A Pompei sono ripresi gli scavi nella celebre Villa dei Misteri, probabilmente l’edificio più noto del sito UNESCO, situato all’esterno delle antiche mura cittadine, in direzione di Ercolano. Questa mattina, il Direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel e il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, hanno illustrato gli sviluppi del nuovo scavo del settore nord della villa, reso possibile a seguito della demolizione di una costruzione abusiva che la sovrastava, grazie a un accordo con la Procura.
La Villa dei Misteri è conosciuta in particolare per il celebre fregio misterico, un’opera unica nel suo genere. Tuttavia, recentemente è stata portata alla luce un’altra megalografia con raffigurazioni simili nella cosiddetta Casa del Tiaso, situata all’interno del sito archeologico.
I primi scavi risalgono al 1909-1910 e furono condotti da privati, che però non garantirono un’adeguata protezione agli affreschi scoperti. Solo nel 1929-1930 la villa fu oggetto di un’indagine sistematica e scientifica a cura del soprintendente Amedeo Maiuri, che riuscì a finanziare le operazioni grazie al sostegno del Banco di Napoli. Tuttavia, Maiuri non riuscì a esplorare l’intera struttura: l’area nord-occidentale rimase infatti inaccessibile perché sopra si trovava una casa. Negli anni, questa casa fu ampliata abusivamente, divenendo un elemento altamente impattante sul valore del sito, fino a quando nel 2023 non ne è stata disposta la demolizione. L’operazione è avvenuta nell’ambito di un protocollo d’intesa tra la Procura di Torre Annunziata e il Parco archeologico, con l’obiettivo di contrastare il traffico illecito di reperti archeologici.
Grazie a questo accordo, su richiesta del Parco, la Procura ha avviato indagini che hanno rivelato la presenza di scavi archeologici abusivi: cunicoli clandestini partivano proprio dalla casa e si dirigevano verso la Villa dei Misteri. Questo ha portato a una serie di sondaggi preliminari, culminati poi nella demolizione dell’edificio abusivo.
Successivamente, un nuovo protocollo è stato firmato tra le due istituzioni, con l’intento di contrastare l’abusivismo edilizio nelle aree adiacenti ai siti archeologici. In base a questo accordo, il Parco si fa carico dei costi di demolizione, per poi acquisire al demanio i terreni dove sorgevano gli edifici abusivi.
“Ora stiamo continuando questo lavoro”, spiega il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, “con il duplice obiettivo di documentare gli scavi clandestini aiutando in questo modo la Procura nel suo lavoro investigativo e di completare finalmente l’opera del direttore Maiuri e portare alla luce la restante parte della villa. Si tratta dell’ingresso principale della villa e di una parte significativa del quartiere servile. I dati che abbiamo raccolto finora sono molto promettenti, nonostante il saccheggio da parte dei clandestini: emergono resti intatti del piano superiore, il che fa ben sperare per le strutture sottostanti. Il nostro progetto, però, è solo un primo passo, ora stiamo cercando i fondi per portarlo a termine”.
Nell’area attualmente indagata stanno emergendo l’antico ingresso della villa, la via Superior ovvero il tratto di strada prospiciente l’ingresso e il piano superiore del quartiere servile della villa. Dal lato opposto, il muro di contenimento del terrapieno a Est della strada e una cisterna a pianta rettangolare con volta a botte a lato della via Superior. Per maggiori dettagli, è possibile leggere l’articolo di approfondimento pubblicato sull’ E-journal del Parco archeologico di Pompei https://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/.
“La ripresa degli scavi archeologici nella Villa dei Misteri è stata possibile grazie alla collaborazione sinergica tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha portato dapprima alla stipula e al rinnovo del protocollo in materia di contrasto al traffico illegale di reperti archeologici e successivamente alla stipula del protocollo in materia di finanziamento delle demolizioni delle opere abusive realizzate nell’area soggetta a vincoli archeologici di competenza del Parco Archeologico di Pompei”, dichiara il Procuratore Nunzio Fragliasso. “In virtù di questa collaborazione tra le due Istituzioni, si è proceduto, oltre che alla demolizione della casa oggetto di lavori abusivi sovrastante la Villa dei Misteri, altresì, alla demolizione, finanziata con fondi del Parco Archeologico, di una struttura del tutto abusiva, destinata ad attività di ristorazione, ubicata nell’area antistante la Villa dei Misteri”.