Riapre al pubblico la Certosa di Trisulti, sarà visitabile gratuitamente. Ecco come


Dopo la cacciata dell’ultradestra di Steve Bannon e il ritorno nella piena disponibilità dello Stato, la Certosa di Trisulti riapre finalmente al pubblico, e sarà visitabile gratuitamente. Franceschini: “sito dalle incredibili potenzialità”.

Dopo la riconsegna delle chiavi allo Stato e la cacciata dell’ultradestra americana dai suoi locali, la Certosa di Trisulti, l’importante monastero duecentesco di Collepardo (Frosinone) torna finalmente ad aprire le sue porte al pubblico. La Certosa era stata data in concessione nel 2017 alla fondazione Dignitatis Humanae Institute (DHI), la scuola dell’ultradestra vicina a Steve Bannon, ma il 15 marzo 2021 il Consiglio di Stato ha dato ragione al Ministero dei Beni Culturali sul fatto che la DHI non avesse i requisiti per ottenere la concessione, dopo una battaglia legale durata due anni. Dunque, da domani, martedì 9 novembre 2021, il pubblico potrà tornare alla Certosa, rientrata nella piena gestione della Direzione Regionale Musei Lazio. Il monumento sarà nuovamente visitabile grazie alla collaborazione tra il Ministero della Cultura - Direzione Regionale Musei Lazio, la Regione Lazio e la società regionale in house LAZIOcrea S.p.a.

L’annuncio ufficiale è stato dato oggi nel Refettorio della Certosa, nell’ambito di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il ministro della cultura Dario Franceschini, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il direttore generale Musei del MiC Massimo Osanna e il Direttore regionale Musei del Lazio Stefano Petrocchi. La Certosa di Trisulti conterà su di un nuovo percorso di visita a ingresso gratuito, che permetterà al pubblico tutti i giorni di scoprire la storia e le bellezze degli edifici che compongono il complesso certosino tra cui alcuni angoli inediti del perimetro monasteriale. Sabato, domenica e nei giorni festivi, si potrà inoltre, previa prenotazione, prendere parte a visite guidate gratuite. Nuove aree della Certosa apriranno al pubblico non appena saranno ultimati i lavori avviati in alcuni settori del complesso dalla Direzione Regionale Musei Lazio. Con la riapertura del sito, nei giorni festivi, riprenderanno anche le funzioni religiose nella chiesa di San Bartolomeo, restituendo un luogo di culto tanto amato dal territorio e dalla comunità locale.

“Da oggi la Certosa di Trisulti riapre al pubblico, grazie alla collaborazione tra Stato e Regione torna ad essere visitabile”, ha sottolineato il ministro Franceschini. “Le potenzialità di questo sito sono incredibili come fantastici sono alcuni luoghi della Certosa, a partire dalla sua biblioteca o dalla farmacia, nell’antichità una delle più conosciute in tutto il mondo. Qualcuno ha detto ‘camminare è già pregare’. Visitando questo luogo si capisce quanto sia vero e per questo si potrebbe immaginare di costruire intorno a Trisulti un luogo europeo di incontro dei Cammini e dei camminatori di tutta Europa”.

La Certosa di Trisulti

La storia della Certosa di Trisulti comincia agli inizi del XIII secolo, quando papa Innocenzo III assegnò ai monaci certosini la primitiva abbazia benedettina, a poca distanza dall’attuale complesso, fondata da san Domenico di Sora poco prima dell’anno Mille. Nel 1204 venne costruita l’attuale Certosa con al centro la chiesa di San Bartolomeo consacrata nel 1211 e in cui si conserva il leone proveniente dall’originario protiro, oggi posto sulla cordonata posta di fronte al cosiddetto palazzo di Innocenzo III, nei cui ambienti medievali è oggi ospitata la Biblioteca Nazionale della Certosa.

Tra gli edifici spicca la Farmacia settecentesca che testimonia come l’attività principale della Certosa, fino all’epoca moderna, fosse la produzione di medicamenti e liquori. Di fronte all’ingresso, si trova il giardino all’italiana, oggi restituito al suo originario aspetto, decorato con forme animali e in cui si conservano le erbe medicinali usate per l’attività farmaceutica dei monaci. L’interno ha mantenuto l’arredo ottocentesco, le vetrine con vasi da farmacia e gli armadi contenenti le scatole per le erbe. Nell’ingresso e nel salotto di attesa è visibile la raffinata decorazione del pittore napoletano Filippo Balbi, con i suoi trompe-l’oeil in cui sono raffigurati Benedetto Ricciardi, il monaco responsabile della farmacia intorno al 1857, ma anche preziose nature morte, animali, figure caricaturali di popolani, restituiti con vivido realismo e secondo complesse simbologie alchemiche cui alludono numerose iscrizioni con motti.

Nella grande corte, dove domina la fontana settecentesca, è visitabile la chiesa di San Bartolomeo in cui sono conservati, intorno alla navata, due preziosi cori lignei realizzati da maestri certosini, il primo della metà del Cinquecento, il secondo del 1688. Alle pareti dipinti e affreschi che rappresentano glorie dei santi tra cui quello raffigurante il martirio dei certosini a Londra, dipinto ancora dal Balbi con eleganza rubensiana e drammatico realismo intorno al 1863.

In occasione dell’apertura al pubblico, i visitatori potranno entrare per la prima volta nell’edificio monasteriale a fianco alla chiesa, nel grande chiostro rettangolare e nel monumentale Refettorio, mentre a breve saranno visitabili il piccolo chiostro con il cimitero dei monaci e la sala capitolare decorata con dipinti murali e altari realizzati alle fine del Settecento, restaurati grazie ai fondi del programma ArtBonus e a un finanziamento messo a disposizione dalla Regione Lazio.

Riapre al pubblico la Certosa di Trisulti, sarà visitabile gratuitamente. Ecco come
Riapre al pubblico la Certosa di Trisulti, sarà visitabile gratuitamente. Ecco come


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