Ritrovato un raro dipinto di Baccio Bandinelli ritenuto perduto. Esposto agli Uffizi


È stato riscoperto un raro e prezioso dipinto di Baccio Bandinelli, una Pietà, che si riteneva perduto. Il ritrovamento nei depositi dei Musei Vaticani. L’opera, restaurata, è da oggi in mostra agli Uffizi.

È tornato alla luce un raro dipinto inedito di Baccio Bandinelli (Firenze, 1493 – 1560), ritenuto perduto: è stato ritrovato nei depositi dei Musei Vaticani, e dopo il restauro viene esposto per la prima volta a Firenze, agli Uffizi. Il dipinto è una Pietà, con la Vergine, un angelo e Nicodemo che, da oggi fino al 25 febbraio è protagonista della mostra Baccio Bandinelli pittore, frutto della collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e i Musei Vaticani (l’esposizione, curata dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt e dal responsabile dell’arte rinascimentale e barocca dei Musei Vaticani Fabrizio Biferali, è accolta al secondo piano del museo vasariano, negli spazi tra la Sala di Leonardo e quella di Michelangelo e Raffaello).

L’opera, un olio su tavola di cui si conservano due disegni preparatori agli Uffizi, nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, testimonia l’adesione dell’artista ai modelli di Pontormo, Rosso Fiorentino e Bronzino e viene esposto nella mostra che il pubblico trova a distanza dal celebre gruppo scultoreo del Laocoonte, copia eseguita da Baccio Bandinelli dell’originale custodito proprio a Roma nei Musei Vaticani: la versione di Bandinelli oggi agli Uffizi chiude la prospettiva del Terzo Corridoio prima del terrazzo.

La Pietà di Baccio Bandinelli
La Pietà di Baccio Bandinelli
Disegno preparatorio per il dipinto
Disegno preparatorio per il dipinto

L’esistenza della Pietà vaticana è nota da secoli, al punto che Giorgio Vasari nelle sue Vite annovera il quadro tra le opere di Bandinelli, descrivendo il “Cristo deposto di croce tenuto in braccio da Niccodemo, e la Madre sua in piedi che lo piangeva, et un Angelo che teneva in mano i chiodi e la corona delle spine”. La tela, che come detto era ritenuta perduta fino al suo recente ritrovamento nei depositi dei Musei Vaticani, è un raro esempio dell’attività di Bandinelli pittore e presenta numerose affinità stilistiche e formali con altre sue opere scultoree presenti a Firenze (le due Pietà a Santa Croce e alla Santissima Annunziata). Dopo un complesso processo di restauro la Pietà dei Musei Vaticani viene finalmente esposta insieme al disegno di un dettaglio, conservato al Gabinetto dei disegni e delle Stampe degli Uffizi (esempio sommo delle straordinarie doti di Bandinelli nella grafica) e alla Creazione di Eva e alla Cacciata dal Paradiso, del pittore fiorentino Andrea del Minga. I due pendant eseguiti su disegno di Bandinelli e donati ad Eleonora di Toledo, fanno ora parte della collezione della Galleria Palatina di Palazzo Pitti.

“Bandinelli rivela, come Michelangelo, una straordinaria capacità di ‘scolpire in pittura’, prediligendo la forma e il disegno e utilizzando le seduzioni del colore come mero accessorio”, afferma Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. “Ritroviamo in questo dipinto tutta la forza dello scalpello e una ricerca dei volumi che ci riporta ai rilievi per il coro del Duomo. Proprio per questo l’esposizione negli spazi adiacenti alla sala del tondo Doni, dove il Buonarroti dipinge il gruppo sacro e le figure come fossero sculture policrome, è particolarmente significativa e permette al visitatore un utilissimo confronto”.

“È un onore”, dichiara Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, “poter celebrare degnamente un artista che fu fiorentino di nascita, ma romano e ‘vaticano’ di adozione, un maestro che seppe lungo l’arco della sua produzione fondere con disinvoltura citazioni dal moderno e dall’antico, diventando egli stesso, come altri giganti della sua epoca, un classico e un modello da imitare”.


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