Tre coste della Spagna poco note: natura, cultura e patrimoni UNESCO fuori dai soliti itinerari


Dalla verde costa cantabrica all’oro delle spiagge andaluse, passando per le palme della Costa Blanca: un viaggio lungo tre litorali spagnoli ricchi di biodiversità, borghi autentici, sapori locali e siti UNESCO. Alla scoperta della Spagna meno nota, tra natura protetta e radici culturali millenarie.

La Spagna è universalmente conosciuta per le sue coste vivaci e molto frequentate, come la Costa del Sol o la Costa Brava, mete balneari tradizionali per turisti da tutto il mondo. Tuttavia, chi desidera scoprire un volto più autentico e meno affollato delle coste spagnole ha davanti a sé diverse alternative che offrono un’esperienza ricca di natura, cultura e storia, spesso riconosciuta anche a livello internazionale dall’UNESCO.

Tra queste, la Costa Verde, la Costa Blanca e la Costa de la Luz rappresentano tre realtà costiere molto diverse tra loro ma accomunate dalla capacità di coniugare paesaggi straordinari, patrimoni culturali e ambientali, tradizioni radicate e un’offerta enogastronomica di alto livello. Esplorare queste coste significa immergersi in territori che hanno saputo mantenere intatta la propria identità, offrendo al viaggiatore la possibilità di vivere il mare in modo più intimo, autentico e sostenibile.

Costa Verde: natura rigogliosa, borghi marinari e patrimoni ambientali

Siamo nel nord della Spagna, lungo il Mar Cantabrico. La Costa Verde si estende per circa 350 chilometri tra le Asturie, una regione nota per il suo verde intenso e il suo paesaggio montano che arriva quasi fino alla costa. Qui la natura domina in ogni suo aspetto: prati che sembrano infiniti, scogliere a picco sull’oceano, spiagge di sabbia dorata e borghi marinari dal fascino genuino, autentico, intatto. Questa zona è ideale per chi cerca un turismo legato al contatto diretto con l’ambiente e alla scoperta di tradizioni locali ancora vive.

I villaggi di pescatori che si susseguono lungo la Costa Verde, come Llanes, uno dei più famosi, oppure Cudillero, Luarca, Candás e Luanco, sono esempi perfetti di architettura tradizionale e di cultura legata al mare. Le case basse, spesso dipinte di bianco con dettagli colorati, si affacciano su porticcioli animati da piccole imbarcazioni. Questi borghi sono luoghi ideali per passeggiare lungo il lungomare, respirare l’aria salmastra e gustare piatti di pesce freschissimo, in particolare frutti di mare come ricci e astici, specialità della cucina locale.

Il vero cuore verde delle Asturie si trova però nell’entroterra. Il Parco Naturale di Ponga, dichiarato Riserva della Biosfera nel 2018, si estende su un vasto territorio coperto da boschi rigogliosi, che rappresentano quasi il 40% dell’area. Qui si trovano anche testimonianze architettoniche tradizionali, costruite con materiali come pietra, legno e mattoni, che raccontano una cultura rurale ancora molto viva. Questo parco rappresenta uno degli esempi più riusciti in Europa di equilibrio tra la conservazione dell’ambiente naturale e la tutela delle tradizioni locali.

A breve distanza si trova il Parco Nazionale dei Picos de Europa, una delle aree montuose più spettacolari della Spagna. Il parco è famoso per la sua biodiversità, per i laghi glaciali e per la presenza di specie protette, tra cui l’orso bruno cantabrico, simbolo della regione. Le escursioni nei Picos de Europa sono una delle attività preferite dai visitatori, offrendo panorami mozzafiato e la possibilità di immergersi in un ambiente naturale incontaminato.

Non lontano da qui, il Museo Giurassico delle Asturie, situato a Lastres, è un punto di riferimento culturale e scientifico dedicato alla paleontologia. Ospitato in un edificio a forma di impronta di dinosauro, si affaccia su una scogliera con vista sul mare. Al suo interno si possono ammirare scheletri fossili, riproduzioni e impronte di dinosauri, organizzate in un percorso espositivo di 2.000 metri quadrati. Il museo è arricchito da un ampio giardino esterno con ricostruzioni a grandezza naturale che coinvolgono il visitatore in un viaggio interattivo tra le ere geologiche, rendendo la visita interessante anche per famiglie e appassionati di scienze naturali. E, a proposito di arte preistorica, si trova qui anche la Grotta Tito Bustillo, che ospita pitture rupestri del paleolitico che si possono inserire tra le più importanti d’Europa: la grotta venne scoperta nel 1968 ed è costituita da una sola galleria, lunga 700 metri, con pitture organizzate in 11 gruppi che includono più di 100 rappresentazioni incise e dipinte, che vanno dal 22.000 al 10.000 a.C. Dalla preistoria poi si passa, a breve distanza, all’arte contemporanea: la città di Avilés ospita infatti il Centro Culturale Internazionale “Oscar Niemeyer”, complesso di caratura internazionale progettato dal grande architetto brasiliano Oscar Niemeyer, lo stesso che progettò Brasilia. Oggi il complesso ospita mostre, eventi, cinema, attività di ristorazione e altro.

Le Asturie sono anche una terra di forti tradizioni gastronomiche. La pesca è una delle attività principali e ogni mattina i mercati e i ristoranti locali si riforniscono di pesce freschissimo. La fabada asturiana, piatto a base di fagioli, carne di maiale e salsicce, rappresenta uno dei simboli della cucina tradizionale. Accanto a questo, non mancano i formaggi locali, apprezzati a livello nazionale e internazionale. La cultura popolare si manifesta anche nelle feste, nel folclore e nell’artigianato, mantenendo vive pratiche tramandate di generazione in generazione.

Costa Verde
Costa Verde. Foto: Turespaña
Parco Naturale di Ponga
Parco Naturale di Ponga. Foto: Turespaña
Veduta di Llanes
Veduta di Llanes. Foto: Turespaña
Museo del Giurassico delle Asturie
Museo del Giurassico delle Asturie. Foto: Turespaña
Grotta di Tito Bustillo
Grotta di Tito Bustillo. Foto: Turespaña
Centro Niemeyer di Avilés
Centro Niemeyer di Avilés. Foto: Turespaña

Costa Blanca: il Mediterraneo tra natura, storia e patrimonio UNESCO

Spostandosi verso sud-est, la Costa Blanca si affaccia sul Mar Mediterraneo, nella Comunità Valenciana. Questa costa è famosa per la qualità della luce e per i suoi paesaggi tipici, caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, calette nascoste e pittoreschi borghi dalle case bianche. La Costa Blanca è una meta che combina un turismo balneare di qualità con una ricca offerta culturale e naturalistica.

Uno degli elementi più significativi e meno noti della Costa Blanca è il palmeto di Elche, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Si tratta del più grande palmeto urbano d’Europa, un ecosistema antico che testimonia tecniche agricole e di irrigazione sviluppate nel Medioevo e mantenute fino a oggi. Il palmeto è un patrimonio ambientale e culturale di enorme valore, non solo per la sua biodiversità ma anche per il ruolo che ha avuto nella vita sociale ed economica della città.

Lontano dal mare, la Costa Blanca offre un entroterra ricco di storia e natura. Piccoli paesi di origine araba come Villena, Sax e Biar conservano castelli e fortezze medievali perfettamente restaurati, simboli delle epoche di dominazione che hanno modellato questa terra. Questi siti sono testimonianze tangibili della complessità storica della regione e sono oggi mete di interesse turistico e culturale. Non mancano le aree naturali, come il Parco Naturale della Sierra de Mariola, caratterizzato da una ricca flora mediterranea e da sentieri che conducono a sorgenti d’acqua fresca come quella del fiume Vinalopó. Questi spazi offrono l’opportunità di allontanarsi dalla costa per immergersi in un ambiente tranquillo e rigenerante.

Ancora, località come Altea, Calpe, Jávea, Villajoyosa e Dénia combinano tradizione e modernità, offrendo ai visitatori non solo spiagge e mare ma anche cultura e gastronomia. Nella città di Alicante, si trovano luoghi di interesse culturale come il Museo Archeologico MARQ e il Castello di Santa Bárbara, che domina la città con una vista panoramica sul porto e sul mare.

La cucina della Costa Blanca è un altro elemento chiave. Qui si possono assaporare specialità a base di pesce fresco, grigliate, piatti tradizionali di riso come la paella, e vini locali apprezzati in tutta la Spagna. I ristoranti, da quelli di pesce più tradizionali fino a quelli stellati Michelin, propongono una cucina che rispetta e valorizza i prodotti del territorio.

Costa Blanca
Costa Blanca. Foto: Turespaña
Calpe
Calpe. Foto: Turespaña
Castello di Biar
Castello di Biar. Foto: Turespaña
Sorgente del fiume Vinalopo
Sorgente del fiume Vinalopo. Foto: Turespaña
Castello di Sax
Castello di Sax. Foto: Turespaña

Costa de la Luz: spiagge dorate, storia millenaria e riserve naturali UNESCO

Infine, la Costa de la Luz si estende lungo le province di Cadice e Huelva, affacciandosi sull’Oceano Atlantico. Questa costa è meno conosciuta rispetto ad altre aree spagnole ma offre alcune delle spiagge più estese e incontaminate del paese, con paesaggi che alternano dune di sabbia, pinete e paludi costiere. La regione è un punto di incontro tra natura, storia e tradizioni, con diversi siti di rilevanza internazionale.

Il Parco Nazionale di Doñana è il più importante parco naturale della Spagna e uno dei patrimoni UNESCO più rilevanti del paese. La sua estensione comprende zone umide, paludi, dune e boschi, creando un habitat ideale per una ricca varietà di specie animali, tra cui numerosi uccelli migratori e specie protette come i fenicotteri. Doñana è un esempio di come sia possibile conservare un ecosistema complesso e delicato, tutelando al tempo stesso una risorsa di valore ambientale e turistico. All’interno del parco si trova anche la bellissima spiaggia di Torre de Loro, o di Torre del Río de Oro, vicino alla cittadina di Mazagón, una delle più belle e meno contaminate della Spagna meridionale, anche perché non di semplicissimo accesso, e quindi appartata, sebbene piuttosto frequentata. La spiaggia si caratterizza per i resti di una torre, la Torre Loro, che risale al Cinquecento: venne costruita per volere di re Filippo II e serviva come torre di avvistamento per difendere la costa dagli attacchi dei pirati nordafricani.

Vicino a Doñana si trovano anche le Paludi dell’Odiel, anch’esse riconosciute come Riserva della Biosfera. Queste zone umide sono tra le meglio conservate in Europa e offrono un paesaggio mutevole, dove l’interazione tra maree e terra crea una grande varietà di habitat naturali, tra cui dune, paludi alte e medie e barriere dunali.

La Costa de la Luz è un territorio ricco di storia, con una presenza umana che risale a più di tremila anni fa. Cadice, una delle città più antiche d’Europa, rappresenta un esempio significativo con il suo centro storico caratterizzato da edifici bianchi, chiese e strutture difensive. La città ha avuto un ruolo cruciale nel corso della storia della Spagna, dalla dominazione fenicia a quella romana, fino al periodo moderno. Jerez de la Frontera è un’altra città di grande interesse, il cui centro storico è stato dichiarato di interesse artistico-culturale. Qui si intrecciano architetture nobiliari con l’atmosfera popolare delle case andaluse, in un mix che racconta la stratificazione culturale del territorio. Jerez è anche famosa a livello internazionale per i suoi vini, in particolare lo sherry, la cui produzione rappresenta un’importante risorsa economica e culturale.

Nella provincia di Huelva, i “Lugares Colombinos” sono siti storici legati ai viaggi di Cristoforo Colombo. Il monastero di La Rábida è uno dei più importanti, rappresentando un punto di partenza per la scoperta dell’America. Altri centri come Moguer, Palos de la Frontera e Niebla sono ricchi di monumenti che testimoniano le diverse dominazioni e le tradizioni storiche del territorio.

L’entroterra della provincia di Cadice è noto per i suoi “pueblos blancos”, ovvero i paesi bianchi, caratterizzati da edifici dalle pareti imbiancate a calce. Questi borghi, spesso arroccati sulle colline, conservano un’atmosfera autentica e sono inseriti in un paesaggio ancora largamente incontaminato. Qui l’essere umano ha lasciato un’impronta minima sull’ambiente, che rimane uno dei punti di forza di questa parte della Spagna.

Costa de la Luz
Costa de la Luz. Foto: Turespaña
Jerez de la Frontera
Jerez de la Frontera. Foto: Turespaña
Spiaggia di Torre de Loro
Spiaggia di Torre de Loro. Foto: Turespaña
Conil de la Frontera
Conil de la Frontera. Foto: Turespaña

Enogastronomia e turismo sostenibile: un filo conduttore

Un elemento che accomuna tutte e tre le coste è la forte connessione con la gastronomia locale, strettamente legata ai prodotti del mare e della terra. Sulle coste della Costa Verde si possono gustare piatti a base di pesce freschissimo, frutti di mare, formaggi tipici e specialità come la fabada. Sulla Costa Blanca, la tradizione culinaria si concentra su pesce, riso e vini locali, con numerose opportunità di ristorazione che spaziano da trattorie tradizionali a locali di alta cucina. Sulla Costa de la Luz, il pesce azzurro, i gamberi di Huelva, il tonno rosso e i vini di Jerez rappresentano un patrimonio enogastronomico di grande pregio.

Dal punto di vista del turismo sostenibile, tutte queste coste mostrano come sia possibile coniugare la valorizzazione turistica con la tutela del patrimonio naturale e culturale. Le aree protette come i parchi naturali e le riserve della biosfera, insieme ai centri storici tutelati, costituiscono una base solida per uno sviluppo turistico responsabile che rispetti l’ambiente e le comunità locali.


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