Il British Museum con TEFAF restaurerà reperti danneggiati dall'esplosione del porto di Beirut


Il British Museum di Londra con il supporto di TEFAF restaurerà antichi reperti in vetro gravemente danneggiati dall’esplosione nel porto di Beirut avvenuta nell’agosto 2020.

Il British Museum di Londra, con il supporto di The European Fine Art Foundation (TEFAF), restaurerà otto antichi reperti in vetro gravemente danneggiati durante l’esplosione nel porto di Beirut avvenuta il 4 agosto 2020.

Al momento dell’esplosione le opere, risalenti al periodo romano e al primo periodo islamico, erano esposte al Museo Archeologico dell’Università Americana di Beirut (UAB). La teca che le conteneva è scoppiata, frantumando gli oggetti in vetro al suo interno. Le opere sono state recuperate dalla teca e, grazie a questa collaborazione tra il British Museum e TEFAF, i frammenti di vetro verranno ricomposti e restaurati nei laboratori di conservazione della sede museale londinese.

Il Museo Archeologico dell’Università Americana di Beirut dista poco più di tre chilometri dal luogo dell’esplosione e ha riportato gravi danni alle sue porte e finestre. La teca in cui le opere erano conservate racchiudeva 72 contenitori in vetro del periodo romano, bizantino e islamico. Di questi, è possibile restaurarne solo 15, mentre gli altri sono andati distrutti irrimediabilmente. Solo 8 delle opere ricomponibili sono in condizioni tali da essere trasportate al British Museum, che dispone della struttura e dell’esperienza adatte per restaurare e conservare questi reperti.

Hartwig Fischer, Direttore del British Museum, ha dichiarato: “Come il resto del mondo, abbiamo guardato con terrore le immagini devastanti che ritraevano Beirut lo scorso agosto. Abbiamo immediatamente offerto l’aiuto del British Museum ai nostri colleghi in Libano. Ora che ci avviciniamo al primo anniversario della tragedia, siamo fieri di mettere a disposizione le competenze e le risorse del British Museum per salvare degli oggetti antichi così importanti, affinché possano essere apprezzati in Libano e nel mondo per molti anni a venire”.

Nel luglio 2021, un restauratore francese dell’Institut National du Patrimoine, in visita a Beirut, ha condotto un lavoro di ricerca e abbinamento, isolando i frammenti appartenenti a ciascuno dei reperti da spedire a Londra. L’identificazione è stata supportata dal Dipartimento Friends of the Middle East Department del British Museum.

Jamie Fraser, curatore della sezione Ancient Levant and Anatolia del British Museum, supportata da HENI, ha aggiunto: “È un privilegio collaborare a questo importante progetto con il Museo Archeologico. I reperti sono sopravvissuti a vari disastri e conflitti nel corso di 2000 anni, per poi essere distrutti nell’esplosione del porto del 2020. Il loro restauro riflette la resilienza dello staff del Museo Archeologico, nonché l’importanza per il Libano del proprio ricco patrimonio culturale”.

“La distruzione di queste opere è stata una conseguenza terribile di una tragedia più ampia che ha colpito la popolazione di Beirut”, ha commentato Hidde van Seggelen, Presidente di TEFAF. “Siamo orgogliosi di supportare il restauro dei reperti in vetro attraverso il Museum Restoration Fund di TEFAF, perché si tratta di opere di immenso valore storico, artistico e culturale. Il ripristino della loro forma è un potente simbolo di guarigione e resilienza in seguito al disastro”.

Quando le opere saranno completamente restaurate, verranno esposte temporaneamente al British Museum prima di fare ritorno a Beirut.
Gli otto reperti, nella fattispecie contenitori, costituiscono una testimonianza importante dello sviluppo della tecnologia del vetro soffiato in Libano nel I secolo a.C., quando la produzione di vetro subì una rivoluzione. Questa tecnica permise la produzione in serie di oggetti in vetro di varie forme, rendendo un materiale fino ad allora elitario disponibile per l’uso quotidiano e domestico. Sei degli otto reperti prossimi al restauro sono stati realizzati con la tecnica del vetro soffiato e mostrano segni di sperimentazione sia nella forma che nella funzione. I restanti due risalgono al periodo tardo bizantino o al primo periodo islamico, e potrebbero essere stati importanti in Libano da vicine località altrettanto specializzate in vetraria, come la Siria e l’Egitto.

Nadine Panayot, Direttrice del Museo Archeologico dell’Università Americana di Beirut, ha affermato: “La distruzione di 72 contenitori da tavola in vetro risalenti al periodo romano, alcuni addirittura al I secolo a.C., rappresenta una perdita culturale inestimabile per il Libano e il Vicino Oriente. Siamo estremamente grati al British Museum per il suo aiuto nel restauro degli otto reperti in vetro del Museo Archeologico frantumati dall’esplosione del porto di Beirut. Il mio ringraziamento va inoltre a TEFAF per la sua generosità nel supportare il progetto”.

Il British Museum con TEFAF restaurerà reperti danneggiati dall'esplosione del porto di Beirut
Il British Museum con TEFAF restaurerà reperti danneggiati dall'esplosione del porto di Beirut


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