Trieste, restituite alla collezione del Castello di Miramare quattro opere di Massimiliano d'Asburgo


Sono state restituite alla collezione del Castello di Miramare a Trieste quattro opere della metà del Seicento che appartenevano al nucleo più antico della collezione originaria dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo. Inaugurata una mostra per l’occasione. 

Hanno fatto ritorno nella collezione di Miramare quattro opere della metà del Seicento che appartenevano al nucleo più antico della collezione originaria dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo e custodite da anni nei depositi della Soprintendenza a Trieste. Ora le opere sono rientrate nella collezione di Miramare per iniziativa della direttrice del Museo Storico e Parco del Castello di Miramare, Andreina Contessa, e per festeggiare e presentare i quattro dipinti è stata inaugurata la mostra Ritorni. Le opere di Massimiliano d’Asburgo restituite alla collezione di Miramare, allestita nella Sala Rossa dei venti al pianoterra del Castello.

“Questa operazione è stata lungamente attesa e desiderata perché ritengo fondamentale che venga mantenuto integro il senso della collezione e, con esso, possa essere compreso appieno il gusto di Massimiliano nella scelta delle singole opere”, ha dichiarato la direttrice. “Per questo ringrazio la Soprintendente Valentina Minosi e il Funzionario storico dell’arte Claudia Crosera della SAPAB FVG per aver reso possibile la restituzione dei quadri, che rappresentano il nucleo più antico della galleria di Massimiliano e che da anni giacevano nei depositi della Soprintendenza”.

“La restituzione dei quattro quadri”, ha proseguito Contessa, “rappresenta anche una ulteriore tappa nella narrazione parallela della storia di Massimiliano che abbiamo scelto di fare accanto a quella più nota e di impostazione prettamente storica. Riguarda la passione per la scienza e i viaggi, la botanica e la fotografia dell’arciduca. Il nuovo capitolo apre uno sguardo su Massimiliano eclettico collezionista. Il reintegro delle opere nella pinacoteca di Miramare è infatti un tassello importante per ricostruire la formazione della raccolta d’arte di Massimiliano e Carlotta e allargare gli orizzonti di ricerca”.

Nel corso della presentazione, Alice Cavinato, storica dell’arte e funzionaria del Museo, ha evidenziato quanto sia fondamentale ricomporre la collezione per comprenderne il significato storico e culturale. Lo studio condotto ha infatti permesso di individuare i due principali criteri con cui Massimiliano selezionava le opere della sua quadreria: l’acquisto da antiquari e la scelta di pezzi di rilievo provenienti dall’eredità di famiglia.

“Massimiliano d’Asburgo, uomo colto e curioso, iniziò da giovanissimo a collezionare opere e oggetti delle più svariate provenienze e tipologie e ampliò negli anni la raccolta con acquisti, donazioni, ordini e commissioni che si protrassero anche dopo il trasferimento in Messico. Le sue scelte si indirizzarono verso reperti archeologici, opere pittoriche e scultoree; si lasciò anche ispirare dalla sua passione per il curioso e l’insolito, creando così una sorta di Wunderkammer”, ha spiegato Alice Cavinato. “Negli appartamenti del Castello, la ritrattistica familiare e di rappresentanza si alternava con i cicli a soggetto storico-allegorico paesaggistico e marinaresco, e con opere di natura esotica. Sono d’aiuto per visualizzare questa galleria pittorica le molte fotografie scattate negli interni di Miramare nel corso della seconda metà dell’Ottocento”.

Johann Heinrich Schönfeld, Il gusto (metà XVII secolo; olio su tela, 105 x 90 cm)
Johann Heinrich Schönfeld, Il gusto (metà XVII secolo; olio su tela, 105 x 90 cm)
Johann Heinrich Schönfeld, L’odorato (metà XVII secolo; olio su tela, 105 x 89,5 cm)
Johann Heinrich Schönfeld, L’odorato (metà XVII secolo; olio su tela, 105 x 89,5 cm)

Dei quattro dipinti oggi esposti, la Testa di Vecchia, attribuita all’ambito di Bernardo Strozzi, fu quella acquistata per prima da Massimiliano nel 1853, mentre il Ritratto d’uomo risulta storicamente inventariato come opera di Jacopo Bassano. Non si conosce l’ubicazione originaria delle due tele seicentesche Il Gusto e L’Odorato di Johann Heinrich Schönfeld, poiché non ne sono state trovate fotografie d’epoca.

Il recupero delle opere ha permesso di ricostruirne i passaggi conservativi e le collocazioni all’interno del Castello, dal 1860 fino al Novecento. Sono inoltre riemerse le cornici realizzate negli anni Trenta appositamente per Il Gusto e L’Odorato.

"Del ciclo originale seicentesco, accanto alle due opere entrate nella collezione dell’arciduca, è noto che Il tatto è conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Dagli studi recenti, emerge, poi, che L’udito è confluito in una collezione privata con sede a Zurigo“, ha affermato Cavinato. ”Riguardo all’ultimo dei cinque sensi, La vista, si scopre che è entrato a far parte della collezione della famiglia Carvallo all’inizio del Novecento ed è tuttora esposto in una delle sale nel Castello di Villandry, in Francia. Il ciclo dei cinque sensi fu commissionato dal principe arcivescovo di Salisburgo Guidobaldo Thun (1616-1668) ed entrò nella collezione pittorica della sua residenza salisburghese. Gli inventari dell’arcivescovado documentano la presenza del ciclo anche nel Settecento, confermandone l’attribuzione a Schönfeld. A partire dal 1806, un nucleo di questa collezione pittorica viene trasferito a Vienna ed è parzialmente attestato nei cataloghi ottocenteschi del Belvedere. La presenza su una delle cornici storiche dell’iscrizione “Maximiliam Erzherzog von Österreich Kurfűrst von Koln”, ovvero Massimiliano Francesco arciduca d’Austria, ultimo figlio di Maria Teresa d’Austria, testimonia l’appartenenza del dipinto alla casata degli Asburgo".

Oggi questi quattro dipinti sono nuovamente parte della collezione del Museo Storico. La visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso del Museo.

Ambito di Bernardo Strozzi, Ritratto di vecchia (quarto decennio del XVII secolo, olio su tela, 38 x 31 cm)
Ambito di Bernardo Strozzi, Ritratto di vecchia (quarto decennio del XVII secolo, olio su tela, 38 x 31 cm)
Pittore veneto, Ritratto d’uomo (prima metà del XVII secolo, olio su tela, 67 x 53 cm)
Pittore veneto, Ritratto d’uomo (prima metà del XVII secolo, olio su tela, 67 x 53 cm)


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