Venezia, via al ticket d'ingresso: ecco giorni in cui sarà in vigore, costo, esclusi ed esentati


Ci siamo: parte il ticket per accedere a Venezia. Si comincia con una sperimentazione di 29 giorni nel 2024. Ecco quali saranno i giorni, quanto e come si paga, chi saranno gli esclusi e gli esentati.

Ticket a Venezia: si parte, o meglio: si chiude. Rese note le date per l’anno 2024 relativo alla disciplina del contributo d’ingresso approvato lo scorso settembre. In tutto 29 giorni, il primo dei quali sarà il 25 aprile 2024. Dopo discussioni e prese di posizioni durate anni il prossimo dovrebbe essere l’anno della svolta sul fronte dell’over-tourism in laguna. Il ticket d’ingresso dovrebbe contenere, almeno secondo le intenzioni dell’amministrazione, il numero dei visitatori e ridurre così la massa di turisti che ogni anno affollano Venezia facendo scappare i residenti. I posti letto offerti sui portali di prenotazione alberghiera e simili hanno superato a settembre il numero dei residenti a Venezia.

Ma vediamo come funziona. Si tratterà complessivamente di 29 giornate il cui primo banco di prova saranno gli 11 giorni che partiranno dal 25 aprile al 5 maggio, per poi proseguire nei sabato e domenica di maggio (11 e 12, 18 e 19, 25 e 26), giugno (8 e 9, 15 e 16, 22 e 23, 29 e 30) e luglio (6 e 7, 13 e 14). Il contributo sarà dovuto per chi entrerà nella Città antica dalle ore 8:30 alle ore 16 (a questo link una grafica che riassume tutte le informazioni).

Come noto, il provvedimento, che prende origine dalla legge di Bilancio del 2019, poi aggiornata nel 2021, ha l’obiettivo di definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e di  disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della Città.

L’importo per il 2024 sarà di 5 euro giornalieri e non sono previste riduzioni. Non vi sarà neppure l’individuazione di una soglia di presenze oltre la quale applicare una maggiorazione del contributo di accesso. Il contributo sarà applicato solo alla Città antica e non alle isole minori tra cui il Lido di Venezia (compreso Alberoni e Malamocco), Pellestrina, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Mazzorbetto, Vignole, Sant’Andrea, la Certosa, San Servolo, San Clemente, Poveglia. Il “cuore del sistema” sarà la piattaforma multicanale e multilingua, realizzata da Venis Spa. La riscossione avverrà direttamente dal Comune di Venezia, soprattutto attraverso una web-app raggiungibile all’indirizzo https://cda.ve.it accedendo alla quale si potrà ottenere il titolo (QR Code) da esibire in caso di controlli. Il titolo attesta il pagamento del contributo o la condizione di esclusione/esenzione e andrà sempre conservato con sé.

Nello specifico si è stabilito che il Contributo di accesso dovrà essere corrisposto da ogni persona fisica, di età superiore ai 14 anni, che acceda alla Città antica del Comune di Venezia, a meno che non rientri nelle categorie di esclusioni ed esenzioni. In linea generale, il contributo sarà richiesto ai visitatori giornalieri che non soggiornano presso strutture poste nel Comune di Venezia.

A norma di Legge, non dovranno pagare il Contributo di accesso i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori (dipendenti o autonomi), anche pendolari, gli studenti di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in Città antica o nelle Isole minori, i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’IMU nel Comune di Venezia.

Sono esentati dal pagamento del Contributo di accesso, ma dovranno essere registrati sul portale https://cda.ve.it tutti coloro che soggiornano in strutture ricettive situate all’interno del territorio comunale (turisti pernottanti), i residenti nella Regione Veneto, i bambini fino ai 14 anni di età, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al 3° grado di residenti nelle aree in cui vale il Contributo di accesso, ed una serie ulteriore di esenzioni previste nel Regolamento.

L’Amministrazione comunale può utilizzare gli strumenti previsti dalla normativa per il recupero dell’evasione ed elusione ed in particolare effettuare verifiche, ispezioni e sopralluoghi mediante personale a ciò autorizzato nei principali punti di accesso della Città. La sanzione amministrativa è da 50 euro a 300 euro (+10 euro del contributo di accesso), con possibilità di denuncia ai sensi del Codice penale e delle leggi speciali in materia a chiunque rilasci dichiarazioni mendaci, formi atti falsi o ne faccia uso nei casi previsti dal Regolamento.

“Non è una rivoluzione, ma il primo passo di un percorso che regolamenta l’accesso dei visitatori giornalieri”, ha detto il sindaco Brugnaro presentando il calendario. “Una sperimentazione che ha l’obiettivo di migliorare la vivibilità della città, di chi ci abita e di chi ci lavora. La porteremo avanti con grande umiltà e con la consapevolezza che ci potranno essere dei problemi. I margini di errore sono ampi, ma siamo pronti, con umiltà e coraggio, ad apportare tutte le modifiche che serviranno per migliorare la procedura. Venezia è la prima città al mondo ad attuare questo percorso, che potrà essere d’esempio per altre città fragili e delicate che vanno salvaguardate. Il monitoraggio del flusso dei visitatori sarà costante, grazie al prezioso supporto della Smart Control Room dove riceviamo le informazioni dalle telecamere, dai sensori contapersone, dalle celle telefoniche, dall’emissione dei biglietti dei musei e dalle timbrature presso pontili ed imbarcaderi. Grazie a queste informazioni già oggi possiamo avere un quadro previsionale che ci ha consentito di individuare le giornate da ‘bollino nero’ che consentiranno di frenare il fenomeno del sovraffollamento. Dagli anni Cinquanta si continua a dire che Venezia è una città che sta morendo - ha quindi aggiunto il sindaco - noi oggi ribadiamo che Venezia è una città viva, che continuerà ad essere aperta ai turisti che arrivano da tutto il mondo per visitarla, con rispetto. Ci approcciamo a iniziare un percorso reso possibile grazie all’azione amministrativa che da otto anni, grazie anche all’efficientamento del Bilancio, ci ha consentito di investire importanti risorse per risolvere un problema, quello dei flussi turistici, di cui tutti hanno sempre parlato, ma mai fatto nulla. Già dal prossimo mese di gennaio partirà una campagna di comunicazione a livello internazionale e ai cittadini per far conoscere i contenuti della sperimentazione”.

Il provvedimento è in via sperimentale ma senz’altro si tratta di una svolta rilevante nella gestione dei flussi turistici di Venezia e la serie di esenzioni previste cercheranno di garantire l’accesso a Venezia a chi lavora, studia, ha i propri affetti, ha esigenze sanitarie o deve recarsi per necessità nel capoluogo della Regione, che ospita tantissime funzioni amministrative.

“Venezia”, ha affermato l’assessore al Turismo Simone Venturini, “è una città accessibile, aperta, ma i visitatori, sia nazionali che internazionali, devono comprendere che serve una giusta programmazione per gestire al meglio il delicato equilibrio tra residenzialità e turismo. Dopo l’approvazione del Regolamento del Contributo d’Accesso da parte del Consiglio comunale, l’Amministrazione ha lavorato per calibrare caratteristiche e tempistiche della sua sperimentazione con l’obiettivo non di fare cassa ma di mettere a punto, primi al mondo, uno strumento in grado di individuare un nuovo equilibrio tra le esigenze di chi a Venezia ci abita, ci lavora o ci studia e chi Venezia la intende visitare e conoscere. Il nostro è un approccio umile e propositivo per disincentivare il turismo giornaliero, perché il “mordi e fuggi” complica in determinate giornate la gestione dei flussi, a favore di tutti i visitatori che intendono conoscere in modo più approfondito la nostra città prendendosi il giusto tempo (almeno una notte) per entrarci in sintonia e per scoprire il suo patrimonio artistico, alle sue tradizioni, al suo artigianato”.

Immagine: Venezia, il Canal Grande. Foto: Dan Novak

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