Sarà restaurata la chiesa che portò in Lombardia le novità del Rinascimento toscano


Parte il restauro della chiesa di Villa di Castiglione Olona, la chiesa con cui furono introdotte in Lombardia le novità architettoniche del Rinascimento toscano.

Sarà sottoposta a restauro la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo di Castiglione Olona (Varese), nota anche come la chiesa di Villa, ovvero l’edificio, costruito tra il 1437 e il 1444, che introdusse in Lombardia le novità architettoniche elaborate dal Rinascimento toscano a Firenze. La chiesa fu infatti il centro propulsore del progetto avviato dal cardinale Branda Castiglioni (noto anche per aver chiamato a Castiglione uno dei più grandi artisti toscani del tempo, Masolino da Panicale, che qui affrescò il suo palazzo, il Battistero, e la stessa chiesa, con le Storie della Vergine) che trasformò l’intero borgo con nuovi palazzi, la scuola di grammatica e di canto e, appunto, la chiesa di Villa.

E proprio la Chiesa di Villa, che deriva il suo nome tradizionale dalla posizione nella piazza centrale di Castiglione Olona, sarà presto oggetto di un intervento che si pone l’obiettivo di riqualificare i suoi prospetti, riqualificando il cuore del borgo. La Parrocchia Beata Vergine del Rosario ha affidato il progetto alla ditta Semarchitettura degli architetti Matteo Scaltritti e Lorena Bauce, con progetto approvato dalla Soprintendenza di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, competente nella persona dell’architetto Roberto Nessi. I lavori saranno eseguiti dalla ditta ICSA (Interventi Conservativi Storico Artistici) del restauratore Bruno Giacomelli. Dopo alcuni saggi stratigrafici eseguiti lo scorso marzo, allo scopo di indagare la situazione attuale delle finiture esterne dell’edificio, si è deciso di procedere con un intervento manutentivo per riqualificare l’aspetto delle superfici intonacate della chiesa e del suo campanile. In particolare l’intervento si concentrerà sui depositi superficiali diffusi, sui fenomeni di alterazione in alcune zone della fascia inferiore, dovuti alla presenza di umidità di risalita, sui rappezzi in corrispondenza dei fori dei ponteggi di interventi precedenti. Saranno sanate le leggere discontinuità della planarità della pareti che favoriscono il deposito di sporco. Queste azioni prepareranno la superficie all’applicazione di una velatura a calce. Inoltre, sarà sottoposto a pulitura il portale in pietra della sagrestia.

La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo è un gioiello architettonico che, come detto, porta in Lombardia le novità architettoniche del primo Rinascimento fiorentino. La chiesa fu voluta dal cardinale Branda Castiglioni in luogo di una cappella del Santo Sepolcro. Una bolla, promulgata da papa Eugenio IV nel 1437, conferma l’avvenuto inizio della costruzione, terminata entro il 1444. All’esterno, due grandi statue di san Cristoforo e sant’Antonio Abate affiancano un portale dal calibrato gusto classicheggiante. L’armoniosa pianta centrale è esaltata dai volumi interni, con l’aula quadrata sormontata da una grande cupola, e abitata da sculture in pietra e terracotta, dall’Annunciazione ai Padri della Chiesa, fino al corredo scultoreo del monumento funebre per Guido Castiglioni. I prospetti interni ed esterni, scanditi da un ordine gigante di lesene con capitelli corinzi, sono giocati sul contrasto tra elementi plastici architettonici in pietra molera e superfici intonacate.

Gli studi concordano nel rilevare una matrice progettuale toscana e riconoscono il modello nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze, progettata da Filippo Brunelleschi e terminata nel 1429. Si tratta dunque di una ripresa cronologicamente molto vicina al modello, la più precoce in terra lombarda. Le affinità con gli esempi più aggiornati del primo Rinascimento fiorentino vanno ben oltre lo sviluppo in pianta e la bicromia degli elementi in pietra grigia su muri intonacati, poiché riguardano anche la tecnica costruttiva: la cupola di Castiglione fu realizzata a spina di pesce, come la cupola di Santa Maria del Fiore, progettata da Brunelleschi e iniziata nel 1420. L’ipotesi attualmente più accreditata attribuisce il disegno architettonico al senese Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (Siena, 1410 circa - 1480): negli anni Trenta del XV secolo a Castiglione Olona affrescò nella Cappella di Palazzo Branda Castiglioni, ma in seguito fu documentato anche quale architetto militare, oltre che scultore; le sue conoscenze architettoniche e prospettiche, nonché i suoi interessi antiquari, si evidenziano anche negli affreschi castiglionesi.

La chiesa di Villa è aperta tutti i giorni, a ingresso libero, dalle 9 alle 18. Il museo è invece aperto dal mercoledì al sabato dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:30, la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Lunedì e martedì chiuso (per i gruppi possibilità di apertura straordinaria). Accesso senza prenotazione; prenotazione obbligatoria solo per gruppi di almeno 10 persone. Nel Complesso possono entrare al massimo 30 persone in contemporanea (nel Battistero al massimo 5 persone e 10 minuti di permanenza).

Nella foto: la chiesa di Villa. Foto di Francesco Bini

Sarà restaurata la chiesa che portò in Lombardia le novità del Rinascimento toscano
Sarà restaurata la chiesa che portò in Lombardia le novità del Rinascimento toscano


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