Una delle icone storiche più affascinanti del Lago Maggiore, sospesa tra mito e memoria, sta per riaprire le sue porte al pubblico. Il prossimo 28 giugno segna infatti l’inaugurazione ufficiale dei Castelli di Cannero, antiche fortificazioni risalenti al Quattrocento situate sui tre isolotti rocciosi al largo del comune di Cannobio, nel cuore dell’Alto Verbano piemontese.
Dopo anni di restauri complessi, il sito, appartenente dal XV secolo alla famiglia Borromeo, torna accessibile grazie a un intervento promosso e coordinato da Terre Borromeo, che ne ha fatto un nuovo polo culturale e museale, pronto a raccontare secoli di storia in uno scenario naturalistico di rara bellezza. Un viaggio tra mura antiche e cortili dove il lago incontra la memoria.
Centro simbolico e architettonico dell’intero complesso è la Rocca Vitaliana, sull’isolotto maggiore, che oggi ospita un museo interattivo in grado di restituire al visitatore l’intera parabola storica del sito. Dalle origini quattrocentesche al ruolo di avamposto strategico, fino al lungo oblio che ne aveva ridotto la fruibilità, la narrazione museale si articola attraverso supporti digitali, percorsi immersivi e apparati multimediali.
Il museo non si limita a essere un contenitore espositivo, ma diventa esso stesso esperienza: i visitatori sono invitati a vivere un itinerario che parte dalla terraferma e prosegue via lago, per poi inoltrarsi nei camminamenti interni, tra corti, bastioni e panorami mozzafiato che affacciano sulle acque del Verbano. Un equilibrio tra valorizzazione del passato e tecnologie del presente.
Il taglio del nastro ufficiale è previsto per giovedì 12 giugno, in un evento dedicato alle istituzioni e alle autorità pubbliche del territorio. L’iniziativa gode del patrocinio di Regione Piemonte e Regione Lombardia, oltre che delle province di Verbania-Cusio-Ossola, Novara e Varese. A queste si aggiunge l’adesione di numerosi Comuni dell’area del Lago Maggiore, da Angera a Stresa, da Luino a Verbania, a testimonianza della dimensione corale di questo progetto.
Il momento simbolico che annuncia l’apertura è stato segnato dallo smantellamento della gru utilizzata nei lunghi lavori di recupero edilizio, avviati diversi anni fa. La sua rimozione rappresenta la fine di una fase e l’inizio di una nuova era per i Castelli di Cannero, ora pronti ad accogliere un pubblico internazionale.
La riapertura del sito museale si inserisce all’interno di un contesto territoriale già ricco di attrattive turistiche e naturali. Cannobio e Cannero Riviera, i due centri che fronteggiano gli isolotti dei Castelli, hanno recentemente ottenuto anche per il 2025 la Bandiera Blu, riconoscimento assegnato alle migliori località balneari italiane per qualità delle acque, sostenibilità, sicurezza e servizi.
Il Distretto Turistico dei Laghi conferma così un trend di eccellenza: alle due località del Lago Maggiore si aggiungono Verbania Fondotoce – Isolino e il Lido di Gozzano sul Lago d’Orta, per un totale di quattro siti premiati. Una dimostrazione concreta di come tutela ambientale, fruibilità del patrimonio e sviluppo culturale possano procedere insieme.
L’apertura dei Castelli di Cannero rappresenta un tassello importante nell’offerta integrata del territorio del Distretto dei Laghi. Non si tratta solo di recuperare un sito archeologico, ma di inserirlo in una rete di esperienze che unisce escursioni naturalistiche, turismo balneare, itinerari culturali e attività educative. Il museo, con le sue soluzioni tecnologiche all’avanguardia, è pensato anche per un pubblico giovane e scolastico, poiché in grado di offrire modalità di apprendimento interattive.
L’intervento su Cannero segue la linea già tracciata da Terre Borromeo in altri luoghi simbolo come l’Isola Bella, l’Isola Madre e il Parco Pallavicino, dove natura, architettura e storia convivono in un modello di gestione culturale innovativo e sostenibile. Anche per i Castelli, l’obiettivo non è solo attrarre visitatori, ma formare consapevolezza.
Il valore aggiunto dell’intervento è proprio nella sua capacità di restituire al pubblico un bene che per decenni è stato inaccessibile, trasformandolo in un attrattore culturale capace di dialogare con il presente. La narrazione museale infatti non si limita a esporre, ma invita a riflettere sui significati storici, politici e sociali delle rocche, simbolo di potere ma anche di resilienza territoriale. I Castelli di Cannero non tornano solo a vivere, ma si propongono come modello per interventi futuri in altre aree lacustri italiane.
Per maggiori informazioni: terreborromeo.it/castelli-di-cannero, www.distrettolaghi.it/it/esperienze/arte-cultura-fede/monumenti/castelli-di-cannero