattito attorno alle emozioni, alle espressioni, e ai loro effetti sullo spettatore. Filo conduttore e centro del progetto di mostra è il concetto di Tempo, indagato in tutte le sue forme e declinazioni (l’amore, le stagioni, la bellezza, l’azione), attraverso capolavori di artisti italiani e stranieri, per la maggior parte vissuti a Roma nel corso del Seicento, provenienti da musei italiani e internazionali e scandito dai sontuosi e raffinati orologi prodotti all’epoca.

In mostra sono presenti 40 opere dei grandi protagonisti della cultura barocca: da Pietro da Cortona a Gian Lorenzo Bernini, da Valentin de Boulogne a Nicolas Poussin, da Anton Van Dyck a Domenichino, da Andrea Sacchi a Guido Reni, solo per citarne alcuni. Molti, e importanti, i musei che hanno concesso le opere in prestito, fra cui gli Uffizi di Firenze, il Museo di Capodimonte di Napoli, il Museo del Prado di Madrid, il Musée Jacquemart-André di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, lo Staatliche Museen di Berlino, la National Gallery di Londra. Il Tempo, che in forma allegorica e nelle riflessioni degli scrittori era comparso nella tradizione artistica cinquecentesca, diventa, con il suo passaggio e con la produzione intensa di nature morte, protagonista delle opere. Anche i sontuosi orologi dell’epoca, disegnati talvolta da grandi artisti sono adornati da personificazioni del Tempo, associate a chi da lui trae beneficio, o ai suoi antagonisti: la Verità, la Bellezza, l’Amore, la Morte.

“Il progetto Tempo Barocco”, spiega Flaminia Gennari Santori, “nasce da un’idea che Francesca Cappelletti ha condiviso con me nel 2017 e che lei ha sviluppato in questi anni. Costruire insieme questa mostra con la quale inauguriamo il nuovo spazio per le esposizioni temporanee è stato davvero entusiasmante. Ora che Francesca dirige la Galleria Borghese, questa mostra diventa anche una magnifica occasione per dare avvio ad una relazione e ad un confronto proficui tra due musei che con il loro patrimonio sono certamente tra i più rilevanti nel racconto di un’epoca e della sua arte, nel contesto nazionale e internazionale”.

La mostra è divisa in 5 sezioni: Il mito del Tempo; Il Tempo e l’Amore; Il Tempo tra calcolo e allegoria ; Tempo Vanitas; Fermare il Tempo, cogliere l’azione. Le prime tre sezioni offrono una visione della raffigurazione del Tempo come figura mitica. Il tema viene rappresentato non solo come il vecchio alato e severo assimilato a Saturno della tradizione classica e rinascimentale, ma anche attraverso metafore derivate dalla poesia antica: Le età dell’uomo, i rapporti di Crono (dio del Tempo) con l’antagonista Cupido (dio dell’Amore); le personificazioni delle Ore e delle Stagioni, metafore del tempo calcolabile, e quelle della Bellezza, della Verità, della Speranza, dell’Occasione e dell’Eternità. Dipinti, affreschi, specchi e orologi che presentavano questo tipo di decorazioni avevano il ruolo di scandire il tempo del palazzo e della vita familiare, rievocandone i momenti più significativi. La quarta sezione è dedicata a un altro tema legato allo scorrere del tempo, quello della Vanitas, dove la natura morta è protagonista. Teschi, clessidre, orologi, frutti ammaccati, fiori appassiti ricordano agli uomini la precarietà della bellezza e la fragilità della vita umana. L’ultima sezione è dedicata agli aspetti della teatralità e della meraviglia, protagonisti di tante opere realizzate dagli artisti che lavoravano a Roma nel corso del Seicento, e che scelsero di rappresentare i propri soggetti nel momento culminante dell’azione, evidenziandone la drammaticità.

La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato, edito da Officina Libraria, con un testo introduttivo delle curatrici, saggi di Francesca Cappelletti, Emilio Russo, Antonio Iommelli e Laura Valterio, e le schede delle opere in mostra. Per informazioni è possibile visitare il sito delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini.

Immagine: Nicolas Poussin, Elio e Fetonte con Saturno e le Quattro Stagioni (1635; olio su tela, 122 x 153 cm; Berlino, Staatliche Museen zu Berlin). Foto Jörg P. Anders. Berlino, Gemaeldegalerie - Staatliche Museen zu Berlin. © 2021. Foto Scala, Firenze/bpk, Bildagentur fuer Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraTempo Barocco
CittàRoma
SedePalazzo Barberini
DateDal 15/05/2021 al 03/10/2021
ArtistiGuido Reni, Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, Valentin de Boulogne, Nicolas Poussin, Anton Van Dyck, Domenichino, Andrea Sacchi
TemiRoma, Palazzo Barberini, arte barocca

Il tempo nell'arte barocca è in mostra a Roma, a Palazzo Barberini
Il tempo nell'arte barocca è in mostra a Roma, a Palazzo Barberini


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE


A Dresda per la prima volta esposto il Vermeer restaurato che ha rivelato il Cupido nascosto
A Dresda per la prima volta esposto il Vermeer restaurato che ha rivelato il Cupido nascosto
Il ruolo delle donne nella società: a Bologna la mostra dei grandi reporter di National Geographic
Il ruolo delle donne nella società: a Bologna la mostra dei grandi reporter di National Geographic
Latina dedica una retrospettiva ai primi anni della carriera di Aligi Sassu
Latina dedica una retrospettiva ai primi anni della carriera di Aligi Sassu
La Spezia, le tre cantiche di Andrea Bianconi in mostra al CAMeC
La Spezia, le tre cantiche di Andrea Bianconi in mostra al CAMeC
Marc Bauer ha analizzato i social (e la comunicazione di Salvini e Sardine) e ci ha fatto una mostra. A Milano
Marc Bauer ha analizzato i social (e la comunicazione di Salvini e Sardine) e ci ha fatto una mostra. A Milano
Massa, 49 artisti italiani, giovani e affermati, hanno ridisegnato la copertina di Vogue
Massa, 49 artisti italiani, giovani e affermati, hanno ridisegnato la copertina di Vogue



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte