Venezia, la Fondazione Giorgio Cini diventa più accessibile e inclusiva con interventi fisici e digitali


La Fondazione Giorgio Cini di Venezia diventa più accessibile e inclusiva con interventi sia fisici che digitali. Completato il progetto dedicato alla rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei luoghi della cultura.

A Venezia, la Fondazione Giorgio Cini ha compiuto un significativo passo avanti nell’estendere l’accessibilità alle sue attività e ai suoi spazi. È stato completato un progetto presentato nel 2022 nell’ambito di un bando del PNRR, dedicato alla “rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei luoghi della cultura”. Questo progetto, che si è classificato al primo posto, ha ricevuto un finanziamento di quasi 200mila euro.

“Abbiamo lavorato nell’ottica di quello che viene definito design for all”, ha dichiarato Renata Codello, Segretaria Generale della Fondazione, “con interventi sia digitali che fisici. Abbiamo voluto fare un ulteriore passo per assicurare informazioni e conoscenza a un più vasto pubblico di visitatori. È un obiettivo che ha visto al lavoro tutta la Fondazione: ci siamo interrogati sugli ostacoli fisici e digitali, le parole e i modi per comunicare, gli spazi che si attraversano. Con questo progetto possiamo dire di essere migliorati prima di tutto noi”.

Il progetto si è concentrato in particolare sul parco della Fondazione, uno degli spazi verdi più ampi del centro storico veneziano, con i suoi 700 alberi di 32 specie diverse e quasi 400 arbusti. Questo parco vanta una lunga storia, che ha origine in quegli orti rappresentati nella veduta di Jacopo de Barbari del 1500, che nel Settecento furono sostituiti da un sistema di viali a ventaglio, partendo dal Cenacolo Palladiano. Un parco vivo e in continua trasformazione, che negli anni Cinquanta ha visto apparire il Teatro Verde e nel 2018 le Cappelle Vaticane. Le azioni progettuali sono state molteplici e hanno previsto la riconfigurazione di alcuni spazi, la messa in sicurezza dei percorsi, l’implementazione della segnaletica, l’introduzione di mappe tattili, interventi sul verde e l’acquisto di montascale.

Dal punto di vista digitale e virtuale, il progetto si è concentrato su diversi interventi per far conoscere l’isola a chi non può raggiungerla fisicamente. Il sito web della Fondazione Giorgio Cini è stato aggiornato per aderire alle Web Content Accessibility Guidelines, con l’inserimento di video informativi sottotitolati in LIS (Lingua dei segni italiana) e IS (Segni internazionali), oltre a una specifica sezione di FAQ.

È stata inoltre creata una nuova web-app, che utilizza notifiche push per agevolare l’orientamento sull’isola e fornire informazioni dettagliate riguardo le aree verdi. Il servizio wifi è stato ampliato, e sono stati inseriti QR code per permettere ai visitatori di scoprire informazioni sugli alberi del parco.

Come sottolinea Renata Codello, “nell’immaginario collettivo, il termine ”accessibilità“ si connette al concetto di superamento di barriere architettoniche, quindi fisiche. Ma la possibilità di fruire di spazi e luoghi nella loro interezza, abbraccia un significato più ampio, considerando i tanti ostacoli che impediscono l’accesso ai contenuti. L’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di ottimizzare l’autonomia di ciascuna persona durante la visita in isola, il che significa creare esperienze nuove, anche multisensoriali”. Da qui è nata l’idea di mettere a dimora nuove piante aromatiche per un percorso olfattivo (menta, origano, citronella, ruta), oltre a una serie di interventi sulle alberature, per ripristinare i collegamenti percettivi tra gli spazi.

Il progetto è stato anche occasione di formazione e scambio culturale. Non solo sono state istituite due borse di studio, ma il personale della Fondazione ha seguito una specifica formazione sulla sicurezza, l’accoglienza, la comunicazione. Preziosa la consulenza della dottoressa Valeria Bottalico, storica dell’arte esperta in progetti di accessibilità in ambito culturale.

Di particolare interesse è stata la collaborazione con l’Università di San Marino durante la Biennale di Architettura del 2023 e all’interno delle attività del padiglione ’Ospite Ospitante’. Concepito come laboratorio permanente, ha dato vita a un workshop con e sulla Fondazione Giorgio Cini, che ha coinvolto gli studenti dell’Università IUAV di Venezia e la Hochschule für Technik di Stoccarda. Durante questi incontri laboratoriali, sono stati realizzati strumenti innovativi per l’accessibilità, come un booklet tattile e una tattiloteca. Questi strumenti permettono un’esplorazione accessibile delle dieci Vatican Chapels.

La Fondazione intende attivare dalla primavera 2025 un calendario di visite tattili e in lingua dei segni gratuite: a questo proposito sta lavorando per costruire una partnership con ENS (Ente Nazionale Sordi) e UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) per garantire accessibilità all’isola anche ai loro associati. Alle attività previste nel bando si è affiancata una nuova sperimentazione tecnologica nell’ambito di una collaborazione triennale con San Marco Group, azienda leader nel settore delle pitture e vernici per l’edilizia: obiettivo, valorizzare l’eredità storica e artistica del territorio che ha visto nascere l’impresa. L’iniziativa rientra in un più ampio progetto che San Marco Group sostiene attraverso la promozione di restauri di opere di rilievo e l’attivazione di borse di studio.

Grazie a questa partnership è stata infatti sviluppata una app per migliorare l’esperienza di visita de Le Nozze di Cana: progettata in collaborazione con iGuzzini SpA, la app fornisce dieci passaggi audio che raccontano l’opera, mentre una serie di spotlight si concentrano su diversi dettagli in sequenza: viene spiegata la scena dell’episodio biblico e si approfondisce la collaborazione tra Paolo Veronese e Andrea Palladio, oltre a fornire informazioni sulla creazione del facsimile. I brevi audio raggiungono i dispositivi mobili dei visitatori tramite notifiche push contribuendo a migliorare la fruizione in particolare per coloro che necessitano di ausili audio e video e per chi è affetto da ADHD, il disturbo da deficit dell’attenzione dell’iperattività.

Renata Codello sottolinea come il ventaglio di interventi a favore della accessibilità e dell’inclusività sia “un altro passo compiuto per rispettare il cammino verso gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 dell’Onu e fatti propri dalla Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità di cui facciamo parte. Ma prima di tutto è un ulteriore tassello per onorare l’idea di Vittorio Cini, che fin da subito ha immaginato un’isola e una fondazione aperte a tutti e a tutte”.

Venezia, la Fondazione Giorgio Cini diventa più accessibile e inclusiva con interventi fisici e digitali
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