La Giordania, un paese che ti sorride: spunti per un itinerario


Un itinerario in Giordania, da Amman a Petra passando per i luoghi patrimonio Unesco. Cosa vedere in Giordania, perché andare, da dove partire, cosa fare.

Ci sono molte buone ragioni per andare, o tornare, in Giordania. La prima è senz’altro Petra, una delle sette meraviglie del mondo che insieme agli altri cinque siti UNESCO di Umm Ar- Rasas, Wadi Rum, Al-Maghtas, Al-Sat, Qusayr Amra è tra le attrazioni principali del paese. I sei luoghi Patrimonio mondiale dell’Umanità, insieme al Mar Morto, sono sicuramente le tappe imperdibili in un viaggio in Giordania. Ma c’è tanto altro da visitare e anche da fare, realtà “minori” su cui il Governo sta investendo per promuovere e rendere ancora più attrattivo e competitivo il paese nel mercato internazionale. Cosa? Esperienze e attività legate alla cultura, all’arte, al cibo e all’identità di questo paese che prima di essere un luogo da visitare è un posto da vivere tra la gente. Ovunque andrete, dal benzinaio, al mercato o in un sito archeologico troverete chi per strada vi dirà “welcome”.

La Giordania, perla del Medioriente, è considerata una destinazione turistica sicura nonostante la sua vicinanza con Israele, Siria e la striscia di Gaza che potrebbero far temere il contrario. Il governo è molto impegnato per adottare costantemente misure di sicurezza per proteggere i visitatori e nel paese non c’è alcuna percezione di quelle che sono le tensioni oltre confine. Per questo, ma anche per le tante possibilità di visita che offre, è una meta adatta a tutte le tipologie di viaggiatori: dalle famiglie con bambini, alle donne sole, a viaggiatori singoli con la voglia di avventura o a gruppi di amici.

Ci sono tante modalità per organizzare la partenza: coloro che ricercano la facilità nel viaggio potranno rivolgersi ad uno dei tanti Tour Operator che in Italia propongono viaggi in sicurezza per tutte le tipologie di viaggiatori o che costruiscono proposte di vacanza a seconda del tempo a disposizione e delle specifiche richieste. Oppure, per i più avventurieri, la meta è facile e sicura da permette anche l’organizzazione “fai da te”. I voli diretti dall’Italia rendono facile l’accesso dalla capitale di Amman.

Amman, oltre ad essere la capitale della Giordania, con la sua Cittadella è una delle attrazioni del paese. Una metropoli di oltre 4 milioni di abitanti, fondata su sette colli, la Cittadella nella collina di Jabal al Qala’a è il suo cuore storico, la parte archeologica è assolutamente da non perdere. Abitata fin dal Neolitico, è considerata tra i più antichi luoghi abitati ininterrottamente al mondo, nel tempo si sono susseguiti numerosi imperi. Visitando la Cittadella si notano tre grandi civiltà: l’epoca Romana con il Tempio di Ercole, l’Epoca Bizantina con la Chiesa Bizantina e l’Epoca dei grandi califfati con il Palazzo degli Umayyadi noto per la sua imponente cupola. In un altro colle, dalla Cittadella, si vede il Teatro Romano: un anfiteatro in pietra del II secolo, utilizzato per eventi occasionali e che può ospitare fino a 6.000 persone. Tra le bianche costruzioni in lontananza una particolarità sono gli affreschi sui muri: tra tutti, alla sinistra della strada, cercate con gli occhi quello che raffigura un uomo con dei mattoni in testa: è un omaggio a tutti gli operai che hanno lavorato alla ristrutturazione.

La Amman “moderna” invece ha poco più di 100 anni. È una città vibrante che mescola la storia antica con la cultura e una modernità cosmopolita. Se vi spostate a piedi ci sono delle scalinate molto ripide che tagliano i viali e si attorcigliano sulle colline da dove c’è sempre una bella vista su angoli di Città. In una di queste scalinate nella collina esattamente di fronte all’anfiteatro c’è l’”Amman panorama Art Gallery”: fortunatamente questa vecchia casa invece di essere stata destinata a ristorante o albergo è stata adibita a galleria dove espongono, vendono e si incontrano artisti locali. Ha una terrazza all’ultimo piano con una vista meravigliosa sul Teatro Romano, che rimane nella collina di fronte.

La capitale giordana è un paradiso per gli amanti dei Souk. Rainbow Street è una parte piuttosto turistica, ma assolutamente piacevole da visitare; è la parte più animata, della movida soprattutto nei weekend. La moschea del Re Abdullah Mosque è l’unica moschea della città che i non mussulmani possono visitare; per entrare gli uomini devono indossare i pantaloni lunghi e le donne devono coprire braccia, testa e gambe (le abaya sono disponibili all’ingresso). Ultimata nel 1989 è inconfondibile per la sua cupola azzurra, all’interno alcuni finimenti sono in marmo di Carrara. Amman e i suoi d’introni meritano almeno tre giorni di visita.

Veduta di Amman
Veduta di Amman. Foto: Visit Jordan
La cittadella di Amman. Foto: Daniel Qura
La cittadella di Amman. Foto: Daniel Qura
La cittadella di Amman. Foto: Matt Jones
La cittadella di Amman. Foto: Matt Jones
La moschea di re Abdullah. Foto: Berthold Werner
La moschea di re Abdullah. Foto: Berthold Werner
Amman, il Palazzo degli Umayyadi. Foto: Jean HousenAmman, il Palazzo degli Umayyadi. Foto: Jean Housen
Amman, il Palazzo degli Umayyadi. Foto: Jean Housen

Da Amman, direzione Umm Qais (l’antica Gadara) - circa 2 ore di viaggio verso nord

Un posto molto bello da raggiungere in giornata nella parte nord, verso il confine con la Siria e il Libano, è Umm Qais, l’antica Gadara. Si vede Tiberiade di là dal lago, il fiume segna il confine. La curiosità: si trova a 40 metri sotto il livello del mare. Sono le alture del Golan. Il sito archeologico di Umm Qais, quella che fu la città di Gadara, è una tappa imperdibile. Al tempo era rinomata come centro culturale, arroccata su una collina che domina la valle del Giordano. Dal parcheggio, una strada romana conduce al villaggio ottomano: le colonne, i resti di una chiesa ottagonale, quel che rimane di un pavimento bizantino e il teatro romano più esclusivo della Giordania perché di basalto nero che ospita fino a 3.000 persone. Da qui si vede un panorama meraviglioso. Il contrasto dei colori a primavera è fortissimo: le pietre scure, il giallo dei fiori, il verde delle piante e il cielo azzurro.

Umm Qais è stata nominata dall’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) tra i “Migliori borghi turistici del 2022”, come riconoscimento per il suo impegno nell’innovazione e la sostenibilità. In questo tratto di strada c’è la possibilità di vivere la cultura locale facendo attività con le persone giordane. Si stanno affacciando timidamente ai circuiti turistici e si sono organizzati per proporre esperienze: miele (il racconto di come si fa, del fascino del mondo delle api e dell’ape Regina, ma anche vestendosi e andando in mezzo alle arnie); le donne che lavorano la paglia e le foglie di banane intrecciando e lavorando tutto a mano insegnano a creare cestini, sottopentola e tante altre cose; anche mangiare in un Home restaurant è un’esperienza, e lungo questo tragitto ce n’è uno in cui è stata ospite anche Rania di Giordania. Per i più atletici, qui c’è anche la possibilità di andare in bicicletta assistiti da guide: per gli appassionati di bici sono tanti gli itinerari in Giordania da percorrere con le due ruote immersi in paesaggi incantevoli.

Il giorno seguente, di buon’ora, mettetevi in viaggio per la Valletta di Iraq Al Ameer che sta a sud di Amman, verso il Mar Morto. In questa valle abbastanza chiusa c’è un tempio bellissimo che non si sa se sia nabateo, filisteo, ci sono tante visioni. È megalitico, pietre enormi, leoni che fanno da guardiani delle porte. Accanto al tempio c’è un’associazione di donne, “le donne di Association Iraq Al Ameer” che sono state aiutate nel mettere su questa associazione dalla fondazione fondata a suo tempo dalla regina Nur, una delle mogli di Re Husayn e poi dall’attuale regina Rania, molto sensibile alla questione femminile e al lavoro come forma di indipendenza e affermazione di sé. Questa comunità di donne, lavorano al telaio o la ceramica, fanno la carta con i fiori e le piante, il mosaico ed hanno oltre al laboratorio e un negozio, un posto dove si può mangiare o prendere un tè, un caffè. Un posto molto piacevole dove a fine primavera o in estate nell’aria c’è un profumo inebriante di latte di fico.

A seguire dirigetevi verso Al Salt, è una città piccolina davvero interessante, inserita dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’umanità il 27 luglio 2021 definita come città della tolleranza e di ospitalità urbana per la convivenza tra cristiani e musulmani. È in una valle abbastanza profonda estremamente suggestiva. Il centro storico è stato quasi interamente recuperato. Qui c’è un l’Abu Jaber Museum & Salt Archaeological Museum. Passeggiare per le strade in salita dove ai lati ci sono suq, botteghe, banchi di frutta e verdura, fornai, calzolai è un’esperienza. Percorrere le scalinate vi farà vedere Al Sat da prospettive diverse. Prima di rientrare ad Amman, cenare al tramonto in un ristorante con il terrazzo sul tetto sarà un dono per gli occhi e per il palato.

Umm Qais. Foto: Visit Jordan
Umm Qais. Foto: Visit Jordan
Veduta di Al Salt. Foto: Ahmad Qaisieh
Veduta di Al Salt. Foto: Ahmad Qaisieh
Abu Jaber Museum. Foto: Visit Jordan
Abu Jaber Museum. Foto: Visit Jordan
Abu Jaber Museum. Foto: Visit Jordan
Abu Jaber Museum. Foto: Visit Jordan

Da Amman a Petra, i luoghi da non perdere

Anche se non siete degli abili sportivi, una tappa affascinante è senz’altro la Al Mujib Reserve. L’ingresso della riserva si trova lungo la strada che costeggia il Mar Morto. È la riserva naturale più bassa del mondo, generalmente identificato con il biblico fiume Arnon (un fiume che entra nel Mar Morto a circa 420 metri sotto il livello del mare). Le unità rocciose risalgono a circa 500 milioni di anni fa. Qui è possibile fare un’esperienza molto interessante, il canyoning nel sentiero del Siq, ovvero camminare risalendo a piedi il corso del fiume tra le gole del canyon, guadi e facili arrampicate tra le imponenti scogliere di arenaria, per arrivare fino alla base di una grande cascata. Il sentiero è lungo circa 3/4 km (andata e ritorno), è il più facile della riserva e può essere fatto senza guida in poco più di due ore. È importante avere il giusto abbigliamento, un minimo di spirito di avventura e una buona confidenza con l’acqua.

Proseguendo verso sud fermatevi a Dana per poi continuare verso Petra. Dana è un piccolo villaggio intorno ai 1.600 metri di altitudine, di origine ottomana: arrivando sulla strada si vede l’albergo più alto della Giordania. Un tempo Dana era un centro di smistamento per il sale (ma non solo). Per secoli c’è stata una grandissima produzione di canna da zucchero. Dana è stata abbandonata nel 1980, ma quando fu creata la Riserva Naturale di Dana sulle montagne arenarie, gli abitanti hanno avuto nuove opportunità di lavoro e soprattutto la comunità è stata messa al centro di ogni progetto di sviluppo tanto che è stata completamente ristrutturata e riabitata dal 2008. Oggi si stanno creando strutture turistiche, la maggior parte sono ostelli, piccoli affittacamere o caffè. Qui la comunità locale è al centro. Le case sono costruite in pietra e legno, intonacate con il fango, si armonizzano perfettamente con il paesaggio. Per gli appassionati di trekking o cammini qui l’imbarazzo è nella scelta, in questo caso è suggerito programmarci un pernottamento.

Petra, oltre ad essere luogo UNESCO, è una delle Sette meraviglie del mondo. Risalente al 300 a.C. fu la capitale del Regno nabateo, poi fu Città degli Edomiti e dei Romani. Si è sviluppata grazie alla posizione che ne ha fatto un nodo nevralgico per il commercio, una vitale tappa per le carovane cariche di sale, spezie, sete e altre mercanzie. Almeno due notti qui vi permetteranno di visitare il sito la notte. Di notte Petra ha un fascino indescrivibile: arrivare al Tesoro dalla stretta gola chiamata Al Siq, senza la luce del giorno in un percorso costellato di candele è decisamente suggestivo. Sedersi e godere del gioco di luci con cui viene illuminato è uno spettacolo nello spettacolo. Le aperture serali sono programmate alcune volte a settimana.

La mattina seguente dotatevi di scarpe comode, cappello e acqua per affrontare la visita. Vi sorprenderà. Se lo farete con una guida sarà tutto ancora più affascinante. Prima di arrivare al Tesoro, fate caso ai canali di scolo dell’acqua ricavati nelle pareti, alle carovane scolpite in basso rilievo in una delle pareti della gola sulla vostra sinistra, alzate gli occhi e cercate dettagli di divinità, la diga, tubi di scolo in terracotta. Avrete l’opportunità di camminare in mezzo alla storia per scoprire tombe, templi scavati nelle pareti di arenaria rosa, il teatro che ospitava fino a 500 persone o l’ingresso del Tempio con le sue imponenti colonne. La salita al Monastero è leggermente impegnativa, prendetela con calma e godetevi la vista dall’alto in ogni punto panoramico in cui avrete la voglia di salire.

Da un luogo UNESCO all’altro: dopo la visita di Petra partite verso il deserto Wadi Rum. Anche qui per vivere al meglio l’esperienza programmate un pernottamento in uno dei tanti Camp (tende o “bolle/ igloo”) che, con tutti i confort, vi daranno la possibilità di dormire nell’assoluto silenzio del deserto. Affidabili tour in Jeep 4X4 vi faranno ammirare la maestosità e il tramonto come poche volte capita nella vita. Tra le esperienze imperdibili, c’è senz’altro il giro in mongolfiera, che vi farà toccare il cielo con un dito. Il sacrificio della sveglia di buonora sarà decisamente ripagato dal fluttuare sopra al deserto con il ritmo lento del volo. Il pickup solitamente è alle 5 del mattino: vedere sorgere il sole all’alba mentre ci si dirige verso il punto di partenza è di per sé bellissimo. All’arrivo ad accogliervi ci sarà un caffè caldo che vi permetterà di assistere a tutte le operazioni di preparazione della mongolfiera, dal gonfiaggio al resto. Vi ritroverete in un cestello, al massimo in dieci persone, sospesi in aria a guardare il mondo dall’alto in basso con una suggestione difficile da descrivere a parole. Vi toglierà il fiato per tanta bellezza. Dopo circa un’ora di volo si torna con i piedi per terra: il tempo dalla sveglia all’atterraggio sembra essere volato, anche se in realtà sono passate oltre tre ore.

Anche la cammellata è una valida e divertente alternativa per iniziare presto la giornata.

Per i più romantici, o appassionati del cielo, la notte, dopo cena, c’è la possibilità di prenotare un’esperienza per ammirare le stelle con potentissimi telescopi (Stargazing Activity).

Dal deserto al Mar Morto, unico al mondo per essere il punto più basso al mondo sulla terra ferma (si trova a 430 metri sotto il livello del mare) e per essere il lago più salato del mondo, tanto che permette di galleggiare senza neanche uno sforzo. Il tasso di salinità è talmente alto che non c’è vita nelle sue acque, da qui il nome Dead Sea. Il suo fango è usato per scopi terapeutici e per il benessere nella cosmetica e nelle SPA. Da qui, grazie ai benefici del fango e dei trattamenti, il viaggio di rientro prosegue verso Amman. Sarete pronti per tornare in Italia in modo più smagliante di quando siete arrivati.

Riserva di Mujib. Foto: Visit Jordan
Riserva di Mujib. Foto: Visit Jordan. Foto: Visit Jordan
Petra. Foto: Visit Jordan
Petra. Foto: Visit Jordan
Petra. Foto: Alex Vasey
Petra. Foto: Alex Vasey
Petra. Foto: Filippo Cesarini
Petra. Foto: Filippo Cesarini
Wadi Rum. Foto: Visit Jordan
Wadi Rum. Foto: Visit Jordan
Wadi Rum. Foto: Visit Jordan
Wadi Rum. Foto: Visit Jordan
Wadi Rum. Foto: Visit Jordan
Wadi Rum. Foto: Visit Jordan

Consigli utili di viaggio

La Giordania è collegata all’Italia tramite voli diretti con Royal Jordanian: in circa 3 ore e mezzo, vi porta dall’Italia (Roma o Milano) ad Amman. La Giordania ha un fuso orario di un’ora avanti rispetto all’Italia (GMT +3) quando in Italia è in vigore l’ora legale. Ricordate di portare un adattatore per le prese inglesi: in Giordania ci sono le prese a tre come in Inghilterra, ma in alcuni hotel si possono trovare anche prese doppie simili alle nostre. I telefoni prendono ovunque e il Wifi è disponibile in tutti gli hotel e in quasi tutti i ristoranti e locali. Documenti: Passaporto e Visto (viene rilasciato direttamente in aeroporto gratuitamente).

Sul cambio, le carte di credito, la valuta: il dinaro giordano vale circa 1,30 euro. Gli hotel e gran parte dei negozi accettano gli euro, pertanto non è necessario cambiare euro con dollari. È possibile, una volta giunti all’aeroporto di Amman, cambiare euro con dinari agli sportelli bancari presenti. Oppure ad Amman ci sono molti punti di cambio molto più convenienti. I maggiori circuiti di carte Bancomat e di credito sono accettati ovunque: Maestro, Mastercard, Visa e American Express.

Temperatura e abbigliamento: le temperature variano molto tra il nord e il sud del paese. A primavera, per esempio, sono di circa 10-12 °C di notte, 20-25 °C di giorno ad Amman, 20-22 °C / 28-30 °C ad Aqaba. Per le previsioni è meglio controllare prima della partenza il meteo su https://www.accuweather.com/. Suggerite scarpe comode per le visite nei siti archeologici (soprattutto a Petra, ideali le scarpe da ginnastica/trekking perché si percorrono almeno 8/10 km a piedi tra andata e ritorno), un cappello per coprirvi dal sole, un maglione caldo per le notti nel deserto, un costume per un bagno nel Mar Morto. Per le donne: non c’è niente di vietato ma scollature, trasparenze o gambe troppo in vista cozzano con la loro cultura, voler conoscere un Paese è anche rispettare i costumi e le abitudini della gente che ci vive…meglio evitare se siamo turisti responsabili. Crema solare sempre in borsa! Il cibo è ottimo e vario, in Giordania anche la cucina è un’arte. Se avete occasione andate a mangiare in qualche home restaurant. Per ulteriori info, il sito ufficiale per il turismo è visitjordan.com.


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