Grande Brera, una ricerca Makno stima 1,5 miliardi di indotto culturale per Milano


Presentati i risultati di uno studio che analizza il valore complessivo del polo culturale sviluppatosi intorno a Brera dopo l’apertura di Palazzo Citterio. Il sistema genera già un impatto stimato in 520 milioni e potrebbe raggiungere 1,5 miliardi nel medio termine.

La Pinacoteca di Brera ha presentato una ricerca Makno che analizza l’impatto economico, sociale e culturale della cosiddetta Grande Brera, il sistema culturale e scientifico che si è consolidato a Milano dopo l’apertura di Palazzo Citterio. Il complesso, che comprende la Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Accademia di Brera, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico e l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, viene descritto come un polo integrato capace di generare valore a più livelli per la città e per il contesto nazionale e internazionale. Il centro dell’indagine riguarda la definizione e la misurazione del valore complessivo prodotto dalla realtà.

La ricerca combina dimensioni artistiche, scientifiche, formative, sociali ed economiche in un modello valutativo che intende quantificare l’impatto della Grande Brera sul sistema culturale e istituzionale, ma anche sulle dinamiche urbane e sull’attrazione di investimenti. Secondo le stime, l’indotto generato attualmente si aggira attorno ai 520 milioni di euro, con una proiezione che, nel medio termine, prevede un possibile raggiungimento di 1,5 miliardi di euro.

Pinacoteca di Brera
Pinacoteca di Brera

“Confermata la mia visione di immaginare la Grande Brera non solo come spazio fisico ma come un nuovo modo comunicare l’unicità e la forza di un luogo straordinario che interpreta il dinamismo di Milano, della Grande Milano e della Regione Lombardia”, sostiene il direttore Angelo Crespi.

“Lo studio dell’identità di Grande Brera definisce l’articolazione della struttura del nuovo brand che va formandosi”, conclude Mario Abis, sociologo, direttore Makno. “Rimane l’aspetto mitico ma si determinano nuovi fattori attrattivi che si connettono all’allargamento e alla plurifunzionalità della struttura. Questo modello ha portato ad una prima stima del valore di impatto di Grande Brera, ciò che in termine di filiera economica dà al suo territorio di riferimento. L’impatto finale si determinerà entro un anno quando si stabilizzerà il flusso dei pubblici multipli per struttura e motivazioni alle visite. La Grande Brera in questo modello può essere assunta da esempio di come una struttura culturale diventi un motore dell’allargamento virtuoso di una città che è anche una grande città metropolitana, Milano, di oltre 9 milioni di abitanti, fra le prime 10 al mondo per qualità e complessità”.

“Lo studio di Makno”, dichiara Angelo Crespi direttore generale della Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e Biblioteca Nazionale Braidense, “certifica la mia visione iniziale di immaginare la Grande Brera non semplicemente come un ampliamento dello spazio fisico della Pinacoteca con l’apertura di Palazzo Citterio a dicembre 2024 ma anche un allargamento concettuale, un nuovo modo comunicare con un brand innovativo l’unicità e la forza di un luogo straordinario che interpreta alla perfezione il dinamismo di Milano, della Grande Milano e della Regione Lombardia”.

Pinacoteca di Brera
Pinacoteca di Brera

La ricerca ha adottato un approccio metodologico integrato: dall’analisi dei dati disponibili alla stima del valore del brand, dalla valutazione della portata competitiva fino alla definizione di linee strategiche per la protezione e la crescita del sistema. Il lavoro si è concentrato anche sulla costruzione di indicatori utili a monitorare l’evoluzione della Grande Brera rispetto ai flussi economici, alle politiche di raccolta fondi e alla composizione del pubblico. Uno degli effetti rilevati è stato il superamento della storica ambiguità semantica legata al termine “Brera”, che in passato indicava in modo indistinto sia la Pinacoteca sia l’Accademia. L’estensione e la riorganizzazione del polo hanno consentito di ridefinire con maggiore chiarezza il perimetro e l’identità del brand, che oggi risulta più leggibile e coerente rispetto al passato.

La trasformazione ha così prodotto un allargamento della base funzionale e simbolica, riducendo sovrapposizioni e confusione. L’analisi ha tenuto conto di variabili eterogenee, tra cui il valore artistico-culturale del complesso, la solidità del suo riconoscimento simbolico, l’espansione delle relazioni e la capacità di flessibilità del sistema. Sono stati considerati anche la centralità urbana, la coesistenza di tradizione e innovazione, la funzione identitaria dei luoghi fisici, il rapporto con il contesto metropolitano, e l’unicità stessa del brand. La mappa relazionale che ne risulta contribuisce a rafforzare la percezione della Grande Brera come polo distintivo, sia in Italia sia sul piano internazionale.

Palazzo Citterio ©Walter Vecchio
Palazzo Citterio ©Walter Vecchio
Palazzo Citterio ©Walter Vecchio
Palazzo Citterio ©Walter Vecchio

Il modello proposto considera una pluralità di pubblici: dal pubblico generalista e di flusso a quello mirato e specialistico, dal pubblico fidelizzato a quello turistico. A questi si aggiungono imprese, finanziatori e stakeholder di varia natura. L’obiettivo è evidenziare come la rete di soggetti coinvolti contribuisca a generare valore e ad alimentare il sistema in un’ottica multilivello.

Studio del progetto La Grande Brera
Studio del progetto La Grande Brera

Alla base delle proiezioni economiche elaborate da Makno vi è un algoritmo che articola il valore generato attraverso sei livelli, partendo dagli investimenti già effettuati, in particolare quelli che hanno interessato Palazzo Citterio, e arrivando alla misurazione dell’impatto complessivo sulla filiera economica collegata. L’attuale stima di 520 milioni di euro riguarda l’indotto diretto sulla città di Milano, mentre la proiezione a medio termine, tenendo conto di un’ipotesi di stabilizzazione dei flussi di pubblico nel corso di un anno, porta il valore potenziale a circa un miliardo e mezzo di euro. Un’ulteriore chiave di lettura proposta dallo studio è legata alla definizione di Milano come “città metropolitana virtuale”, un concetto che allarga i confini della città in senso funzionale e simbolico. Secondo dati congiunti di Politecnico di Milano, IULM e Makno (2018), quest’area estesa comprende circa 9 milioni di abitanti. La cultura è indicata come uno dei sette fattori principali dello sviluppo metropolitano avanzato, e in tale contesto la Grande Brera viene riconosciuta come uno dei possibili motori trainanti, capace di contribuire alla competitività del sistema Milano-Regione Lombardia nel prossimo futuro.


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