Apoteosi di san Nicola da Tolentino

Autore: Giovanni Mazone
1460-1470 circa
La Spezia, Museo Amedeo Lia

Questo dipinto, che raffigura l'Apoteosi di san Nicola da Tolentino, è un'opera del pittore ligure (ma di origini piemontesi) Giovanni Mazone, uno dei più importanti artisti attivi in Liguria a cavallo tra Quattro e Cinquecento. Questo dipinto era originariamente lo scomparto centrale di un grande polittico dipinto per la chiesa di Santa Maria della Cella a Sampierdarena (Genova) e dedicato proprio a san Nicola da Tolentino, in seguito smembrato: la tavola in oggetto fu poi anche ritagliata per assumere la forma ovale che vediamo oggi. Sono state recuperate altre due tavole laterali che appartenevano al polittico: una si trova a Milano (Pinacoteca Ambrosiana), l'altra a Zurigo (Kunsthaus). Sono poi conosciuti anche altri elementi, come alcune tavole della predella e alcuni dei beati che ornavano i pilastri laterali, si trovano sparsi in diverse collezioni.

Il santo spicca in posa monumentale, mentre con una mano tiene un crocifisso e un libro aperto su cui leggiamo "Praecepta patris mei servavi et ideo maneo in eius delectione / Domine quinque talenta tradidisti mihi ecce alia quinque superlucratus sum". La frase nella prima pagina ("Ho osservato i comandamenti del Padre mio e adesso rimango nel suo amore") è tratta dal Vangelo di san Giovanni, e Nicola da Tolentino ne fece una sua regola di condotta. La frase della seconda pagina ("Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque") si riferisce invece alla parabola dei talenti raccontata nel Vangelo di Matteo. Tutt'intorno gli angeli suonano la sua gloria e recano cartigli che riportano un passo della sua agiografia, dove si dice dell'apparizione che il santo ebbe a Fermo: in particolare, gli sarebbero apparse venti giovani che gli avrebbero indicato di recarsi a Tolentino e di terminare lì la propria missione (il santo era nativo di Sant'Angelo in Pontano). Sopra, due angeli lo stanno incoronando. La venerazione nei confronti di san Nicola da Tolentino, frate agostiniano, era un fatto recente, in quanto canonizzato nel 1446 da papa Eugenio IV: l'opera risalirebbe agli anni Sessanta del Quattrocento.

Qui Giovani Mazone dimostra di essere ancora un artista legato a eleganze tardogotiche, ma comunque già proiettato verso una monumentalità che potrebbe rivelare influssi padovani, e al contempo verso una morbidezza e una pienezza nel trattare le carni e i volumi che, invece, sembrano guardare all'opera di Vincenzo Foppa, artista lombardo che ebbe molti contatti con la Liguria. L'opera oggi si trova alla Spezia, al Museo Amedeo Lia: fu infatti acquistata dall'imprenditore pugliese (e spezzino d'adozione) sul mercato antiquario.

17 luglio 2017

Apoteosi di san Nicola da Tolentino di Giovanni Mazone

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