Questa piccola composizione, nota come Nudino scattante, risale all'ultimo periodo della carriera di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 - Parigi, 1931): l'artista, specializzatosi nel genere della ritrattistica femminile, aveva ormai messo a punto la sua cifra stilistica, che si evince anche da questa opera. Il corpo della modella (bella, snella e slanciata) viene delineato con pennellate lunghe e rapide che si sfaldano verso le estremità, come se il pittore volesse far emergere la ragazza dall'aria, dall'atmosfera circostante.
Atmosfera circostante che è ugualmente sospesa e rarefatta: in questo Nudino scattante il fondo oro è coperto da veloci pennellate grigie che restituiscono una corrispondenza cromatica con il corpo della modella, dai toni argentei, con qualche tocco più scuro che richiama la chioma castana e il pelo pubico che s'intrvede tra le cosce. Le pennellate di Boldini contribuivano inoltre a dare ai suoi soggetti il senso del movimento, un movimento comunque sempre molto elegante, a volte quasi affettato. E un movimento che intendeva cogliere un attimo, in linea con le ricerche degli impressionisti, che Boldini ebbe modo di conoscere a Parigi dove risiedette a lungo.
L'opera rimase nella collezione privata di Boldini dopo la sua scomparsa: passò quindi agli eredi fino a che non fu donata, nel 1974, al Comune di Ferrara, città natale dell'artista. Oggi l'opera è esposta al Museo Giovanni Boldini della città emiliana.
30 agosto 2018
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