È ufficiale: la Russia non parteciperà alla prossima Biennale di Venezia. La Russia dunque mancherà dalla Biennale per la seconda edizione consecutiva, sempre per la guerra che ha mosso contro l’Ucraina. In occasione dell’edizione 2022, la Russia avrebbe dovuto partecipare, e il progetto era già pronto: poi, il 27 febbraio, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione russa, i due artisti Alexandra Sukhareva e Kirill Savchenkov e il curatore lituano Raimundas Malašauskas avevano deciso di lasciare chiuso il padiglione e di non aprire dunque la mostra già in programma, intitolata 914. “Non c’è posto per l’arte quando civili muoiono sotto il fuoco dei missili, quando i cittadini dell’Ucraina si nascondono nei rifugi e quando chi protesta in Russia viene ridotto al silenzio”, aveva scritto per l’occasione Sukhareva in una nota.
Dalla Biennale di Venezia non trapelano commenti, ma la Russia non figura nell’elenco, ormai chiuso, delle 90 partecipazioni nazionali. Anche quest’anno dunque il padiglione, progettato nel 1914 dall’architetto Aleksej Ščusev, rimarrà chiuso. Quelle del 2022 e di quest’anno non sono comunque le uniche assenze della Russia nella storia della Biennale. Il paese saltò infatti l’edizione del 1922, tutte quelle dal 1938 al 1954, e quelle del 1978 e del 1980.
Ci sarà invece l’Ucraina, che partecipa alla Biennale di Venezia dal 2003. Sarà presente nel suo spazio all’Arsenale con una mostra intitolata Net Making e curata da Viktoria Bavykina e Max Gorbatskyi, con opere di Katya Buchatska, Andrii Dostliev, Lia Dostlieva, Daniil Revkovskyi, Andrii Rachynskyi e Oleksandr Burlaka.
Nella foto: il Padiglione della Russia alla Biennale di Venezia. Foto KASA - Alexandra Kovaleva/Kei Sato
La Russia non parteciperà alla Biennale di Venezia 2024 |