È dedicato alla follia il nuovo numero di Finestre sull'Arte magazine. E c'è un regalo: come averlo


Il nuovo numero di Finestre sull’Arte Magazine, il nostro trimestrale cartaceo, è dedicato alla follia. Inoltre, per la prima volta, offriamo un regalo a chi acquista la nostra rivista: un volume sugli inchiostri di Dario Ghibaudo, uno dei più interessanti scultori italiani contemporanei.

È in uscita il numero 28 della rivista trimestrale Finestre sull’Arte, interamente dedicato alla follia, un’edizione che conferma l’impegno della testata nel proporre approfondimenti solidi, un’attenzione costante all’attualità e uno sguardo critico sulle questioni centrali del dibattito artistico. Il nuovo numero, 176 pagine, è disponibile esclusivamente su abbonamento fino al 23 novembre al prezzo di 39,90 euro più spese di spedizione: ci si può abbonare da questo link, dove sono disponibili gratuitamente anche quattro numeri delle rivista da sfogliare per farsi un’idea. Per la prima volta, la rivista include anche un inserto speciale: un volume, Paesaggio perfetto, dedicato agli inchiostri di Dario Ghibaudo, uno dei più interessanti scultori italiani contemporanei, accompagnato da un testo di Marco Meneguzzo, che arricchisce ulteriormente la proposta editoriale e si pone come primo capitolo della nuova collana Appunti di Finestre sull’Arte. Un regalo che abbiamo voluto donare ai nostri lettori, sia a quelli che ci seguono da tempo, sia a quelli nuovi.

La copertina del numero 28 di Finestre sull'Arte
La copertina del numero 28 di Finestre sull’Arte
La copertina del volume Paesaggio perfetto di Dario Ghibaudo
La copertina del volume Paesaggio perfetto di Dario Ghibaudo

L’apertura è affidata alla sezione dedicata all’attualità. A Siena, il complesso del Santa Maria della Scala restituisce al pubblico la Tebaide, un ciclo di affreschi trecenteschi scoperto nel 1999 e finalmente restaurato. Il contributo di Ilaria Baratta ripercorre le fasi dell’operazione, con gli interventi di Alessandro Bagnoli che ha diretto il restauro, e le ragioni dell’importanza dell’opera per la storia dell’arte toscana. Sempre sul versante dell’attualità, un ampio dibattito affronta il tema della riconoscibilità dell’arte italiana contemporanea all’estero. A discuterne sono Eva Brioschi (Direttrice, Fondazione Dalle Nogare, Bolzano), Fabio Cavallucci (Critico e curatore; docente di Storia dell’Arte Contemporanea, Accademia di Belle Arti di Carrara), Stefano Collicelli Cagol (Direttore, Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci”, Prato), Giacinto Di Pietrantonio (Critico e curatore), Matteo Innocenti (Curatore; docente di Linguaggi dell’Arte Contemporanea, Accademia di Belle Arti di Verona), Damiana Leoni (Vip representative Italy, Art Basel), Stefano Raimondi (Critico e curatore; Direttore artistico, Art Verona), che offrono prospettive diverse ma complementari sul rapporto tra produzione artistica nazionale, sistema espositivo e percezione internazionale.

Nella sezione Opere e artisti, il numero propone un insieme di sguardi che attraversano epoche e sensibilità differenti. L’articolo di copertina, firmato da Federico Giannini, riflette sul tema della ricollocazione critica e culturale di Antonio Ligabue, proponendo nuove chiavi di lettura per un artista spesso confinato entro categorie riduttive. Maurizio Cecchetti esplora la rappresentazione della follia tra modernità e contemporaneità, mentre Ilaria Baratta rilegge il personaggio dell’Orlando di Ariosto e le sue metamorfosi emotive come specchio di una trasformazione narrativa che dall’amore conduce allo smarrimento, sempre attraverso il filtro dell’arte. Jacopo Suggi affronta il rapporto tra follia e creazione nell’opera di Modigliani e Soutine, mentre Francesca Gigli indaga la logica del delirio nella pittura nordica, mostrando come la visione del perturbante sia diventata un vero e proprio linguaggio figurativo che si è espresso attraverso le allegorie della follia. Il tema prosegue con Noemi Capoccia, che analizza la follia nella danza dalle Menadi al Tarantismo, in un percorso che intreccia storia culturale e antropologia.

Il viaggio prosegue con il Grand Tour, che questa volta conduce al Parco di Pinocchio, dove Federica Schneck racconta i mosaici di Venturino Venturi, sofferto lavoro che traduce la fiaba di Collodi in una fantasmagoria visiva che riflette lo stato mentale del suo autore. La Contemporary Lounge propone invece due approfondimenti dedicati a linguaggi e ricerche del presente: Tristana Chinni presenta Roberto Cuoghi e la sua esplorazione dei limiti del possibile, mentre Emanuela Zanon riflette sull’opera di Anne Hardy, indagandone la capacità di sovvertire lo sguardo normativo attraverso installazioni e immagini.

Chiude il numero una doppia attenzione all’attività degli artisti e alla tutela del patrimonio. Per la sezione Lontano dai riflettori, Bruno Corà dedica un’analisi a Giovanni Rizzoli, tra epifanie e stupore, mentre Sotto i riflettori si concentra sulla Cattedrale di Pisa, con l’intervento di Carolina Vatteroni che illustra il restauro dei paramenti murari del transetto sud, un’operazione complessa e significativa per la conservazione del monumento.


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