Pompei, inaugurata la Casa del Giardino di Ercole. Ricostruito filologicamente il giardino


Nel Parco Archeologico di Pompei è stata inaugurata ed è visitabile al pubblico la Casa del Giardino di Ercole, conosciuta anche come casa del profumiere per la probabile produzione e commercializzazione di profumi che vi si svolgeva. Ricostruito filologicamente il giardino. 

È stata inaugurata, a seguito di un progetto di riqualificazione e valorizzazione che ha interessato sia alcuni ambienti interni sia l’area verde, la Casa del Giardino di Ercole del Parco Archeologico di Pompei, conosciuta anche come la casa del profumiere, in riferimento alla probabile produzione e commercializzazione di profumi che vi si svolgeva.

Il giardino è stato ricostruito filologicamente grazie alla sponsorizzazione tecnica dell’Associazione ROSANTIQUA, con l’inserimento di specie botaniche documentate storicamente. Il giardino ospita oggi 800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, insieme a ciliegi, viti e meli cotogni. Si tratta di un ulteriore esempio di collaborazione tra pubblico e privato, ma anche di un’interessante convergenza tra archeologia, botanica e cultura sensoriale.

Risalente al III secolo a.C., la Casa del Giardino di Ercole prende il nome da una statuetta in marmo raffigurante Ercole, ritrovata nel larario del giardino. È una tipica dimora a schiera di Pompei, nota anche per l’iscrizione “cras credo” (“domani si fa credito”) posta all’ingresso.

Gli scavi si sono svolti in diverse fasi: la prima campagna archeologica sulla casa fu condotta tra il 1953 e il 1954; il giardino fu indagato tra il 1971 e il 1972; ulteriori ricerche si sono svolte poi negli anni 1985-1988.

Le indagini archeologiche hanno consentito di ricostruire lo stato delle case dell’Insula 8 al momento dell’eruzione del 79 d.C., rivelando diversi rifacimenti. Alcuni ambienti della Casa del Giardino di Ercole contenevano materiali da costruzione in attesa di essere utilizzati. A partire dalla metà del I secolo a.C., l’area subì accorpamenti e demolizioni, trasformandosi in un quartiere dedicato a produzioni specialistiche.

In seguito al terremoto del 62 d.C., il proprietario della casa acquisì e demolì le domus confinanti per realizzare un ampio spazio verde destinato alla coltivazione di fiori a scopo commerciale. Tra i reperti rinvenuti figurano bottigliette in vetro per profumi. Originariamente, la casa comprendeva otto ambienti e un orto, e la produzione era ancora attiva al momento dell’eruzione del Vesuvio.

Casa del Giardino di Ercole
Casa del Giardino di Ercole
Casa del Giardino di Ercole
Casa del Giardino di Ercole

L’intervento di recupero ha incluso il ripristino del piano di campagna originario e dell’antico sistema di irrigazione – unico nel suo genere a Pompei – oltre alla ricostruzione dei pergolati di viti e alla messa a dimora di specie botaniche documentate in epoca romana. La selezione delle essenze si è basata sulle ricerche della botanica Wilhelmina F. Jashemski, che negli anni Cinquanta, durante i primi scavi dell’area, identificò pollini, spore e macroresti vegetali, confermando la funzione produttiva del giardino.

È stata inoltre realizzata una riproduzione in terracotta della statua di Ercole, collocata nel larario accanto al triclinio estivo.

L’intervento si è sviluppato attraverso un accurato progetto di ricerca e studio coordinato dall’Associazione ROSANTIQUA, presieduta da Michele Fiorenza. Il lavoro ha visto la partecipazione scientifica di Antonio De Simone e Salvatore Ciro Nappo per l’archeologia, di Michele Borgongino per la botanica, e di Luigi Frusciante e Gaetano Di Pasquale del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II per gli aspetti agronomici. La direzione dei lavori è stata affidata a Raffaele Serafino. Il coordinamento generale è stato curato dai funzionari del Parco Archeologico di Pompei, con la supervisione di Paolo Mighetto e Maria Rispoli, insieme ad Anna Onesti e al team dell’Area Verde del Parco Claudia Buonanno, Maurizio Bartolini e Halinka Di Lorenzo.

“A Pompei il paesaggio naturale e archeologico sono un tutt’uno. Questa fusione naturale lo era in antico e lo è tornata ad essere oggi, grazie ai progetti di cura delle aree verdi del Parco, che hanno restituito e valorizzato questa commistione”, ha affermato il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. “Il verde di Pompei che un tempo era percepito come un problema di gestione e manutenzione, un elemento quasi separato dalle strutture archeologiche, oggi è riconosciuto come componente essenziale delle aree archeologiche, nonché del più ampio progetto di azienda agricola del Parco. Nelle tante attività di valorizzazione del sito, il supporto dei privati, dalle sponsorizzazioni tecniche alle partenership pubblico private, è sempre più fondamentale, e ringraziamo in tal senso per questo prezioso affiancamento”.

La Casa sarà visitabile tutti i martedì come “casa del giorno”.

Casa del Giardino di Ercole
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