La Collezione Peggy Guggenheim ha perso milioni di euro e chiede aiuto con una raccolta fondi


Il lockdown è stato devastante per la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia: persi 2 milioni di euro. E ora il museo chiede un aiuto per ripartire.

Per quasi tre mesi, dall’8 marzo al 1° giugno 2020, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia si è trovata costretta a chiudere le porte al proprio pubblico, trovandosi per la prima volta ad affrontare un blackout lungo 13 settimane che ha reso il suo patrimonio fisicamente inaccessibile per la prima volta in 40 anni. Dal 1980 infatti, quando Palazzo Venier dei Leoni ha aperto ufficialmente le porte come museo, uno spaccato di storia dell’arte del XX secolo, rappresentato dai grandi capolavori dei protagonisti dell’arte del Novecento, è divenuto pubblico e visitabile.

Dopo 86 giorni di chiusura, il museo ha dovuto fronteggiare una forte perdita in termini economici (2 milioni di euro: sono questi i mancati guadagni), essendo biglietteria e Museum Shop le fonti principali di entrate per una fondazione no profit senza scopo di lucro quale la Collezione Peggy Guggenheim, che non riceve fondi statali. La conseguenza di ciò è stato un graduale ritorno alle consuete attività, anche se soltanto con la riapertura solo della collezione permanente, con ingressi contingentati, dunque fortemente ridotti, e solo nei weekend di giugno, a cui si è aggiunto il venerdì a luglio.

La programmazione espositiva prevista per i mesi a venire è stata dunque rivista: il volere del museo è poter tornare a garantire la riapertura 6 giorni su 7, l’ingresso gratuito per i bambini fino ai 10 anni, e la gratuità di servizi e attività educative per i propri visitatori, come gli Art Talk, i Public Programs, i Kids Day, le attività destinate al pubblico della 4° età, ai non vedenti, alle scuole di ogni ordine e grado del Veneto.

Per questo ora la Collezione Peggy Guggenheim avvia una straordinaria campagna di raccolta fondi, Insieme per la PGC per far sì che questo immenso patrimonio artistico, così come il suo potere educativo e trasformativo, che vive attraverso gli innumerevoli programmi e attività, rimanga anche in futuro integro, pubblico e aperto a tutti. Famiglie, studenti, insegnanti, amanti dell’arte, millennials, giovani, meno giovani, persone diversamente abili: a questa grande e affezionata comunità di sostenitori, che fino a oggi è stata essa stessa parte fondante della storia del museo, la Collezione si rivolge chiedendo una donazione. Il loro contributo è ora fondamentale per scrivere una nuova pagina di storia della Collezione e di Venezia.

“Vivere”, sottolinea la direttrice della Collezione, Karole P.B. Vail, assieme a tutto lo staff, “significa portare avanti la nostra missione: conservare e preservare l’eredità di Peggy Guggenheim educando al valore del processo artistico, quale strumento di crescita personale e di sviluppo del pensiero critico. Consideriamo l’arte un bene primario e in quanto tale riteniamo debba essere accessibile a tutti. Per te e per le generazioni future desideriamo quindi poter aprire il museo 6 giorni la settimana, continuare a garantire i progetti educativi, totalmente gratuiti, la programmazione delle mostre temporanee, la pubblicazione dei cataloghi. In altre parole, la vita del museo”.

“Ce la stiamo mettendo tutta”, conclude. “Non possiamo fare un passo indietro, vogliamo andare avanti insieme a te per assicurarti la qualità, la professionalità e l’integrità che hanno sempre contraddistinto la Peggy Guggenheim Collection”. Per avere informazioni e per donare basta recarsi a questo link.

Nella foto: la Collezione Peggy Guggenheim. Foto di Matteo De Fina

La Collezione Peggy Guggenheim ha perso milioni di euro e chiede aiuto con una raccolta fondi
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