Jasmine Paolini è originaria di uno splendido e poco noto borgo della Toscana: qual è e cosa offre


Castelnuovo di Garfagnana è un borgo toscano dal carattere autentico, con una storia millenaria e un paesaggio naturale vario. Tra rocche, chiese, mercati e sentieri, offre un’esperienza di viaggio fatta di calma, cultura e sapori genuini, ideale per chi cerca un contatto vero con la Garfagnana.

Non tutti sanno che Jasmine Paolini, la grande tennista azzurra che ha vinto gli Internazionali d’Italia di Roma, viene da un piccolo borgo in provincia di Lucca, ricco di storia: Castelnuovo di Garfagnana. Castelnuovo di Garfagnana (i locali la chiamano anche Castelnuovo Garfagnana, senza la preposizione) è una cittadina della provincia di Lucca che conserva, senza ostentazione, un’anima medievale e un legame profondo con il territorio circostante.

Il centro storico, raccolto e ben conservato, si esplora in poco tempo ma si presta a più visite, magari in momenti diversi della giornata. L’accesso principale avviene attraversando l’antico Ponte di Santa Lucia, uno dei ponti medievali più spettacolari della Garfagnana, che porta dritto alla Porta di Castruccio: da qui ha inizio il viaggio.

La Rocca Ariostesca è il fulcro architettonico e simbolico del borgo. Prende il nome da Ludovico Ariosto, che fu governatore della Garfagnana per tre anni nel Cinquecento e che visse dentro questo castello: dalla piazza antistante si percepisce il ruolo centrale della struttura nella vita pubblica del tempo. La Rocca oggi ospita il Museo Archeologico del Territorio della Garfagnana: l’istituto documenta la storia antica della valle, con reperti che vanno dalla preistoria all’epoca romana e medievale. È un museo didattico, ben organizzato, con pannelli esplicativi chiari e sezioni dedicate anche alle trasformazioni del paesaggio agricolo di una zona che nella storia ha sempre vissuto grazie ai frutti della terra.

Rocca ariostesca di Castelnuovo Garfagnana. Foto: Wikimedia/Hpschaefer
Rocca ariostesca di Castelnuovo Garfagnana. Foto: Wikimedia/Hpschaefer
Porta di Castruccio. Foto: Francesco Bini
Porta di Castruccio. Foto: Francesco Bini

A poca distanza, la chiesa di San Pietro, la principale del borgo, costruita tra il XV e il XVI secolo su di un nucleo romanico, ospita al suo interno opere d’arte di pregio: un crocifisso ligneo del XIV secolo, il “Cristo nero”, notevole per espressività e proporzioni, la Madonna col Bambino attribuita a Giovanni Antonio Sogliani, ovvero uno dei “big” del Cinquecento fiorentino, al pari di Santi di Tito a cui è attribuita l’Assunzione, la terracotta invetriata raffigurante San Giuseppe della bottega di Andrea della Robbia.

Le antiche porte di accesso al borgo (Porta di Castelnuovo, Porta Inferi, Porta dell’Orologio) sono resti ben conservati della cinta muraria originaria. Passeggiando nel centro, si percepisce chiaramente la struttura urbanistica medievale, con l’asse principale che collega le piazze civiche e religiose. Cuore del borgo è la splendida Piazza delle Erbe, uno degli angoli più riconoscibili e raccolti del centro storico, e rappresenta, con la sua sobrietà, una delle piazze più tipicamente “toscane” del borgo. Non monumentale, ma autenticamente viva, conserva ancora oggi una funzione commerciale e sociale. Il nome rimanda alla sua vocazione storica di mercato: qui si svolgevano le contrattazioni di ortaggi, legumi, erbe e prodotti della terra, provenienti dai contadini della Garfagnana e dai borghi circostanti. La piazza è rimasta fedele a questa funzione: il mercato settimanale ancora oggi anima l’area con banchi e voci locali, offrendo una fotografia reale della vita quotidiana del paese. E ancora oggi è al centro di festival e iniziative che vedono al centro proprio le specialità della terra. Gli edifici circostanti sono a due o tre piani, con facciate sobrie, spesso intonacate in toni chiari o pastello, e finestre regolari. Piazza delle Erbe è oggi un luogo di passaggio ma anche di incontro: ci sono caffè e botteghe e la sera, d’estate, i tavolini all’aperto raccolgono residenti e visitatori in cerca di un momento tranquillo.

Castelnuovo Garfagnana è poi dominata dalla maestosa Fortezza di Mont’Alfonso, una delle testimonianze più significative dell’architettura militare rinascimentale in Toscana, sebbene sia stata progettata dai ferraresi, quando la Garfagnana era sotto il dominio degli Estensi. Costruita tra il 1579 e il 1586 per volontà di Alfonso II d’Este, la fortezza fu progettata dall’ingegnere Marc’Antonio Pasi con l’intento di difendere il territorio estense dai confinanti lucchesi e fiorentini. Il complesso si estende su circa 60.000 metri quadrati e presenta una cinta muraria di 1.150 metri, dotata di sette baluardi e due porte d’ingresso. All’interno delle mura si trovano edifici storici come la casa del capitano, l’alloggio delle truppe, un pozzo in pietra e il baluardo della casamatta. Nel corso dei secoli, la fortezza ha vissuto diverse trasformazioni: da presidio militare a carcere, fino a diventare, nel Novecento, residenza estiva della famiglia italo-scozzese Bechelli, che trasformò uno degli edifici in una villetta in stile Liberty . Dopo un periodo di abbandono, è stata acquisita dalla Provincia di Lucca nel 1980 e sottoposta a un importante intervento di restauro a partire dal 2000.

Oggi, la Fortezza di Mont’Alfonso è un centro culturale vivace, sede di eventi, mostre e manifestazioni, tra cui il festival estivo “Mont’Alfonso sotto le stelle”. È anche sede degli uffici del Parco Regionale delle Alpi Apuane e di un punto informazioni turistiche.

Interno del Duomo di Castelnuovo Garfagnana
Interno del Duomo di Castelnuovo Garfagnana
Il Parco Regionale delle Alpi Apuane. Foto Unione Comuni Garfagnana
Il Parco Regionale delle Alpi Apuane. Foto Unione Comuni Garfagnana

Una delle peculiarità di Castelnuovo è del resto il suo rapporto diretto con il paesaggio. In pochi minuti a piedi si può uscire dal centro e ritrovarsi circondati dal verde, lungo sentieri che conducono a piccoli borghi del circondario o ai boschi delle Alpi Apuane. In estate la zona è meta di escursionisti e appassionati di mountain bike; d’inverno resta invece un rifugio silenzioso, ideale per chi cerca un contatto più raccolto con l’ambiente. Castelnuovo di Garfagnana si trova ai margini del Parco Regionale delle Alpi Apuane, e rappresenta uno dei principali punti di accesso a quest’area protetta di grande valore naturalistico e geologico. Il parco offre numerose opportunità per gli amanti della natura e delle attività all’aria aperta, con sentieri escursionistici che partono direttamente da Castelnuovo. Tra le attrazioni naturali più note, non lontane da Castelnuovo, ci sono la Grotta del Vento e l’Antro del Corchia, esempi significativi del paesaggio carsico della zona.

Chi si ferma a Castelnuovo anche solo per una notte noterà un’accoglienza sincera, spesso a conduzione familiare. Le strutture ricettive sono poche ma curate, così come i ristoranti e le trattorie, che propongono cucina garfagnina con piatti come la minestra di farro, i tordelli oppure il castagnaccio, i necci o in generale le tante specialità a base di castagne, l’alimento che per secoli ha garantito il sostentamento alle popolazioni di questa terra. Il ritmo della vita è disteso: ci si sveglia con le campane, si fa colazione in piazza, si pranza senza fretta. Castelnuovo di Garfagnana è un invito alla pausa, alla misura e alla scoperta graduale.

Nei dintorni di Castelnuovo di Garfagnana invece il paesaggio si apre in molte direzioni, ed è in grado di offrire itinerari diversi ma tutti accomunati da una certa misura: borghi che non hanno ceduto all’omologazione turistica, sentieri immersi nel verde, pievi nascoste e silenzi che raccontano la montagna. A pochi chilometri, nella Media Valle del Serchio, si trova Barga, con il suo aspetto ordinato e leggermente aristocratico, frutto di secoli di dominazione fiorentina: camminando per le sue strade sembra di trovarsi in una piccola Firenze. Sorge su un colle e guarda dall’alto il corso del Serchio. Più a nord, il paesaggio cambia: la Garfagnana si fa Appennino e si entra nel territorio del Parco dell’Orecchiella. È una zona di boschi fitti, castagneti, faggete, dove la presenza dell’uomo si fa più rarefatta. Il centro visitatori del parco offre alcune informazioni utili per chi vuole addentrarsi nei sentieri, ma la bellezza vera è quella che si scopre camminando: silenzi interrotti solo dai rami che scricchiolano e dal suono dell’acqua. Verso ovest, le Alpi Apuane si avvicinano e il paesaggio diventa più drammatico, con pareti calcaree e profili scoscesi. Il paese di Isola Santa, adagiato su un lago artificiale, è un luogo sospeso, quasi irreale. Le case in pietra sembrano uscite da un altro secolo, e tutto intorno la vegetazione si riflette nell’acqua ferma. Ancora più noto è il Monte Forato, con il suo arco naturale scavato dal tempo: meta prediletta dagli escursionisti e punto panoramico affascinante.

In questa parte della Toscana, ogni deviazione può diventare scoperta. Non ci sono itinerari obbligati, e spesso il piacere del viaggio sta proprio nel lasciarsi sorprendere da un panorama improvviso, da un campanile che spunta tra gli alberi, da un trattore che rallenta la strada. Castelnuovo di Garfagnana è dunque un paese che non cerca di stupire, ma che sa convincere. È un centro raccolto, abitato, con una dimensione quotidiana ben presente. La cittadina conserva una misura a cui non siamo più tanto abituati: quella della vita ordinaria che si svolge senza fretta, tra un mercato settimanale, una passeggiata tra le botteghe, un caffè sotto i portici. Castelnuovo è anche una porta d’accesso alla Garfagnana tutta: non è un luogo da visitare in fretta, ma da abitare per qualche giorno, lasciandosi accompagnare dalla sua quieta coerenza.


Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte