Questo dipinto di Francesco Ubertini detto il Bacchiacca (Borgo San Lorenzo, 1494 - Firenze, 1557) raffigura un'elegante dama ritratta nell'atto di accarezzare, con l'indice e il medio della mano destra, un docile gatto dal pelo fulvo e maculato. L'alto lignaggio della gentildonna è sottolineato dal suo abbigliamento: un grande abito verde con maniche ampie e scollo squadrato, tipico della moda femminile di metà Cinquecento, e una collana d'oro al collo. Il gatto ricambia stendendo le sue zampine sul braccio sinistro della donna, denotando dunque fiducia e intimità.
L'opera è una tavoletta di ridotte dimensioni (appena 26 per 19 centimetri) per la quale sono state anche suggerite letture allegoriche: tuttavia, come sosteneva la studiosa Lada Nikolenko, che al Bacchiaccha dedicò una corposa monografia pubblicata nel 1966, niente vieta di pensare che quest'opera rappresenti semplicemente un mero ritratto di una donna con il suo animale domestico. La stretta vicinanza tra la donna e l'animale è anche sottolineata dal colore dei capelli di lei che è identico al colore del manto del gatto: quasi come se i due protagonisti si identifichino l'uno nell'altra.
Il dipinto potrebbe risalire alla fase matura dell'attività del Bacchiacca (forse agli anni Quaranta del Cinquecento) ed è attualmente conservato presso gli Staatliche Museen di Berlino.
3 aprile 2018
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