Dal 14 al 19 maggio 2025 torna a Venezia URBS SCRIPTA, il primo festival in Italia interamente dedicato ai graffiti storici, giunto alla sua terza edizione.
I partecipanti avranno l’occasione di scoprire immagini e storie scolpite sulla pietra, che raccontano di navi, cronache, raffigurazioni, slogan per l’elezione dei dogi, messaggi dei prigionieri, giochi, croci, nomi e date. Testimonianze dirette di vite ormai scomparse, che prendono voce attraverso i segni lasciati sulle superfici architettoniche. Questi graffiti, memorie incise, si trovano disseminati in tutta Venezia – su monumenti, chiese, palazzi (come le famose prigioni di Palazzo Ducale) e persino sulle isole, come le pareti dei Lazzaretti – e costituiscono un patrimonio unico per estensione e valore estetico, raccontato attraverso lo sguardo delle persone comuni.
Le storie evocate dai graffiti ampliano il significato dei luoghi monumentali, senza contraddire il racconto più solenne dei dogi, dei grandi artisti, delle poetesse o dei condottieri diretti verso l’Oriente. Proprio a Oriente si rivolge lo sguardo dell’edizione 2025 di URBS SCRIPTA, che concentra la sua attenzione sulle antiche rotte percorse dalla Serenissima.
Dopo due edizioni di successo, il festival ritorna con un programma ampliato: più giorni, più luoghi da esplorare (quest’anno anche Padova entra nel circuito) e un’offerta ancora più ricca. Per sei giorni, la manifestazione propone appuntamenti dedicati alla scoperta dei graffiti veneziani, che vanno dall’XI secolo – con il celebre Leone del Pireo davanti all’Arsenale – fino al secondo dopoguerra. In programma visite guidate, conferenze, mostre, tour serali, percorsi tattili, cacce al tesoro, presentazioni editoriali e molto altro, per raccontare una Venezia ancora tutta da esplorare.
Ideato dallo scrittore Alberto Toso Fei e dalla storica Desi Marangon, il festival nasce in seguito alla pubblicazione del volume I graffiti di Venezia (Lineadacqua, 2022), risultato di cinque anni di ricerche che hanno permesso di mappare oltre 6.000 incisioni in città. Un patrimonio finora invisibile, pur essendo sempre stato sotto gli occhi di tutti. Durante l’edizione 2025 sarà presentato anche un nuovo libro: I graffiti di Venezia. L’Arsenale, che apre un ulteriore capitolo del lavoro di ricerca avviato nel 2017. L’opera rivela l’Arsenale come non lo si era mai visto: raccontato dai segni lasciati da generazioni di lavoratori su pareti e superfici dell’antica Officina delle Meraviglie, la prima catena di montaggio della storia fondata nel 1104 e rimasta in attività per oltre nove secoli. In questo luogo si trovano i graffiti più antichi della città, inclusa la data di fondazione di Venezia: 421.
“I graffiti antichi stanno diventando sempre più ”pop", spiega Alberto Toso Fei, “sui social, attraverso pubblicazioni volte alla divulgazione, sugli organi di stampa. Preservare, studiare, capire e diffondere la conoscenza dei graffiti veneziani significa mettersi in ascolto di un passato che è già tutto lì - pronto a raccontarsi - che ha bisogno solo di essere riconosciuto e ascoltato, per proiettarci verso un futuro di conoscenza e di fascinazione. A Venezia capita anche che la leggenda diventi graffito e che dai graffiti abbiano origine delle leggende”.
“Parlando di graffiti storici”, aggiunge Desi Marangon, “abbiamo in realtà aperto uno spazio di riflessione sullo spazio pubblico e il modo di vivere la città, la libertà di espressione, il concetto di degrado/decoro, la partecipazione femminile allo spazio pubblico e soprattutto le marginalità. Noi parliamo dei graffiti per parlare di storia dal basso e storie dai margini. I graffiti sono la voce di chi non ha voce. Il festival ci permette di promuovere e immaginare Venezia da una prospettiva originale, basata più sulle persone che sui monumenti, e più sulle marginalità che non sui grandi nomi. Una Venezia accessibile a tutte e tutti, a prescindere dalla propria condizione economica, sociale, culturale o legata ai limiti che il corpo talvolta ci impone”.
“Torna a Venezia per il terzo anno consecutivo il Festival dei Graffiti che come Amministrazione supportiamo con orgoglio poiché costituisce un’esperienza davvero affascinante e unica nel panorama italiano ed europeo. Si tratta di un percorso originale ed innovativo il cui valore storico e culturale è enorme e tangibile”, ha dichiarato Linda Damiano, presidente del Consiglio comunale di Venezia, che sostiene il festival fin dalla sua prima edizione. “Il lungo e intenso lavoro di Desi Marangon e Alberto Toso Fei fatto di studio, ricerca, approfondimenti e sopralluoghi ha restituito un’inedita e importante memoria storica della Città, fatta di segni e incisioni alla riscoperta di Venezia, di coloro che l’hanno vissuta e della sua magnifica storia. Un viaggio nello spazio e nel tempo in chiave contemporanea tra quelle pietre di Venezia che hanno ancora tanto da raccontare e che renderà i cittadini protagonisti di una storia che ha reso Venezia grande in tutto il mondo. Tra le novità di quest’anno spicca senz’altro lo sguardo sui graffiti armeni nella Basilica di San Marco, che valorizza ulteriormente quel legame profondo e millenario tra Venezia e la cultura armena che in questi anni come Amministrazione abbiamo suggellato e riportato alla luce attraverso le iniziative dedicate al popolo armeno, e la nuova e significativa pubblicazione sui graffiti in Arsenale, uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia della nostra Città, simbolo della potenza economica della Serenissima, una cornice unica a cui oggi è stata restituita nuova vita grazie alla Marina Militare, alla Biennale e al Comune con eventi come il Salone Nautico e il Salone dell’Alto Artigianato”.
URBS SCRIPTA - Festival dei Graffiti Veneziani – è parte di un progetto di Public History che punta a scrivere una storia dal basso, fatta di testimonianze lasciate sui muri da persone comuni, e che vede nella storia un progetto partecipato e collettivo, al quale tutti possono contribuire grazie alla mediazione di chi della storia e della narrazione ha fatto il proprio mestiere. Il Festival prevede inoltre una esperienza tattile e sensoriale per non vedenti e ipovedenti, sessioni di visita a Palazzo Ducale, al Lazzaretto Nuovo, alla Cappella degli Scrovegni a Padova (in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, l’Università di Padova e l’ERC GRAFF- IT) e ai graffiti armeni della Basilica di San Marco (grazie al Centro di studi e documentazione armena e alla Procuratoria di San Marco); un convegno sui graffiti veneziani nel bacino Mediterraneo – Creta e la Grecia, Gerusalemme, l’Armenia – alla Venice International University nel quale è previsto l’intervento di diverse esperte ed esperti di graffiti storici delle Università di Poitiers (e di un altro ERC internazionale, GRAPH-EAST), di Haifa, di Creta, di Venezia, di Padova, oltre a una mostra sulle veline dei graffiti cretesi dello storico ed esploratore Giuseppe Gerola ospitata dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti che li conserva. Le visite sono organizzate in collaborazione con i Musei Civici di Padova, i Musei Civici - Palazzo Ducale (con la Società Cooperativa Culture) di Venezia e i Lazzaretti Veneziani.
È previsto inoltre un dibattito sul modo di vivere la città e lo spazio urbano, “A chi appartiene la città”, che alla Fondazione di Venezia vedrà confrontarsi writers e appartenenti alle associazioni per la pulizia e il decoro, spiegare e difendere le proprie scelte. La discussione sarà preceduta dalla presentazione di una scoperta relativa alla cronaca graffitadi un omicidio, sul portaledi una Scuola Grande veneziana. “Biblio-graffiti” è l’iniziativa della Fondazione Querini Stampalia, che mette a disposizione i libri a tema della sua vasta biblioteca.
Non mancheranno neanche momenti “pop” destinati al grande pubblico, come il tour serale con torce elettriche tra graffiti e leggenda lungo le calli di Castello o la grande caccia al tesoro finale che, dagli spazi delle Procuratie Vecchie – sede di The Human Safety Net – partirà lungo le calli e permetterà ai partecipanti di conoscere i graffiti più particolari. Infine, la campagna “Lascia il tuo segno”: locandine appese nei locali pubblici e nei luoghi di ritrovo - recanti questo slogan e il logo del Festival - dove chiunque può sentirsi libero di scrivere o disegnare. Il Festival si concluderà in Pescheria a Rialto, all’insegna di musica, vino e cicchetti, a cura dell’Associazione Rialto Mio.
Promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Venezia e sostenuta dalla Regione Veneto, dalla Fondazione di Venezia, dall’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, dall’Ateneo Veneto e da Europa Nostra, URBS SCRIPTA 2025 si avvarrà del sostegno di moltissime realtà: Fondazione Musei Civici (e Palazzo Ducale) di Venezia, Musei Civici di Padova e Cappella degli Scrovegni, Lazzaretti Veneziani, The Home of The Human SafetyNet, previsto inoltre il coinvolgimento di Atenei delle università italiane e internazionali a supporto della giornata di studio, con interventi tra i più rinomati esperti dello studio dei graffiti storici n ambito accademico. Tra i partner del festival 2025 anche la Venice International University, San Servolo Servizi, Venezia capitale mondiale della sostenibilità, Centro di studi e documentazione armena e Procuratoria di San Marco.
Il programma completo è consultabile sul sito www.urbsscripta.it