Le opere di Marino Marini lasceranno Pistoia? Il Consiglio di Stato dà ragione alla Fondazione


Termina il contenzioso che vedeva opposti la Fondazione Marino Marini e il Comune di Pistoia: il Consiglio di Stato ha annullato il vincolo pertinenziale delle opere di Marino Marini a Palazzo del Tau, come voleva la Fondazione. Le opere lasceranno dunque Pistoia per andare a Firenze?

In futuro le opere di Marino Marini (Pistoia, 1901 – Viareggio, 1980) conservate presso il Palazzo del Tau nella sua città natale, Pistoia, potrebbero abbandonare la loro sede. Si è infatti conclusa ieri, con sentenza del Consiglio di Stato pubblicata proprio in data 30 maggio, l’intricata questione relativa alle opere pistoiesi di Marino Marini che ha visto opposti da una parte la Fondazione Marino Marini e dall’altra il Comune di Pistoia e la Regione Toscana, con vittoria finale della fondazione.

Si parla delle opere che Marini, per sua volontà, aveva destinato alla città natale. Presso il Museo Marino Marini di Firenze si trovano invece le opere che l’artista donò al Comune di Firenze. Il risultato è che oggi il patrimonio di Marini è rappresentato da due musei, uno a Pistoia e uno a Firenze: a Pistoia si trovano gessi, video, disegni, dipinti, sculture, documenti, mentre a Firenze principalmente sculture. Fu nel 1983, per volere di Mercedes Pedrazzini, moglie dell’artista, che si costituì la Fondazione che porta il nome del grande artista: venne allora deciso di esporre le opere pistoiesi proprio a Palazzo del Tau.

La Fondazione, dal 2019, cerca di spostare una parte delle opere a Firenze per creare due poli distinti del museo dedicato a Marino Marini: nel capoluogo toscano il nucleo sarebbe funzionale a presentare l’opera di Marini soprattutto sotto il profilo artistico, mentre a Pistoia rimarrebbe un percorso non privo di opere ma dal taglio più spiccatamente documentario. Tuttavia l’idea di spostare parte delle opere da Pistoia a Firenze non è stata gradita e contro la Fondazione si sono mossi sia il Comune, sia la Regione Toscana, sia il Ministero della Cultura: il 3 dicembre 2019, il ministero ha dunque posto un vincolo di pertinenza tra le opere di Marino Marini e il luogo in cui sono esposte, impedendo quindi lo spostamento. “Le istituzioni pistoiesi e la vedova di Marini, Mercedes Pedrazzini”, si legge nell’atto della Soprintendenza, “agirono congiuntamente per istituire, nel 1983, l’attuale Museo Marino Marini attraverso la cessione in uso dell’ex convento del Tau, appositamente acquistato e restaurato dal Comune di Pistoia”. Ci sono state anche numerose manifestazioni dei pistoiesi per chiedere alla Fondazione di non portare via dalla città le opere.

Inizialmente il Tar aveva dato ragione al Ministero, ma il Consiglio di Stato ha riformato il pronunciamento del tribunale amministrativo, annullando il vincolo pertinenziale delle opere di Marino Marini al Palazzo del Tau di Pistoia.

“Nel quadro dell’odierno pluralismo istituzionale, pur essendo un ente privato, la fondazione”, si legge nella sentenza, “persegue in autonomia finalità pubbliche. Il controverso e controvertibile vincolo di pertinenzialità culturale imposto, ex cathedra, con il decreto culturale impugnato [...] non ha tenuto in alcuna considerazione la situazione di fatto che aveva ragionevolmente indotto la Fondazione a valutare la possibilità di allocare in altra sede le opere custodite a Pistoia, stante la conclamata inidoneità del Palazzo ed ex Chiesa del Tau alla fruizione di esse”.

Pertanto il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Fondazione, giudicando fondato l’appello di una "formazione sociale no profit istituita – nella cornice del principio di sussidiarietà – per soddisfare interessi pubblici primari che pertengono al regime delle opere d’arte di interesse culturale [...] Natura, ruolo e funzioni dell’ente che, effettivamente, l’amministrazione procedente non ha sufficientemente considerato”.

Pronta la risposta del sindaco Alessandro Tomasi, che spera comunque che le opere non partano e, se Palazzo del Tau non è più adatto, propone alla Fondazione di trovare una sede in città per le opere di Marino Marini. “Ora è tempo che la Fondazione dica cosa vuole fare, noi siamo pronti a collaborare come già detto”, ha detto il primo cittadino. “Il Comune – non a seguito della sentenza ma ormai da mesi – ha proposto il Convento di San Lorenzo proprio per valorizzare l’opera del maestro a Pistoia. Lo stesso Consiglio di Stato dice che è auspicabile un accordo pubblico-privato che, in considerazione della realtà di fatto, si ponga l’obiettivo di conservare e valorizzare pienamente le sue opere. E ancora, viene sottolineata ‘l’azione congiunta del sindaco e degli organi della Fondazione per collocare le opere del Maestro in una nuova struttura museo individuata nella chiesa e nel convento di San Lorenzo’. Si torna, dunque, all’impegno preso nella riunione della Prefettura il 27 settembre scorso sulla possibilità di individuare una struttura museale, nella nostra città, capace di ospitare le opere di Marini attraverso un progetto di valorizzazione. Struttura che il Comune ha già offerto e che è ricompresa all’interno di un quartiere, quello di San Lorenzo, su cui stiamo investendo 20 milioni di euro. Le condizioni per procedere in questo senso ci sono tutte. Ne manca solo una: la volontà della Fondazione. Come sindaco ribadisco la piena disponibilità ad offrire, per la valorizzazione dell’opera del Maestro, uno dei luoghi di esposizione più belli del territorio, su cui stiamo per intervenire. Nel caso in cui, come conseguenza a questa sentenza, la Fondazione volesse invece privare la nostra città delle opere del Mastro – ipotesi che la stessa Fondazione, nel 2019, ha detto non essere nel proprio interesse, e che voglio ancora sperare sia così- è chiaro che questa sarebbe una prospettiva considerata inaccettabile. Adesso è l’ora della chiarezza e della collaborazione”.

Immagine: il Museo Marino Marini di Pistoia

Le opere di Marino Marini lasceranno Pistoia? Il Consiglio di Stato dà ragione alla Fondazione
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