Domani #RilanciamoilPaese: mobilitazione per affermare l'importanza del lavoro culturale


Prende il via domani 24 maggio #RilanciamoilPaese, mobiliazione generale dei lavoratori della cultura per affermare la dignità e l’importanza del lavoro culturale.

Il gruppo Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali ha indetto per domani una mobilitazione, #RilanciamoilPaese - Giornata di riscatto per la dignità del settore culturale e dei suoi lavoratori, per affermare il ruolo della cultura (e di chi nella cultura lavora) come indispensabile per lo sviluppo del paese. La mobilitazione è stata accolta da accademici, funzionari di Soprintendenze, imprenditori, studenti e docenti, e da moltissimi cittadini, e avrà luogo in tutta Italia: sono previste manifestazioni, incontri e sit-in nelle piazze delle principali città italiane oltre che nei luoghi della cultura. In particolare, sono stati annunciati presidi e azioni a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Bari, Cagliari, Padova, Treviso, Ravenna, Pisa, Siena, Benevento, Lecce, Reggio Calabria e Catania (il programma per l’evento nazionale e le singole manifestazioni cittadine è consultabile su Facebook). Lo slogan è “#RilanciamoilPaese”. Di seguito il comunicato diffuso da Mi riconosci:

Investire in Cultura, regolamentare le professioni, pianificare ascoltando tutte le parti in gioco, tutelare e valorizzare il patrimonio diffuso, in questo momento storico, è assolutamente necessario per il rilancio sociale, culturale ed economico del Paese: lo dice l’Istat, lo dice IlSole24Ore (Articoli ai seguenti link: Cultura motore dell’economia: muove 250 miliardi, il 17% del Pil, In Italia l’industria creativa e culturale vale 48 miliardi (+2,4%) e cresce più del Pil

Per i professionisti dei beni culturali la scelta è spesso tra lo sfruttamento estremo lungo anni, il cambiare lavoro o l’estero: una devastante perdita di risorse umane per il Paese.

Queste le principali richieste della mobilitazione:

  • portare l’investimento dell’Italia in cultura al 1,5% del PIL, in linea con gli altri Paesi europei;
  • mettere mano alla recente riforma delle Soprintendenze, per aggiustarla con l’aiuto dei funzionari che le vivono direttamente;
  • assumere almeno 2000 persone in tre anni nelle Soprintendenze e Musei statali, con un piano serio basato sulle esigenze: passare poi anno per anno ad assumere a seconda delle necessità del momento, per portare l’organico a poter compiere tutti i compiti specificati dal Codice del 2004.
  • Eliminare il blocco del turnover e permettere a enti locali e istituzioni culturali di assumere secondo le possibilità e le esigenze
  • Regolamentare adeguatamente l’accesso alle professioni dei beni culturali, ad oggi totalmente deregolamentato e oggetto di abusi.
  • Impegnarsi, nei prossimi due anni, a redigere un dossier dettagliato di tutti i luoghi culturali d’Italia chiusi o in condizioni di disagio, che necessitano investimenti per poter produrre cultura e, eventualmente, entrate economiche.

Servono leggi, servono risorse. Ma non per i professionisti dei beni culturali, non per le Soprintendenze né per gli Archivi: servono per il Paese.

Per far comprendere ai cittadini e soprattutto alla politica tutto ciò, il 24 maggio, in tutta Italia, si terranno incontri e sit-in nelle piazze, si esporranno striscioni presso vari luoghi e istituzioni culturali, si raccoglieranno foto e tweet, volantinaggi e tavole rotonde di discussione. Il tutto accompagnato dallo slogan “e #RilanciamoilPaese”, perché questa politica culturale è folle e controproducente per l’Italia tutta.

Domani #RilanciamoilPaese: mobilitazione per affermare l'importanza del lavoro culturale
Domani #RilanciamoilPaese: mobilitazione per affermare l'importanza del lavoro culturale


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