Il Complesso monumentale della Pilotta di Parma ha avviato La cultura cura, la bellezza salva, un programma di museoterapia nato dalla collaborazione con l’Associazione Culturale Mosaika. L’iniziativa risponde alla crescente attenzione verso un modello di museo inclusivo, orientato al benessere culturale e capace di coinvolgere persone affette da patologie cognitive come Alzheimer e Parkinson, individui con sindrome fibromialgica e soggetti che vivono condizioni di stress o stati d’ansia. Le attività sono state sviluppate con il contributo di associazioni di volontariato del territorio, considerate parte integrante del progetto fin dalla sua ideazione. La proposta si fonda sulle teorie scientifiche legate alla museoterapia, disciplina secondo la quale l’esperienza estetica può funzionare come strumento complementare alle terapie convenzionali. Le pratiche adottate mirano a stimolare le funzioni mentali, rallentare il deterioramento cognitivo e migliorare la qualità della vita. Tra gli obiettivi rientrano la produzione di benessere psicofisico e l’attivazione di un rapporto più equilibrato con sé stessi, la natura e la dimensione quotidiana. Nel caso delle patologie cognitive, il progetto insiste sull’importanza di individuare canali comunicativi alternativi quando memoria, logica e linguaggio verbale tendono a regredire. L’intento è offrire spazi di relazione che permettano ai partecipanti di trovare forme di espressione non convenzionali, ritenute in grado di generare beneficio.
“Con La cultura cura, la bellezza salva la Pilotta riafferma la propria vocazione di museo vivo capace di generare benessere e inclusione”, dichiara Stefano L’Occaso, direttore del Complesso monumentale della Pilotta. “Crediamo profondamente che l’arte e la cultura possano rappresentare strumenti di cura e di crescita personale, in grado di restituire senso, emozione e dignità anche a chi vive situazioni di fragilità. Questo progetto ci ricorda che il museo non è solo un luogo di conservazione, ma anche di relazione e rigenerazione umana”.
“L’arte, come affermava l’antropologo francese Lévi-Strauss, corrisponde a un sogno condiviso”, sottolinea Gianfranco Marchesi, “prima shock emozionale, poi argomento razionale. Si tratta di uno stimolo ricco, potente, complesso, sia culturale che sensoriale-emozionale, che è in grado di comunicare a un livello più intimo e profondo della pura razionalità e sa dialogare con la psicologia più recondita delle persone, entrando nei sotterranei dell’Io, nei bassifondi della mente, e li racconta”.
“La Museoterapia”, evidenzia Maurizio Vanni, “corrisponde a una grande opportunità per i nostri musei confermando i benefici che un’esperienza estetica personalizzata e proposta sottoforma di percorso laboratoriale può apportare a persone fragili e vulnerabili. Si tratta di una forma di terapia complementare che utilizza la risposta percettiva alla fruizione di opere d’arte”.
La prima fase laboratoriale, programmata tra ottobre e dicembre 2025 e dedicata ai pazienti con Alzheimer, è stata realizzata con la partecipazione del C.R.A. Al Parco di Coopselios di Monticelli Terme e del Gruppo Sostegno Alzheimer di Fidenza. Le attività sono state definite con il supporto di un comitato scientifico composto da Gianfranco Marchesi, psichiatra ed esperto di neuroscienze e neuroestetica, da Maurizio Vanni, museologo specializzato in museoterapia, dai neurologi Liborio Parrino e Pierluigi Gatti, da Carla Campanini, funzionaria storica dell’arte della Pilotta, e da Mario Calidoni, esperto in educazione al patrimonio. La selezione dei pazienti, con livelli di compromissione cognitiva simili, ha costituito il punto di partenza. Il gruppo di lavoro ha incontrato caregivers (le persone che si prendono cura delle persone fragili) e partecipanti per definire le esigenze specifiche. È stata inoltre organizzata una giornata di studio per il personale museale, condotta da Gianfranco Marchesi e da Maurizio Vanni dell’Università di Pisa, finalizzata a condividere competenze teoriche e operative. In collaborazione con Carla Campanini sono state identificate le sale della Galleria Nazionale ritenute più adatte a un coinvolgimento completo e sono stati individuati i nuclei tematici delle opere più adeguati agli obiettivi del percorso.
Gli incontri, con cadenza settimanale e della durata di circa novanta minuti, sono stati strutturati sulla base dell’esperienza estetica soggettiva dei pazienti e della cosiddetta narrazione terapeutica evocativa. Il ciclo ne ha previsti tre. A dicembre è programmato un incontro di follow up che includerà un laboratorio e la somministrazione di questionari volti a valutare gli effetti delle attività e la persistenza dei benefici osservati nel tempo. Durante ogni sessione sono state effettuate misurazioni soggettive, attraverso confronti verbali, e oggettive, tramite l’utilizzo della Brain Computer Interface, una versione semplificata degli strumenti medici EEG ed ECG. Il progetto ha riservato un’attenzione specifica ai caregivers, considerati figure centrali nella quotidianità dei pazienti ma spesso esposte a fragilità e sovraccarico emotivo. Sono stati predisposti incontri dedicati prima dell’avvio dei laboratori, durante il loro svolgimento e nel periodo successivo, con l’inserimento di visite guidate focalizzate sul tema Musei, salute e ben-essere, pensate per offrire supporto, strumenti di riflessione e occasioni di sollievo.
Il programma si completerà con un convegno nazionale promosso dalla Pilotta insieme all’Università degli Studi di Parma, dal titolo Museologia e responsabilità sociale. Il museo diventa luogo della salute e del ben-essere. L’appuntamento è previsto per sabato 13 dicembre 2025 nella Sala Voltoni del Guazzatoio e vedrà come responsabili scientifici e moderatori Maurizio Vanni, dell’Università di Pisa, e Valentina Gastaldo, dell’Università di Parma. Il convegno offrirà un momento di restituzione del lavoro svolto attraverso la presentazione delle valutazioni soggettive e oggettive raccolte nei mesi precedenti, approfondirà la metodologia adottata e ne esaminerà il valore scientifico all’interno di percorsi interdisciplinari.
Sono inoltre previsti interventi dedicati ai temi della responsabilità sociale dei musei e del benessere culturale, con la partecipazione di professionisti italiani e internazionali provenienti da ambiti diversi: direzione museale, gestione e valorizzazione del patrimonio, discipline mediche legate allo studio del rapporto tra arte e cervello, economia del benessere culturale e marketing della responsabilità sociale. Nel pomeriggio verranno proposti laboratori di Yoga Museum, Mindful Museum e narrazione terapeutica, pensati come esempi di pratiche museoterapeutiche rivolte a un pubblico non specialistico.
Per inviare il commento devi
accedere
o
registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo
l’accesso.