Pistoia, il Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi inaugura il suo nuovo percorso archeologico


Il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia inaugurerà venerdì 19 dicembre 2025 il suo nuovo percorso archeologico, a conclusione di un importante intervento di restauro e di riallestimento, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Caript.

Il Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia inaugurerà venerdì 19 dicembre 2025 il suo nuovo percorso archeologico. L’apertura segna la conclusione di un importante intervento di restauro e di riallestimento, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Caript, che consente di rendere accessibili al pubblico gli ambienti sotterranei dello storico edificio. Il progetto è realizzato da Fondazione Pistoia Musei sotto la direzione di Monica Preti e curato da Cristina Taddei, conservatrice archeologa. In occasione dell’inaugurazione, Fondazione Caript e Pistoia Musei offriranno l’ingresso gratuito al museo fino al 6 gennaio 2026. L’iniziativa è resa possibile anche grazie al contributo di Conad Nord Ovest.

Il nuovo percorso archeologico si inserisce come un nuovo tassello nel più ampio percorso di recupero e rinnovamento degli allestimenti museali ospitati nell’edificio medievale, uno spazio che, attraverso le proprie trasformazioni, ha accompagnato la storia millenaria di Pistoia, intrecciando epoche e comunità diverse mediante un ricco patrimonio di opere e testimonianze. Una delle principali novità del nuovo allestimento è la Sala introduttiva, concepita come avvio e chiave di lettura dell’intero percorso museale. Qui viene raccontata la storia del palazzo e delle sue collezioni, consultabile grazie a un tavolo multimediale interattivo, e viene proposto un approfondimento dedicato a due sculture antiche, esempi emblematici delle complesse vicende di uso, trasformazione e cambiamento di significato che caratterizzano le opere del passato.

Il primo allestimento museale dell’antica residenza vescovile risale al 1981, quando la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia promosse la restituzione del palazzo alla città, valorizzandone il ruolo storico e identitario. Sebbene non fosse inizialmente aperto in modo sistematico al pubblico, il museo si affermò fin da subito come luogo di ricerca e sperimentazione. Gli scavi archeologici condotti durante i lavori di restauro da un gruppo di giovani archeologhe e archeologi permisero infatti di realizzare un impianto espositivo innovativo, tra i primi in Italia a presentare reperti antichi, medievali e moderni nel loro contesto originario di rinvenimento. Sin dalle origini, la storia del palazzo è stata utilizzata come strumento interpretativo per comprendere quella della città e l’evoluzione del suo tessuto urbano. Al racconto delle origini di Pistoia, affidato ai materiali dell’area archeologica, si affianca quello della Cattedrale, documentato dalle preziose oreficerie e dai manufatti conservati nel museo, tra cui il celebre Arazzo millefiori, oggi esposto al terzo piano.

Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei

Il percorso archeologico, sviluppato a partire dalle ricerche coordinate da Guido Vannini, già professore ordinario di Archeologia Medievale e fondatore della cattedra presso l’Università di Firenze, e dal gruppo coinvolto nel restauro diretto da Natale Rauty, rappresentò uno dei primi esempi italiani di musealizzazione di stratigrafie e reperti conservati in situ. Tra le scoperte più significative vi fu l’individuazione di un antico asse viario, utilizzato per secoli, sul quale nell’XI secolo venne edificato il palazzo. Il racconto delle trasformazioni di questa strada accompagna ancora oggi i visitatori, attraverso testi, immagini e ambienti sonori e visivi che riprendono e aggiornano le intuizioni del primo allestimento.

La Sala introduttiva ospita inoltre due opere di particolare rilievo: un’urna etrusca volterrana del II secolo a.C., riutilizzata nel Medioevo come reliquiario di san Felice nella Cattedrale di Pistoia, e una testa ritratto romana di Faustina Maggiore, rinvenuta a Ostia, passata nella collezione Bermann Fischer e successivamente acquisita dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per il museo. Questi manufatti introducono il visitatore alla molteplicità di storie, funzioni e significati che nel tempo si depositano attorno agli oggetti antichi. Superata questa prima sala, il percorso prosegue in alcuni ambienti del primo piano e soprattutto nel sottosuolo del palazzo, dove si conserva un’estesa area archeologica che documenta le fasi più antiche della storia di Pistoia. L’area è tornata accessibile grazie a un complesso intervento di restauro delle strutture e delle stratigrafie, ed è stata dotata di sistemi di controllo microclimatico per garantirne la corretta conservazione. I lavori sono stati eseguiti sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato, e della Soprintendenza per le province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia, e rientra nel Progetto Etruschi 85/25 promosso dalla Regione Toscana.

Il nuovo allestimento, arricchito anche da installazioni multimediali, ricostruisce la lunga storia del sito su cui sorge l’Antico Palazzo dei Vescovi, dai primi insediamenti di età romana alla costruzione medievale, fino alle trasformazioni avvenute nei secoli successivi. Il visitatore è così invitato a compiere un viaggio nella dimensione materiale della storia di Pistoia, attraverso stratigrafie e reperti che raccontano il rapporto continuo tra le comunità umane e questo luogo, ben prima dell’avvio della costruzione del palazzo nell’XI secolo.

Il percorso prende avvio dalle testimonianze etrusche rinvenute nell’area urbana: una stele e due cippi funerari databili tra il VI e il V secolo a.C., appartenenti al gruppo delle cosiddette “pietre fiesolane”. Esposti insieme per la prima volta grazie alla collaborazione tra Fondazione Pistoia Musei, Soprintendenza, Comune e Tribunale di Pistoia, questi monumenti, affiancati ai materiali emersi negli scavi degli anni Settanta nel sottosuolo del palazzo, restituiscono l’immagine di un territorio frequentato e abitato molto prima della costruzione medievale.

La seconda tappa del percorso conduce alla base dell’antica torre dell’episcopio, dove sono esposti i resti di un pozzo di epoca longobarda, aperto lungo la strada e utilizzato prima dell’edificazione del palazzo. Qui trova spazio anche un importante nucleo di ceramiche longobarde, impiegate sia per attingere l’acqua sia come elementi filtranti all’interno del pozzo. Un ambiente sonoro immersivo rievoca l’atmosfera della Pistoia longobarda, periodo in cui la città assunse un ruolo di rilievo, divenendo anche sede di una zecca che coniava il tremisse d’oro con il nome Flavia Pisturia. Proseguendo, si raggiunge la prima area di scavo a vista, uno dei cinque cosiddetti “testimoni di scavo”, dove sono leggibili le tracce del primo insediamento romano e delle successive fasi di costruzione e distruzione. Anche in questo spazio, immagini e suoni aiutano a ricostruire l’ambiente naturale precedente alla nascita della città antica, come documentato dalle indagini paleoambientali svolte durante gli scavi.

Da qui il percorso si articola nelle sale dedicate alla formazione della città romana. Nella successiva area di scavo emergono i resti di una strada acciottolata di età imperiale, rimasta in uso per secoli, lungo la quale si affacciavano edifici e botteghe artigiane. Ceramiche, lucerne, strumenti e oggetti metallici testimoniano una fitta rete di scambi che collegava Pistoia al Mediterraneo, integrando produzioni locali e materiali d’importazione.

Un’ulteriore sala documenta l’esistenza di un orto romano, attivo prima della costruzione del palazzo medievale, e la successiva presenza del cimitero altomedievale della cattedrale. In quest’area venne rinvenuto nel 1972 il grande cippo etrusco che diede avvio alla riscoperta dell’intera stratificazione archeologica.

Il percorso continua con una sala dedicata ai reperti riferibili alle fasi immediatamente precedenti e successive alla costruzione del Palazzo dei Vescovi, dal Medioevo al XIX secolo. Si tratta di frammenti ceramici e vitrei provenienti da aree esterne, pozzi e murature dell’edificio, appartenenti sia a oggetti d’uso quotidiano sia a manufatti di particolare pregio, come il bicchiere di Edvige, realizzato nell’area siro-palestinese. A questi materiali si affiancano ulteriori reperti che raccontano la vita all’interno del palazzo e della città: strumenti di lavoro, pedine da gioco, scorie della lavorazione del vetro, monete e resti osteologici animali.

La conclusione del percorso è affidata alla suggestiva presenza di una fornace medievale per la produzione della calce, riportata alla luce durante gli scavi. Nella camera di combustione e nella struttura superiore sono ancora visibili le tracce dei processi produttivi, che prevedevano anche il riutilizzo di marmi e calcari antichi, testimoniando continuità, trasformazione e riuso dei materiali nel tempo.

Il nuovo percorso archeologico è arricchito dal progetto multimediale Pistoia Moving Stories, realizzato con NANOF / Filippo Garzella e Filippo Macelloni, vincitore del bando TOCC/PNRR e riconosciuto con il Premio Digitale EssilorLuxottica. Pistoia Moving Stories introduce strumenti digitali avanzati, come modelli 3D del palazzo e di alcuni manufatti selezionati, affiancati da narrazioni interattive fruibili su tablet in formato scrollytelling, che combinano testi, immagini, video, realtà aumentata e ricostruzioni virtuali. Il percorso multimediale è completato da ambienti sonori originali realizzati da Marco Bianchi Bandinelli (2eMMe studio). La produzione dei contenuti digitali ha beneficiato anche del contributo dell’Università di Genova, responsabile dello studio e del rilievo tridimensionale del palazzo e dei reperti.

Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei
Installation view del nuovo percorso archeologico, Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, 2025. © Ela Bialkowska, Okno Studio. Su concessione di Fondazione Pistoia Musei

L’Antico Palazzo dei Vescovi consente inoltre di proseguire la visita nelle altre sale del museo, offrendo l’accesso agli ambienti più rappresentativi dell’edificio. Il percorso presenta una selezione significativa di opere provenienti dalla Cattedrale, da Intesa Sanpaolo e da Fondazione Caript, storicamente ospitate nel museo e affidate alla gestione di Fondazione Pistoia Musei. Tra i capolavori esposti figurano sculture, oreficerie e affreschi medievali, l’Arazzo millefiori di Pistoia, le tempere di Giovanni Boldini, i dipinti del Seicento fiorentino della Collezione Piero ed Elena Bigongiari e le tele di Giacinto Gimignani. L’esperienza di visita è ulteriormente valorizzata dalle architetture storiche del palazzo: la sagrestia di San Jacopo, la cappella di San Nicola, il sopraportico della Cattedrale e gli affacci sulla piazza del Duomo.

A completamento dell’allestimento, Fondazione Pistoia Musei accompagnerà la riapertura del percorso archeologico con un articolato programma culturale che si estenderà per tutto il 2026. Tornano i “Dialoghi di archeologia”, ciclo di incontri scientifici dedicati ai temi emersi dagli scavi e dalle ricerche più recenti, con la partecipazione di studiosi e istituzioni accademiche.

Nel fine settimana del 24–25 gennaio 2026 il museo ospiterà inoltre un evento speciale dedicato ad Agatha Christie, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Associazione Giallo Pistoia, comprenderà visite guidate, conferenze, letture, giochi di ruolo e uno spettacolo conclusivo, esplorando anche il legame della scrittrice con l’archeologia. L’intero programma collegato alla riapertura sarà comunicato nel corso del nuovo anno.

L’apertura del percorso archeologico sarà infine accompagnata da un ampio ventaglio di attività educative rivolte a scuole, famiglie, giovani e adulti, con l’obiettivo di favorire la conoscenza e rafforzare il ruolo del museo come spazio partecipato e integrato nella vita culturale cittadina. Il programma per le scuole è già disponibile sul sito www.pistoiamusei.it

Tutte le iniziative di Fondazione Pistoia Musei sono rese possibili grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, main partner delle attività espositive, e delle realtà aderenti alla Corporate Membership di Pistoia Musei: CMSA Società Cooperativa Muratori Sterratori e Affini, Conad Nord Ovest, Confcommercio Pistoia e Prato, Consorzio Leonardo Servizi e Lavori, Del Pinto e Associati Studio Legale, Diddidino, D.R.E.Am. Italia, FABO Tape Solutions, Florence One, Formitalia, Publiacqua, Tosco Data, Vannucci Piante ed El.En.

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