Immacolata Concezione

Autore: Bernardo Cavallino
1645 circa
Milano, Pinacoteca di Brera

Questa Immacolata Concezione di grande impatto è opera del napoletano Bernardo Cavallino che nel dipingere la propria Madonna immacolata (concepita cioè senza peccato, secondo una credenza che sarebbe diventata un dogma ufficiale della Chiesa cattolica nel 1854) si rifà all'iconografia controriformata che voleva l'Immacolata vestita di bianco e azzurro, rappresentata in atto di preghiera e circondata di angeli e cherubini. Alcuni degli angioletti recano peraltro attributi tipici della Madonna (come il giglio, simbolo di purezza).

L'opera, di cui non conosciamo la provenienza (ma per ragioni stilistiche potrebbe datarsi a un periodo prossimo al 1645), presenta un tratto tipico della pittura napoletana del Seicento di stampo caravaggesco, ovvero la totale mancanza di idealizzazione nella figura della Madonna, per la quale è lecito immaginare che Bernardo Cavallino si sia ispirato a qualche sua concittadina, anche di bassa estrazione sociale. Il vivo naturalismo della sua Madonna è inoltre accentuato dal movimento diagonale delle linee che contribuiscono ad accrescere il pathos della scena e a dare un senso di dinamismo a un'immagine il cui compito era quello di spronare l'osservatore a pregare e ad assumere atteggiamenti devoti.

L'opera è oggi conservata a Milano, alla Pinacoteca di Brera.

Immacolata Concezione di Bernardo Cavallino

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