Da Caspar David Friedrich a Liszt: le proposte del turismo culturale in Europa per il 2024


Si è tenuto stamani a Rimini il convegno “Turismo Culturale in Europa. Progetti e proposte per il 2024”, organizzato da ADUTEI e Finestre sull’Arte: ecco cosa vedremo nel 2024 in giro per l’Europa, tra mostre dedicate a grandi artisti, ricorrenze, aperture di nuovi musei e molto altro.

Quali saranno le proposte di turismo culturale di alcuni dei principali enti europei di promozione turistica per il 2024? Ce lo hanno rivelato oggi in anteprima, in occasione del convegno Turismo Culturale in Europa. Progetti e proposte per il 2024 che si è tenuto nell’ambito della fiera TTG Travel Experience di Rimini, organizzato da Finestre sull’Arte in collaborazione con Adutei (Associazione Delegati Ufficiali Turismo Estero in Italia). Sono intervenuti Giovanna Sainaghi, presidente di Adutei e direttrice Italia per Visit Flanders; Ester Tamasi, direttrice Italia di VisitMalta; Anna Malagoli, responsabile Press & PR Ente Nazionale Germanico per il Turismo; Francesca Rovati, responsabile Media di Svizzera Turismo; Kathrin Ploder-Augurusa, responsabile b2b travel trade per Ente Turismo Austria; Máté Terjék, responsabile Sviluppo Mercato Italiano, UK e Spagnolo per Visit Hungary. All’evento avrebbe dovuto partecipare anche Kalanit Goren, direttrice Ufficio Nazional Israeliano del Turismo, ma per l’attuale situazione in Israele non ha potuto essere presente e le rivolgiamo la nostra piena solidarietà. Ha moderato il convegno il direttore di Finestre sull’Arte Federico Giannini.

A rivelare in anteprima le sue proposte di turismo culturale è stata Giovanna Sainaghi: nel 2024 le Fiandre punteranno su tre principali eventi, due legati all’arte contemporanea e uno legato a un artista di origini fiamminghe attivo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Si terranno infatti a Bruges e sulla costa fiamminga due triennali di arte contemporanea: quella di Bruges avrà come tema “Spaces of possibilities” e proporrà dodici installazioni sparse sul territorio per guardare Bruges con occhi nuovi e uscire dai tracciati più noti, mentre sulla costa fiamminga si terrà il festival di Beaufort che proporrà installazioni in dialogo con il territorio. Opere selezionate diventeranno poi permanenti. Il terzo evento si focalizzerà, come detto, su un artista fiammingo: James Ensor, di cui ricorreranno nel 2024 i settantacinque anni dalla scomparsa. Il pittore delle maschere e del grottesco sarà celebrato tra Ostenda e Anversa, due città molto legate all’artista. A Ostenda vi è infatti la sua casa e si terrà in città una mostra incentrata in particolare sulle sue nature morte; ad Anversa invece, nel museo KMSKA, è custodita la più grande collezione al mondo delle sue opere.

Malta invece, come ha spiegato Ester Tamasi, punterà su un importante traguardo: nella primavera 2024 presenterà infatti la sua prima Biennale d’Arte, che ha ottenuto il patrocinio dell’Unesco. Obiettivo è proporre Malta come il centro della cultura del Mediterraneo: parteciperanno ventisette paesi diversi e ospiterà le opere e le installazioni di artisti locali e internazionali in alcuni tra i luoghi più significativi dell’arte delle isole maltesi e siti Unesco. Un evento che intende essere di grande rilevanza culturale. Il titolo tradtto in italiano della Biennale sarà Gli ulivi del Mar Bianco, attraverso il quale si invitano gli artisti coinvolti ad affrontare i temi della centralità e della marginalità geografica e culturale nell’area mediterranea. Oltre alla Biennale, l’arcipelago punta inoltre come sempre a evidenziare l’importante ruolo dell’arte facendo conoscere il grande capolavoro di Caravaggio custodito nella Concattedrale di San Giovanni della Valletta, la Decollazione di San Giovanni Battista, e la stessa capitale molto attiva dal punto di vista creativo. Ci saranno infatti attività e iniziative per far conoscere l’aspetto storico-culturale di un arcipelago che vive tutto l’anno. Novità sarà la parte sotterranea della Valletta.

La Germania, ha detto Anna Malagoli, punterà sul grande maestro del Romanticismo tedesco: Caspar David Friedrich, di cui nel 2024 ricorreranno i duecentocinquanta anni dalla nascita. Ci saranno, come dichiara Anna Malagoli, moltissime mostre sul pittore nell’arco di tutto l’anno. Le principali si terranno ad Amburgo, a Dresda, a Berlino e a Greifswald, sua città natale. Obiettivo è combinare alle mostre la conoscenza del territorio, poiché nelle sue opere il pittore ha raffigurato molti dei paesaggi. Saranno proposti anche itinerari per andare alla scoperta dei luoghi che si ritrovano nei dipinti del pittore, tra cui le Scogliere bianche di Rügen. Nella città natale di Friedrich si terranno ben quattro mostre e a Berlino è conservata la maggior quantità delle sue opere. Le mostre saranno accompagnate anche da eventi e festival che si prolungheranno per tutto l’anno.

Per quanto riguarda la Svizzera, il paese alpino punterà sulla cultura in senso ampio, anche perché, come ha ricordato Francesca Rovati, sul territorio sono presenti 980 musei. È stato inaugurato un nuovo polo museale a Losanna che comprende design, fotografia, arte contemporanea. Sarà inaugurata poi una nuova ala della Fondazione Beyeler. Si punta anche all’unicità dell’esperienza: per esempio a Losanna è presente l’unico museo olimpico in Europa, a Zurigo il Museo FIFA imperdibile per gli appassionati di calcio, a Lucerna il Museo dei Trasporti. Inoltre con lo Swiss Travel Pass si ha accesso a 500 musei: un’iniziativa che vuole anche promuovere un turismo sostenibile, slow e green.

In Austria, rammenta Kathrin Ploder-Augurusa, quest’anno ci sarà la capitale europea del 2024, con Bad Ischl e la regione del Salzkammergut (saranno coinvolti 23 comuni), al centro del paese: è un’area con oltre 70 laghi, sentieri, percorsi per cicloturismo ed escursioni. Il motto della capitale europea della cultura è “La Cultura nuovo sale” (in riferimento al fatto che il Salzkammergut storicamente è prosperato grazie alle sue miniere di sale): 150 progetti per valorizzare sia la tradizione e il passato, sia nuovi approcci verso il turismo sostenibile. La mostra principale si terrà a Bad Ischl e ci saranno anche mostre di ceramica con artisti da tutto il mondo, essendo la ceramica un’attività tradizionale del territorio.

Passando all’Ungheria, sarà inaugurata, ha sottolineato Máté Terjék, la nuova Casa della Musica Ungherese a Budapest, accolta in un edificio progettato dall’architetto giapponese Sou Fujimoto, con muri realizzati interamente in vetro, due sale interne e una esterna: si punta all’educazione musicale e alla diffusione della conoscenza della storia della musica (anche attraverso attività per bambini). È stata riaperta l’anno scorso l’Opera Nazionale, ci saranno momenti di approfondimento su uno dei più grandi compositori di sempre, Ferenc Liszt, ci saranno mostre di grande rilievo, una delle quali dedicata a Renoir, e dal 2024 ci sarà a Budapest anche una mostra permanente dedicata a Robert Capa, grande fotografo di origini ungheresi. Infine, si rinnoverà anche l’appuntamento col Festival della Primavera: dieci giorni intensi di eventi, attività, mostre.

Israele invece continuerà a presentare al pubblico le sue scoperte archeologiche, alcune delle quali di grande rilievo, offrirà la possibilità di visitare il nuovo (e interattivo) museo della Torre di Davide, terrà eventi per celebrare l’anniversario dei 60 anni del Museo di Israele di Gerusalemme, e infine aprirà un museo dedicato ad Albert Einstein. Il tutto nell’anno dei 75 anni della nascita dello Stato di Israele.

Nell’immagine, una foto del convegno.

Da Caspar David Friedrich a Liszt: le proposte del turismo culturale in Europa per il 2024
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