Francesco Gennari porta al LabOratorio degli Angeli un nuovo progetto sullo sguardo

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Nel programma di ART CITY Bologna 2026 il LabOratorio degli Angeli presenta un nuovo progetto di Francesco Gennari, artista nato a Pesaro nel 1973, a cura di Leonardo Regano. La mostra, intitolata Perché mi guardi così?, sarà inaugurata sabato 31 gennaio dalle 18 alle 22 e resterà visitabile dal 2 al 14 febbraio 2026. L’iniziativa nasce dalla collaborazione con le gallerie Ciaccia Levi, con sedi a Parigi e Milano, e Zero…, Milano. L’intervento trova sede all’interno dello storico laboratorio di restauro, luogo che conserva un’identità operativa precisa e che diventa parte attiva del progetto. Gennari immagina un momento conviviale che non prende forma attraverso gli elementi abituali: non compaiono persone, non esiste alcun bar e mancano persino i bicchieri. L’idea di un aperitivo viene evocata soltanto attraverso la presenza di sculture in bronzo che rimandano ai profili geometrici dei liquidi alcolici. Le forme alludono a un incontro mai avvenuto, a un dialogo sospeso, a una dinamica di sguardi che si manifesta unicamente nel titolo dell’esposizione.

A fianco delle sculture compare un nucleo di opere su carta che amplia la ricerca dell’artista sul tema dell’autoritratto. Gennari non adotta una rappresentazione fisionomica, né procede per definizioni narrative. La sua attenzione si concentra invece su una dimensione interiore, intesa come misura mutevole del proprio essere nello spazio. Le carte registrano tensioni minime, variazioni percettive, stati sottili che non cercano una traduzione figurativa ma costruiscono un autoritratto basato su oscillazioni quasi impercettibili. L’artista lavora su ciò che resta, su tracce che non pretendono di descrivere ma di definire un posizionamento nello spazio e un rapporto con l’idea di identità. L’insieme delle opere compone un ambiente essenziale, in cui ogni elemento appare ridotto all’osso. La sottrazione diventa una strategia per far emergere una domanda che attraversa l’intero progetto. Il titolo, Perché mi guardi così?, introduce una tensione latente. La questione si rivolge a ciò che rimane dopo l’eliminazione degli elementi più ovvi: l’identità diventa un campo interrogativo. La mostra propone così un’indagine sulla relazione tra sguardo, identità e spazio, senza ricorrere a soluzioni narrative o celebrative. Ogni elemento si colloca in una posizione precisa, lasciando emergere un ambiente che invita a interrogare il proprio ruolo di osservatore. Perché mi guardi così? si configura come una domanda che attraversa l’esperienza del visitatore, accompagnandolo lungo un percorso in cui la forma non offre risposte definitive e la percezione diventa l’unico terreno possibile di confronto.

Note sull’artista

Francesco Gennari (1973) vive tra Pesaro e Milano. Ha presentato progetti personali in istituzioni come MUT/Mutina for Art, Fiorano Modenese (2022); GAMeC – Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (2019); Galerie Stadtpark, Krems (2016); FRAC Corse, Corte (2015); GAM Galleria d’Arte Moderna, Torino (2015); Museo Marino Marini, Firenze (2014); Museum Dhondt – Dhaenens, Deurle (2009); Musée d’art moderne de Saint Etienne Metropole (2008). Il suo lavoro è stato esposto in importanti mostre collettive, tra cui: Cremona Art Week (2024); CCC OD, Tours (2023); Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia (2023); Kunst Museum Winterthur (2022); MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (2022); Quadriennale d’Arte, Roma (2020); Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2019); Frac Île-de-France / Le Plateau, Parigi (2017); Triennale di Milano (2015-2016); Palazzo Reale, Milano (2012); Kunstmuseum Winterthur (2010); Museum of Contemporary Art of Chicago (2009); Palazzo Grassi, Venezia (2008); Manifesta 7, Trentino Alto Adige (2008). Le opere di Gennari sono presenti in diverse collezioni permanenti, tra cui quelle del Centre Pompidou, Parigi; Ca’ Pesaro, Venezia; CAPC, Bordeaux; Collezione Maramotti, Reggio Emilia; Collezione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; GAM, Torino; GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo; Kunst Museum Winterthur; Museo del Novecento, Milano; Musée Voorlinden, Wassenaar; Nouveau Musée National de Monaco.