Londra, la National Gallery torna a esporre capolavoro del Parmigianino dopo 10 anni


A dicembre 2024, la National Gallery esporrà di nuovo, dopo 10 anni di assenza, la Visione di san Girolamo, capolavoro del Parmigianino, a cui il grande pittore emiliano lavorò durante i giorni tragici del Sacco di Roma del 1527.

Un ritorno importante alla National Gallery di Londra: tra poco meno di un anno, nel dicembre 2024, il museo londinese tornerà a esporre, dopo dieci anni, un capolavoro del manierismo italiano, la Madonna col Bambino e santi del Parmigianino , conosciuta anche come La visione di San Girolamo. È l’unica grande pala d’altare del Parmigianino nelle collezioni del Regno Unito ed è stata oggetto di un lungo intervento di restauro negli ultimi anni.

Si tratterà della prima mostra dedicata al dipinto da quando fu presentato alla National Gallery nel 1826, due anni dopo la nostra fondazione. Nell’ambito delle celebrazioni del bicentenari del museo, questa mostra presenta nuovamente al pubblico quest’opera preminente, mettendo in luce il suo posto nello sviluppo della pittura dell’Italia centrale del XVI secolo e nella storia della collezione dell’istituto inglese.

Parmigianino, Madonna con Bambino e santi - Visione di san Girolamo (1526-1527; olio su tavola di pioppo, 342,9 x 148,6 cm; Londra, National Gallery, inv. NG33)
Parmigianino, Madonna con Bambino e santi - Visione di san Girolamo (1526-1527; olio su tavola di pioppo, 342,9 x 148,6 cm; Londra, National Gallery, inv. NG33)

La Madonna col Bambino e santi fu realizzata dal Parmigianino a soli 23 anni, durante il suo breve soggiorno a Roma, dove lavorò dal 1524 al 1527. Doveva ornare una cappella della chiesa di San Salvatore in Lauro appartenente ai Caccialupi, famiglia di noti funzionari ecclesiastici. Raffigurante una Madonna col Bambino e ai piedi i santi Giovanni Battista e Girolamo, fu un’importante commissione pubblica per il giovane artista, ma sarebbe stata la prima e l’unica realizzata a Roma. Secondo Giorgio Vasari, il Parmigianino era al lavoro proprio su questa pala nel 1527 durante il Sacco di Roma. Stando al racconto, quando le truppe imperiali di Carlo V irruppero nel suo studio, rimasero così stupite da ciò che videro che gli permisero di continuare, pretendendo che realizzasse dei disegni per loro in cambio di lasciarlo illeso. Alla fine Parmigianino fuggì da Roma, senza mai vedere installato il suo più grande successo fino ad oggi. Il dipinto fu nascostoe recuperato solo molto tempo dopo la morte dell’artista, quando fu trasferito dagli eredi del committente nella chiesa di famiglia a Città di Castello.

Il Parmigianino fu uno dei disegnatori più esemplari e prolifici del Cinquecento. I numerosi disegni preparatori per la pala d’altare sopravvissuti dimostrano la sua instancabile dedizione creativa al progetto. La mostra riunisce per la prima volta una selezione di questi disegni al loro dipinto. Dagli studi atmosferici e vellutati con il gesso agli schizzi vivaci e vorticosi a penna e inchiostro, i fogli offrono l’opportunità di riscoprire il dipinto partendo dalle prime idee concettuali per arrivare ai progetti finali meticolosamente rifiniti, con un percorso che vuol far emergere il pensiero visivo dinamico dell’artista attraverso l’elegante vivacità della sua linea e la maestria attraverso una varietà di media.

“Sarà davvero emozionante riavere questo capolavoro sulle pareti della nostra Galleria, con le sue qualità visionarie ancora una volta esposte al pubblico”, dice Matthias Wivel, curatore dei dipinti italiani del XVI secolo alla National Gallery. “È emozionante anche poterlo esporre insieme a una selezione degli eccezionali disegni preparatori del Parmigianino, consentendo a tutti noi di prendere parte indirettamente al suo processo creativo dinamico, fluido e in continua evoluzione. Non ho dubbi che questa mostra sarà un’esperienza entusiasmante”.


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