Dopo quasi tre anni finisce il concorsone AFAV del Ministero. Pubblicate le graduatorie


Termina dopo quasi tre anni il concorsone per 1.052 Assistenti alla Fruizione, Accoglienza e Vigilanza del Ministero della Cultura. Pubblicata la graduatoria finale: dopo molti rinvii e molte critiche si conclude uno dei più grandi concorsi degli ultimi anni. 

Ci sono voluti quasi tre anni (per l’esattezza due anni e nove mesi, da agosto 2019 a maggio 2022), ma alla fine il concorsone del Ministero della Cultura per il reclutamento di 1.052 Assistenti alla Fruizione, Accoglienza e Vigilanza (AFAV), è finito: è stata pubblicata ieri la graduatoria finale di merito, approvata dalla commissione esaminatrice e validata dalla Commissione RIPAM.

Era il 9 agosto 2019 quando il ministero pubblicava il bando di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato delle nuove 1.052 unità di personale, da inquadrare nella II Area, posizione economica F2, con il profilo professionale di Assistente alla Fruizione, Accoglienza e Vigilanza del ministero, per coprire posti in tutte le regioni dove si trovano strutture del MiC (che all’epoca si chiamava ancora “Ministero per i Beni e le Attività Culturali”): 30 in Abruzzo, 18 in Basilicata, 64 in Calabria, 200 in Campania, 51 in Emilia-Romagna, 7 in Friuli-Venezia Giulia, 198 nel Lazio, 48 in Liguria, 77 in Lombardia, 15 nelle Marche, 14 nel Molise, 57 nel Piemonte, 36 in Puglia, 14 in Sardegna, 2 in Sicilia, 155 in Toscana, 20 in Umbria e 46 in Veneto. I termini scadevano il 23 settembre: alla chiusura delle iscrizioni arrivavano al MiC addirittura 209.729 iscrizioni, il che significava che ogni candidato aveva circa una possibilità su 200 di essere assunto. I candidati erano in prevalenza donne (58%), età media 34 anni, e in stragrande maggioranza provenienti dal Centro-Sud (25% dalla Campania, 20% dal Lazio, 10% dalla Sicilia: queste le regioni più rappresentate).

Data l’enorme mole dei candidati, il concorso procedeva subito a rilento: il 19 dicembre 2019 veniva comunque pubblicato il diario delle prove preselettive, che si sarebbero svolte dall’8 al 20 gennaio 2020 alla Nuova Fiera di Roma. Le preselettive erano state fortemente criticate: il professor Giuliano Volpe, ex presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali scriveva: “un rapido sguardo al tipo di quiz previsti evidenzia una palese incongruenza: 40 di tipo attitudinale per la verifica della capacità logico-deduttiva, di ragionamento logico-matematico, di carattere critico verbale e 20 su elementi generali di diritto del patrimonio culturale, di storia dell’arte italiana e di sicurezza dei luoghi di lavoro. Mentre come titolo di accesso è previsto un qualsiasi diploma di scuola media superiore, per superare i quiz sembra che serva un mix di competenze di laureati in matematica, diritto, economia e beni culturali”. Ad ogni modo, il 28 gennaio il ministero comunicava l’esito delle preselettive, alle quali si stimava si fossero presentati circa metà dei 209.729 candidati: venivano ammessi allo scritto 5.366 aspiranti AFAV.

Il 20 febbraio 2020 veniva pubblicato il diario della prova scritta, previsto per il 19 marzo 2020 sempre alla Nuova Fiera di Roma: nel mentre, tuttavia, arrivava la pandemia di Covid-19 a sconvolgere le nostre vite e di conseguenza anche il concorsone del ministero: lo scritto, il 3 marzo, veniva quindi rinviato con la promessa di comunicare “entro tempi stretti” le nuove date. Queste ultime venivano effettivamente comunicate il giorno dopo: lo scritto era ottimisticamente rinviato al 24 aprile 2020, e veniva attivato un tavolo tecnico per valutare in modo costante la situazione epidemiologica, per accogliere le disposizioni di legge aggiornate, per studiare ulteriori misure contenitive del virus e garantire le condizioni di massima incolumità per i candidati e per il personale chiamato ad assistere i candidati durante le prove. Tuttavia, dato l’aggravarsi della pandemia, il 18 marzo gli scritti venivano rinviati a tempo indeterminato.

I candidati dovettero attendere più di un anno, e peraltro ci furono critiche perché la comunicazione della nuova data venne diramata con poco preavviso: il 3 luglio 2021 il presidente di Formez, Alberto Bonisoli, comunicava che lo scritto si sarebbe tenuto il 28 luglio. Un anno e quattro mesi dopo il rinvio, i candidati dunque avevano finalmente una data. L’esito dello scritto veniva comunicato il 31 luglio, ma sarebbero serviti altri cinque mesi per dare ai superstiti le date degli orali, che arrivavano alla vigilia di Natale (con annessa coda di critiche per la scelta delle tempistiche): il 24 dicembre 2021 ai candidati veniva comunicato che gli orali si sarebbero svolti dal 17 gennaio 2022. L’11 gennaio, dunque sei giorni prima dello svolgimento, veniva tuttavia comunicato un rinvio al 31 gennaio 2022 per necessità di rimodulare le procedure. Ma non era finita: il 27 gennaio, dunque quattro giorni prima, nuovo rinvio al 7 febbraio: finalmente le prove potevano partire, con un calendario fissato fino al 28 febbraio. Altri due mesi per stilare la graduatoria di merito e si arriva dunque al 10 maggio, con la pubblicazione dell’ultimo atto.

I primi 1.052 della graduatoria, dunque, sono adesso attesi da un posto al ministero a tempo indeterminato. Secondo il bando, l’assunzione dei vincitori avverrà compatibilmente ai limiti imposti dalla vigente normativa in materia di vincoli finanziari e regime delle assunzioni.

Dopo quasi tre anni finisce il concorsone AFAV del Ministero. Pubblicate le graduatorie
Dopo quasi tre anni finisce il concorsone AFAV del Ministero. Pubblicate le graduatorie


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