“Il Regno Unito diventerà un deserto culturale”. Da Nick Cave ad Anish Kapoor, gli artisti chiedono supporti al settore


Una lettera di oltre quattrocento artisti britannici per chiedere al governo del Regno Unito misure a sostegno della cultura, altrimenti il paese diventerà un “deserto culturale”: è quanto si legge in una missiva redatta dalla Creative Industries Federation (CIF), sottoscritta da personalità come Nick Cave, Anish Kapoor, PJ Harvey, Simon Callow, Johnny Marr, Katie Melua, Sophie Dahl, Jonathan Pryce e altri, e indirizzata al Segretario di Stato per il Digitale, la Cultura, i Media e lo Sport.

“Noi, professionisti e istituzioni della creatività”, si legge nella lettera, “invitiamo il governo a proteggere le industrie creative del Regno Unito. Il nostro settore della cultura e della creatività è in crisi. Un’indagine della CIF condotta su duemila organizzazioni e professionisti del settore ha rilevato che 1 soggetto su 7 potrà andare avanti fino a fine aprile contando solo sulle proprie forze. Metà pensa di non poter durare oltre giugno”.

“Non possiamo permettere al Regno Unito di perdere metà delle sue attività creative e di diventare un deserto culturale”, continua la lettera. “Le industrie creative sono una delle storie di maggior successo del Regno Unito, un settore che cresceva a un ritmo pari a cinque volte quello dell’economia. Il settore della creatività sarà inoltre fondamentale per far ripartire l’economia del Regno Unito - e per trasformare in meglio le nostre vite - quando ci sarà la ricostruzione”.

“Dobbiamo agire, e agire velocemente”, concludono gli artisti. “Invitiamo il governo a implementare un supporto urgente per le imprese creative e culturali colpite dalle conseguenze del Covid-19”.

Al momento, le risorse stanziate dal governo ammontano a 160 milioni di sterline dati in dotazione all’Arts Council England, che erogherà sovvenzioni fino a un massimo di 2.500 sterline. Che potrebbero però non bastare per far fronte alla forte crisi del settore. “Con i locali, i musei e i cinema chiusi, le riprese per i film rimandate e i festival cancellati”, ha detto Caroline Norbury, amministratore delegato della CIF, “le industrie creative del Regno Unito, un’eccellenza a livello mondiale, sono in serie difficoltà. Le imprese e i professionisti della creatività hanno bisogno, e subito, di liquidità. Le misure governative di supporto alle imprese e ai professionisti sono benvenute, ma sappiamo che ci sono ancora migliaia di imprese e professionisti della creatività che stanno soffrendo, e che non potranno sopravvivere alla crisi senza urgenti iniezioni di liquidità. La creatività è una parte intrinseca all’identità culturale del Regno Unito, e una delle cose in cui il paese eccelle a livello mondiale. È sostenendo questa creatività che il Regno Unito potrà cominciare a costruire un nuovo futuro. Per la nostra salute, per la nostra cultura e per noi stessi, è imperativo che le industrie creative del Regno Unito vengano supportate finanziariamente durante la crisi”.

Nella foto: l’Apollo Victoria Theatre di Londra

“Il Regno Unito diventerà un deserto culturale”. Da Nick Cave ad Anish Kapoor, gli artisti chiedono supporti al settore
“Il Regno Unito diventerà un deserto culturale”. Da Nick Cave ad Anish Kapoor, gli artisti chiedono supporti al settore


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