Ondina che emerge dalle acque

Autore: Chauncey Bradley Ives
1880 circa
New Haven, Yale University Art Gallery
Immagine

Chauncey Bradley Ives è stato uno dei più importanti scultori neoclassici americani: tuttavia in Italia è un artista poco noto malgrado abbia trascorso nel nostro paese la maggior parte della propria vita (dopo aver lasciato New York nel 1844, all'età di trentaquattro anni, si trasferì dapprima a Firenze e poi, nel 1851, a Roma, dove trascorse il resto dei suoi giorni fino alla scomparsa avvenuta nel 1894). Questa Ondina, un soggetto mitologico (è una ninfa del mare), rappresentata mentre emerge dalle acque, è forse la sua opera più famosa.

Attratto dalla mitologia greco-romana, Ives realizzò la sua figura in una posa estremamente teatrale, fasciandone il corpo con un velo scolpito con grande raffinatezza e sapienza tecnica perché lo scultore, attratto dalle possibilità offerte dal marmo, ha voluto rendere tangibile la sensazione del tessuto bagnato che aderisce attaccandosi alla pelle e mostrandoci le forme della ninfa: forme tipiche della bellezza ideale neoclassica. Di notevole effetto anche i lembi del velo che ricadono all'indietro dalle mani della ninfa, appesantiti dall'acqua che li infradicia. Si tratta di uno dei maggiori esempi di virtuosismo del neoclassicismo.

La posa teatrale è stata messa in relazione con un racconto, che raggiunse una certa popolarità nell'Ottocento, dello scrittore romantico tedesco Friedrich de la Motte Fouqué, intitolato Undine: l'opera narra la vicenda di una ninfa del mare, Undine, che dopo essersi innamorata di un cavaliere e averlo sposato, è costretta a ucciderlo perché le leggi delle divinità marine volevano che, in caso di torto subito da parte di una ninfa marina per mano di un umano, l'umano dovesse morire e la ninfa tornasse per sempre tra le acque. Lo sposo di Undine si macchia d'infedeltà e la ninfa pone fine alla sua esistenza: Ives avrebbe dunque raffigurato il momento in cui la ninfa esce dalle acque per uccidere il marito. La posa ricorda anche quella della statua di una fontana, per richiamare ulteriormente l'elemento dell'acqua (che vediamo peraltro a guisa di onde sotto i piedi dell'Ondina).

L'opera risale al 1880, e si trovava anticamente in collezione privata. Fu poi donata nel 1926 alla Yale University Art Gallery di New Haven, nel Connecticut (Stati Uniti), dove si trova ancor oggi.

3 novembre 2016

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