Dalla grande mostra sul Carpaccio alla nuova quadreria di Palazzo Ducale, ecco il programma 2020 dei musei di Venezia


La Fondazione Musei Civici di Venezia ha presentato il programma delle mostre e delle attività per il 2020. Ecco tutte le mostre dei musei veneziani.

La Fondazione Musei Civici di Venezia ha presentato il programma delle mostre e delle attività 2020. L’idea alla base del programma è quello di rispecchiare la vivacità e la mutevolezza di Venezia: i musei, che custodiscono il passato della città e dialogano col presente, intendono ricalcare la natura della città e in quest’ottica il programma intende dare attualità alla grande Venezia del passato.

Il 2020 a Palazzo Ducale si apre con il melodramma, raccontato in Opera. I protagonisti del melodramma (dal 9 aprile al 30 agosto 2020), esposizione organizzata dal Victoria & Albert Museum di Londra in collaborazione con la Fondazione MUVE e declinata ricalcando la storia veneziana dell’opera lirica, che in laguna nacque quattro secoli fa negli spartiti di Monteverdi e nei primi teatri aperti al pubblico pagante. Musica, pittura, scultura, architettura, l’opera lirica riunisce diversi linguaggi dell’arte ed è esperienza multisensoriale. La sua storia è influenzata da fattori storici, sociali, politici ed economici, la sua costruzione attraversa molte fasi e coinvolge diversi soggetti: committenti, impresari, compositori, cantanti, costumisti, scenografi, e infine il pubblico. L’esposizione vuole essere un omaggio a Venezia come luogo di nascita del melodramma e all’Italia come luogo d’elezione dei più importanti nomi della storia della lirica.

Sempre a Palazzo Ducale, nell’autunno, in autunno sarà la volta di Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni (dal 10 ottobre 2020 al 24 gennaio 2021). Celebre soprattutto per i suoi cicli di dipinti narrativi e religiosi, Vittore Carpaccio (Venezia, 1460/66 - Capodistria?, 1525/26) rappresenta la grandezza e lo splendore di Venezia trasportando le storie sacre nella vita quotidiana, in scenari ricchi di dettagli, unendo l’osservazione della scena urbana al poetico e al fantastico. Oggetto di un rinato interesse della storiografia, anche grazie a recenti scoperte, attribuzioni e restauri, Carpaccio non è più stato oggetto di un’esposizione monografica dal 1963, dalla storica mostra di Palazzo Ducale, dove oggi ritorna. L’esposizione è costruita in co-produzione con The National Gallery di Washington e traccerà, in termini sia tematici che cronologici, lo sviluppo della pittura carpaccesca attraverso i cicli religiosi e i dipinti di genere e un consistente nucleo di disegni, rivelatori della sua fervida immaginazione, del rigore della sua tecnica e del suo interesse per la natura, la prospettiva e gli effetti della luce, con importanti prestiti da collezioni museali europee e statunitensi e da collezioni private, ricomponendo cicli narrativi oggi dispersi e rimandando a itinerari cittadini per quelli presenti in laguna. La rassegna avrà poi un seguito a Washington, e si tratterà della prima esposizione americana per Carpaccio: verranno eccezionalmente proposte opere commissionate dalle confraternite, conservate a Venezia e presentate dopo i recenti restauri rivelatori.

Tre album di disegni di grandi maestri del Settecento veneziano, donati nell’Ottocento dai loro antichi possessori sono invece protagonisti a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano per la rassegna Disegnare dal vero. Tiepolo, Longhi, Guardi (dal 13 febbraio 2020), che li vede esposti dopo un lungo restauro sostenuto da Save Venice. Anche l’impegnativo e accurato restauro delle Sale Reali del Museo Correr è stato possibile grazie al Comité Français pour la Sauvegarde de Venise e ai suoi generosi sponsor privati. E sempre al Museo del Settecento Veneziano, la mostra Ippolito Caffi. Taccuini di viaggio (dal 19 giugno 2020) vede esposti i quaderni con i disegni che Ippolito Caffi riportò nei suoi ottocenteschi viaggi fra Roma e Napoli, Malta e Atene, Smirne e Costantinopoli: il loro restauro è stato possibile grazie a Venice in Peril.

In estate, a Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, ci sarà una grande mostra dedicata a un artista veneziano di fama internazionale: in Fabrizio Plessi. L’età dell’Oro (dal 16 maggio al 25 ottobre 2020) saranno esposte installazioni storiche e nuovi lavori. Sarà anche un grande omaggio a Venezia da parte dell’artista, ispirato dal tema dell’oro, materia fortemente simbolica e strettamente legata alla città. L’oro plasmato e declinato in diverse forme accompagnerà i visitatori nella scoperta della straordinaria produzione artistica di Plessi attraverso i decenni, fino alle grandi creazioni degli ultimi anni. All’esposizione di Ca’ Pesaro si aggiungeranno le finestre del Museo Correr in Piazza San Marco, dove scorreranno fiumi digitali dorati a fronteggiare i sontuosi mosaici della Basilica. Sempre Ca’ Pesaro ospiterà poi una mostra su Frida Kahlo intitolata Frida Kahlo. Un ritratto intimo (dal 12 dicembre 2020 al 14 marzo 2021): un nucleo eccezionale di oltre cento fotografie, mai esposte finora in Italia e in Europa, che ritraggono la pittrice nel corso della sua vita, affiancate ai vestiti di carta dell’artista belga Isabelle de Borchgrave, per offrire una nuova prospettiva su Frida Kahlo sottolineando la sua importanza come donna, performer, genio ribelle e inesauribile fonte di ispirazione della moda e dello stile del Novecento. A queste si aggiunge poi la mostra La donazione Panza di Biumo e la pittura concettuale americana (dal 26 giugno 2020), che riunirà nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro un significativo nucleo di oltre venti opere donate dalla prestigiosa collezione, mettendole in dialogo con alcuni autori della scena contemporanea statunitense, portando così idealmente a compimento la ricerca sulla produzione concettuale americana condotta per oltre cinquant’anni da Giuseppe Panza di Biumo. La collezione della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, con la pittura di Ottocento e Novecento, è anche uno dei temi dei primi volumi della collana dedicata ai Cataloghi Scientifici Generali delle collezioni della Fondazione Musei Civici di Venezia, con le maioliche italiane del Rinascimento e i ritratti in miniatura del Correr e la pittura del Seicento e del Settecento.

Nel Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, alla relazione tra gli artisti e l’olfatto sarà dedicata Es/Senza (dal 25 aprile al 25 ottobre 2020), con un gruppo di artisti protagonisti della stagione creativa tra la nascita del nuovo millennio e oggi che individuano nel profumo e nell’olfatto un motivo di ispirazione per le loro creazioni. Il Museo del Merletto sarà invece teatro, dal 14 al 28 giugno 2020, della III Biennale del Merletto.

Il 2020 sarà poi un anno di importanti trasformazioni per i musei veneziani. Lo spazio espositivo del Museo Correr si amplierà con l’apertura della Sale Reali, gli appartamenti riservati fino al 1866 agli Asburgo e poi, fino al 1920, ai Savoia, reali d’Italia, che dopo un decennio di lavori verranno per la prima volta aperte al pubblico (da ottobre 2020). Undici sale che si aggiungono all’Ala Napoleonica e alle Procuratie Nuove e alle nove già recuperate e visitabili, che furono abitate dall’imperatrice Sissi, con decori dipinti e a stucco, marmorini e tappezzerie, mobili, lampadari e accessori d’arredo opera dell’ingegno e della maestria di artisti e artigiani veneziani, in una straordinaria antologia che va dallo Stile Impero all’ultimo Ottocento “umbertino”, in una lunga enfilade di ambienti affacciati sui Giardini Reali e il bacino di San Marco. A Palazzo Ducale, le antiche sale della Quadreria, oggetto di un importante restyling, accoglieranno capolavori del Palazzo e un nucleo di pregevoli tele e tavole concesse in deposito a lungo termine da una collezione privata (da novembre 2020). Dipinti come Il Leone marciano andante di Carpaccio, Venezia e Nettuno di Giovanni Battista Tiepolo, la Pietà di Giovanni Bellini e opere di autori fiamminghi come il Cristo deriso di Quentin Metys o l’Inferno di Herri met de Bles detto Civetta acquisteranno nuova vita grazie all’allestimento del maestro architetto e scenografo di fama mondiale Pier Luigi Pizzi. Novità anche per Palazzo Fortuny, che con l’iniziativa Genius Loci (dal 12 giugno 2020) si trasforma in spazio museale permanente. Atelier e laboratorio delle arti, dalla scenografia alla fotografia, dalla stampa su tessuto all’illuminotecnica, fino ai celeberrimi abiti Delphos, in questo palazzo la collezione permanente rinasce a 55 anni di distanza dalla scomparsa di Henriette Fortuny, moglie e sodale e musa di Mariano. Ancora, nell’isola di Murano il Museo del Vetro presenterà i suoi futuri nuovi spazi nelle adiacenti ex-Conterie, che saranno dedicati prevalentemente alle proposte artistiche contemporanee della produzione vetraria muranese, comprese le donazioni degli ultimi anni alla Fondazione MUVE. Un nuovo e inedito spazio di grande interesse, destinato a raccontare l’oggi e delineare il domani di un’arte preziosa e fragile come la sua materia.

Il Museo di Storia Naturale di Venezia “Giancarlo Ligabue” con la sua attività scientifica nel 2020 coinvolgerà in modo particolare gli abitanti di Venezia, della terraferma e della laguna, per l’aggiornamento dell’Atlante ornitologico e il monitoraggio delle specie attraverso l’interessante progetto di citizen science Uccelli in città, aprirà le sue porte per diverse attività di divulgazione anche in collaborazione con altre società scientifiche, confermando la propria natura di spazio sempre ospitale e propositivo, seguiterà nel lavoro di monitoraggio della flora e della fauna del territorio, con il Sea Turle Day e M’ammalia, progetti dedicati a tartarughe e scoiattoli, continuerà a esplorare le relazioni fra la scienza, l’arte e la società.

Per quanto riguarda Mestre, ci sarà il Progetto Opera Contemporanea nel Parco della Bissuola (dal 15 giugno al 30 agosto 2020), nel Centro Culturale Candiani verranno esposte le opere selezionate nella seconda edizione del concorso per giovani artisti Artefici del nostro tempo (dal 9 maggio al 26 luglio 2020), voluto dal Comune di Venezia e coordinato dalla Fondazione MUVE, e dello storico Premio Mestre di Pittura, oltre alla mostra Mestre e l’arte del ’900 (dal 20 novembre 2020 al 28 febbraio 2021), che restituisce la presenza della città nel panorama culturale e artistico dello scorso secolo attraverso la collezione della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. E poi ci sarà l’installazione Waterlicht di Daan Roosegarde, una delle più spettacolari e poetiche opere site-specific degli ultimi anni, vissuta e amata da migliaia di persone nei luoghi del mondo in cui è stata già installata, che appare per la prima volta in Italia, negli spazi di Forte Marghera (dal 29 maggio all’11 ottobre 2020). L’opera allestita dall’olandese Studio Roosegaarde sarà un’esperienza potente e poetica con al centro la riflessione sull’acqua, l’elemento più importante che contraddistingue Venezia e il suo territorio e tema di stringente attualità non solo per la città lagunare.

Per tutte le info sui progetti e le mostre è possibile visitare il sito della Fondazione MUVE.

Nella foto: Sale Reali del Museo Correr. Ph. Credit Joan Porcel

Dalla grande mostra sul Carpaccio alla nuova quadreria di Palazzo Ducale, ecco il programma 2020 dei musei di Venezia
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