Marc Quinn torna a Venezia con nuove opere nate da screenshot e post da iPhone


Dal 21 aprile al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico di Venezia accoglie il nuovo progetto espositivo di Marc Quinn, Historynow,  nato da screenshot di iPhone e post sui portali digitali. 

Al Museo Archeologico Nazionale di Venezia sarà allestita dal 21 aprile al 23 ottobre 2022 la mostra di Marc Quinn dal titolo Historynow, a cura di Francesca Pini e Aindrea Emelife, nuovo capitolo del suo progetto decennale History Paintings. Saranno esposti quarantotto nuovi dipinti e una scultura, Stele, in dialogo con la collezione di antichità classiche del museo.

Le opere dell’artista nascono come screenshot di iPhone e replicano i portali digitali attraverso i quali gli esseri umani assorbono, consumano e condividono le notizie. Attraverso gli schermi, la società è testimone di eventi culturali che cambiano il mondo: incidenti, tragedie umane e disastri naturali, intervallati da momenti di leggerezza culturale pop in un flusso incessante di contenuti.

Historynow intende riprodurre un viaggio a scorrimento attraverso i feed digitali, il cui contenuto oscilla tra notizie di celebrità e attualità, di portata globale. Svelati in uno spazio solitamente riservato alle riflessioni sul passato, vengono scoperti collegamenti tra la nuova serie di Quinn e le sculture classiche della sede museale. L’artista torna così sui temi affrontati nel corso della sua carriera, ponendo domande che riguardano i grandi temi sociali e la condizione umana.

I dipinti dialogano in ogni stanza con la collezione classica presente nel Museo Archeologico. Vengono esplorati temi storici ma molto attuali come gli ideali di bellezza, il potere, la guerra, gli atti di eroismo. L’ultima sala dell’esposizione ospita poi un’esperienza multimediale che vuole offrire un contesto aggiuntivo alla serie di dipinti, comprese le interviste a persone legate al loro immaginario o al contenuto degli stessi. Attraverso questi dipinti e le interviste, Quinn vuole riflettere sulle storie virali e spesso incomplete per riportare il pubblico al cuore dell’argomento.

I dipinti sono stati realizzati durante i lockdown nel governo britannico. Mentre la tecnica, i materiali e i risultati del processo di pittura dell’artista variano, lo screenshot come elemento di fondo rimane una costante, evocando l’ubiquità e l’urgenza delle notizie e della tecnologia nelle nostre vite.

Historynow, in concomitanza con la 59.Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, è occasione per celebrare la riapertura dello storico ingresso al Museo Archeologico dalla Piazzetta San Marco, dopo oltre vent’anni di chiusura al pubblico. L’evento della sua riapertura è segnato dall’esposizione di una grande scultura di Marc Quinn tra antichi sarcofagi romani, eleganti altari cilindrici di origine greca, e l’imponente statua di Marco Vipsanio Agrippa inviata da Roma per i Grimani di Santa Maria Formosa.

Con la riapertura del cortile, un unico biglietto consentirà ai visitatori di accedere al complesso delle Procuratie Nuove da Palazzo Ducale senza dover attraversare Piazza San Marco.

“La creazione della serie Historynow è stata allo stesso tempo un’interazione meditativa e catartica con il mondo turbolento in cui viviamo ora”, ha dichiarato Marc Quinn. “Scavando nel liminale in cui tutti abitiamo, tra il visceralmente reale e l’astratto virtuale che sta diventando lo stato attuale dell’esistenza. Mostrando le opere nel Museo Archeologico Nazionale, mi viene in mente che, per quanto nuovi i nostri problemi sembrino, molti sono manifestazioni di problemi che gli esseri umani hanno affrontato sin dagli inizi dell’arte e in effetti dagli inizi dell’interazione umana. Non potevo pensare a un posto migliore per mostrarli a Venezia che al Museo Archeologico Nazionale”.

Marcella De Paoli del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, ha dichiarato: “Questa mostra offre immagini del mondo antico, materializzato dai marmi del Museo Archeologico, accanto a immagini della comunicazione digitale contemporanea catturate dai dipinti di Marc Quinn. La loro giustapposizione, quindi, suggerisce non solo somiglianze ma anche antitesi. Le immagini del mondo antico emergono da un lento processo di selezione, coinvolgendo nel tempo attori diversi, mentre quelle che appaiono sugli schermi dei nostri dispositivi sono istantanee. Le prime dovevano durare nel tempo, mentre le seconde sono effimere, non perché non si impiglino nella rete, ma perché sono tante e fugaci. Il gran numero di immagini, che ogni giorno travolge ciascuno di noi, le rende tali: le manifestiamo con un gesto e poi le lasciamo andare subito. Infine, le immagini nel mondo antico erano per lo più realizzate per la percezione collettiva negli spazi pubblici, nate da valori condivisi che le rendevano significative. Quelle della contemporaneità si godono individualmente nella sfera chiusa dello schermo dei dispositivi mobili e sono rese virali dalle tante condivisioni che, forse, ne riconoscono il significato. Quello che sembra mancare oggi è la capacità di mediare e filtrare”.

Immagine: Marc Quinn, Christopher Columbus. Historynow, dettaglio (The New York Times)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraHistorynow
CittàVenezia
SedeMuseo Archeologico Nazionale
DateDal 21/04/2022 al 23/10/2022
ArtistiMarc Quinn
CuratoriAindrea Emelife, Francesca Pini
TemiVenezia

Marc Quinn torna a Venezia con nuove opere nate da screenshot e post da iPhone
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