A Venezia apre Palazzo Diedo, un nuovo grande spazio per l'arte contemporanea


È il più grande spazio per l’arte contemporanea che abbia aperto a Venezia nell’ultimo decennio: dal 20 aprile 2024, Berggruen Arts & Culture aprirà al pubblico Palazzo Diedo, con la prima mostra che prevede opere di Urs Fischer, Carsten Höller, Ibrahim Mahama e altri.

A Venezia dal 20 aprile 2024 ci sarà un nuovo spazio per l’arte contemporanea e sarà uno dei più grandi della città: Berggruen Arts & Culture, dopo aver acquisito nel 2021 la Casa dei Tre Oci per farne sede del Berggruen Institute, apre infatti Palazzo Diedo, la più ampia sede espositiva per l’arte contemporanea aperto a Venezia nell’ultimo decennio. La mostra inaugurale, intitolata Janus, presenta 11 interventi site-specific di rinomati artisti internazionali: Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, Aya Takano, Lee Ufan e Liu Wei.

Questi interventi sono stati attentamente concepiti per dialogare con l’architettura e l’atmosfera del palazzo settecentesco progettato da Andrea Tirali, che un tempo ospitava una delle famiglie più influenti di Venezia. L’obiettivo della mostra Janus è di creare un ponte simbolico tra la storia e la contemporaneità, richiamando l’antica divinità romana Giano, spesso rappresentata con due volti che guardano rispettivamente al passato e al futuro. Janus intende offrire al pubblico un’esperienza in grado di celebrare, attraverso l’arte contemporanea, i mestieri tradizionali legati a Venezia, come la lavorazione del vetro di Murano e la produzione di tessuti pregiati. Inoltre, in anteprima sarà presentata Peace Crystal: A Prayer for Peace di Mariko Mori, un’opera che, dal 13 maggio, sarà poi esposta nei Giardini di Palazzo Corner della Ca’ Granda.

Parallelamente alla mostra Janus, l’istituzione culturale interdisciplinare The Kitchen di New York proporrà una mostra personale della giovane artista Rhea Dillon. Il lavoro di Dillon esplora il concetto di Blackness nell’arte e nella teoria estetica, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi nelle sue opere attraverso film e sculture di grande impatto. Presso Palazzo Diedo, la Polaroid Foundation sarà un’altra presenza di rilievo, invitando gli artisti in mostra a creare opere originali utilizzando la celebre macchina fotografica istantanea Polaroid 20x24. Andy Warhol, Chuck Close, Jim Dine, Maria Magdalena Campos-Pons, Mary Ellen Mark, Mickalene Thomas, Robert Frank, Robert Mapplethorpe, Robert Rauschenberg e Sally Mann sono solo alcuni degli artisti che in passato hanno collaborato con questa iconica macchina fotografica. John Reuter, un esperto nell’uso della Polaroid fin dal 1980, supporterà gli artisti nella creazione di immagini di dimensioni 20 x 24 pollici (50 x 60 cm) per Palazzo Diedo.

Inoltre, all’interno di Palazzo Diedo, sarà presente un piccolo cinema che proietterà ogni giovedì, fino a novembre, l’ultimo film di Koo Jeong A, artista rappresentante della Corea del Sud alla Biennale Arte di quest’anno.

Negli ultimi due anni, Berggruen Arts & Culture ha completato un importante restauro di Palazzo Diedo, riportando alla luce la sua storia. Due cicli di affreschi realizzati da Francesco Fontebasso (1707-1769) e Costantino Cedini (1741-1811) al primo piano, insieme a sei capricci romani - scene che combinano elementi storici e di fantasia - sono stati completamente restaurati.

Fondato da Berggruen Arts & Culture, una fondazione benefica creata dal collezionista e filantropo Nicolas Berggruen, Palazzo Diedo si propone di esplorare il legame tra l’arte contemporanea e il passato, nonché tra l’Oriente e l’Occidente. Il palazzo ospiterà residenze d’artista, mostre, eventi, film e performance su cinque diversi livelli, con una superficie totale di 4.000 metri quadrati.

Nel 2022, Sterling Ruby ha presentato il primo progetto a Palazzo Diedo, una scultura su facciata chiamata HEX, installata prima del completamento del restauro.

“Venezia è storicamente un catalizzatore di creatività, idee, sperimentazioni e scambi”, dichiara Nicolas Berggruen, collezionista e fondatore del Berggruen Institute. “Con Berggruen Arts & Culture, ci proponiamo di far rivivere la produzione di opere d’arte, per animare lo straordinario tesoro di Palazzo Diedo. Insieme all’Istituto Berggruen, che ospita dibattiti e un programma di residenze alla Casa dei Tre Oci, vediamo Venezia come un generatore di cultura e di idee. Janus simboleggia il nostro impegno a costruire sul passato in modo contemporaneo”.

“Venezia è famosa in tutto il mondo sia in quanto vetrina per l’arte contemporanea che naturalmente per la sua cultura di tradizioni storiche e artistiche”, afferma Mario Codognato, direttore di Berggruen Arts & Culture e curatore della mostra. “Palazzo Diedo si aggiunge a questo già incredibile panorama con le sue sale espositive e con una novità: gli studi d’artista. Con un programma di residenze prolungate gli spazi consentiranno agli artisti di immergersi nelle tradizioni e nell’atmosfera di una città perennemente collocata in un’altra epoca. Sono davvero entusiasta di vedere cosa emergerà”.

Palazzo Diedo. Foto: Alessandra Chemollo
Palazzo Diedo. Foto: Alessandra Chemollo
Palazzo Diedo. Foto: Alessandra Chemollo
Palazzo Diedo. Foto: Alessandra Chemollo
Nicolas Berggruen. Foto: Marta Buso
Nicolas Berggruen. Foto: Marta Buso

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