Il Comune di Milano, con una delibera proposta dall’assessore al Bilancio e Patrimonio Emmanuel Conte, ha approvato due progetti che apriranno alla verticalizzazione della Galleria Vittorio Emanuele II. La Galleria aprirà infatti anche i suoi piani interrati, ad oggi inutilizzati, interclusi oppure parzialmente occupati da impianti di servizio, attraverso una modifica dei contratti di concessione di Prada e Savini. Il provvedimento prevede un futuro locale cabaret e un passaggio sotterraneo che attraverserà l’Ottagono da una parte all’altra.
Alla base della delibera della Giunta è una manifestazione di interesse presentata da Prada, bottega storica della Galleria che ha la sua insegna su due negozi che si fronteggiano sull’Ottagono. La società ha proposto all’Amministrazione di annettere ai propri negozi 349,5 metri quadri di spazi interrati nella prospettiva di sviluppare un collegamento tra i suoi negozi Donna e Uomo. La società ha specificato di aver già ottenuto un’approvazione di massima da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali, per un intervento che comporterà lavori di bonifica e riqualificazione per oltre 3 milioni di euro e che saranno realizzati in modo da permettere la normale continuazione delle attività commerciali della Galleria. Il Comune ha ritenuto l’operazione “conveniente e opportuna”, per la valorizzazione di spazi che potrebbero rimanere in disuso, per gli interventi di riqualificazione che Prada si è impegnata a fare e per il canone proposto, di 1.410 euro al metro quadro.
Il provvedimento di Palazzo Marino vuole dunque dare il via libera alla valorizzazione degli spazi interrati modificando una precedente delibera di indirizzo che, nel febbraio 2021, sempre nell’ottica di un recupero di spazi inutilizzati, prevedeva di concederli a Feltrinelli. Contestualmente, la Giunta aggiorna, modifica e rende attuabile quanto era previsto dalla stessa delibera per il ristorante Savini: l’apertura di un teatro cabaret, al piano interrato e con accesso diretto dal locale, con opere di adeguamento per oltre 930mila euro. Per realizzarlo, prima del lockdown, Savini aveva presentato una manifestazione d’interesse per circa 150 metri quadri interrati in uso a Feltrinelli, che li ha riconsegnati al Comune lo scorso anno e saranno annessi agli spazi di Savini in un nuovo contratto di concessione della durata di dodici anni.
“È un impegno e un dovere” ha affermato l’assessore Conte, “gestire i beni pubblici per generare valore per la collettività. Nel patrimonio immobiliare del Comune, che comprende edifici con funzioni istituzionali, sociali, culturali e di valore storico, la Galleria continua a dimostrare di essere un unicum, per il suo fascino e per le potenzialità che ancora nasconde. La sua valorizzazione ci chiede una visione e un lavoro di lungo periodo, scelte complesse e l’apertura a cambiamenti e a proposte di innovazione e cultura attraverso investimenti privati”.
La Galleria Vittorio Emanuele II aprirà i suoi piani interrati. Il Comune di Milano approva due progetti |