Gallerie dell’Accademia di Venezia, nel 2026 una grande mostra dedicata a Marina Abramović


In occasione della 61. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, le Gallerie dell’Accademia di Venezia ospiteranno una grande mostra dedicata a Marina Abramović. 

Nel 2026 Marina Abramović sarà la prima donna artista vivente a essere protagonista di una grande esposizione alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. La mostra, intitolata Marina Abramović: Transforming Energy, aprirà al pubblico il 6 maggio 2026 in occasione della 61. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e resterà visitabile fino al 19 ottobre 2026. L’evento coincide con l’ottantesimo compleanno dell’artista e darà vita a un intenso confronto tra la sua innovativa arte performativa e i capolavori del Rinascimento che hanno contribuito a definire l’identità culturale della città lagunare. Curata da Shai Baitel, Direttore Artistico del Modern Art Museum (MAM) di Shanghai, in stretta collaborazione con Abramović, l’esposizione coinvolgerà sia le sale della collezione permanente sia gli spazi destinati alle mostre temporanee: una novità nella storia del museo.

Fulcro di Transforming Energy sarà il dialogo tra passato e presente, corpo e spirito, materia e immateriale. I visitatori saranno invitati a interagire con una serie di Transitory Objects — letti e strutture in pietra arricchiti da cristalli incastonati — da sperimentare fisicamente sdraiandosi, sedendosi o rimanendo in piedi su di essi, innescando ciò che l’artista definisce una vera e propria “trasmissione di energia”. Accanto a nuove opere create appositamente per l’occasione, verranno presentati lavori famosi come Imponderabilia (1977), Rhythm 0 (1974), Light/Dark (1977), Balkan Baroque (1997) e Carrying the Skeleton (2008), insieme a proiezioni di performance storiche che ripercorrono i momenti cruciali della ricerca dell’artista.

Uno dei nuclei più significativi dell’esposizione sarà l’accostamento tra Pietà (with Ulay) (1983) e la Pietà di Tiziano (1575-76 circa), ultimo dipinto incompiuto dell’artista veneto, completato da Palma il Giovane. Un accostamento che intende mettere in relazione due visioni del dolore, della trascendenza e della redenzione, rilette attraverso la lente contemporanea di Abramović e ribadendo il ruolo del corpo umano come luogo di sofferenza ma anche di elevazione spirituale.

L’utilizzo di Abramović di quarzo, ametista e altre pietre naturali richiama inoltre la tradizione del mosaico veneziano e le ricerche rinascimentali sulla trasformazione, intesa tanto in senso materiale quanto in chiave metafisica. Ponendo il corpo del visitatore al centro dell’opera, Abramović invita a una modalità di osservazione lenta, consapevole e attiva, trasformando l’esperienza della mostra in un’occasione di presenza, partecipazione e possibilità di cambiamento interiore.

Marina Abramović. Foto di Clara Melchiorre
Marina Abramović. Foto di Clara Melchiorre

“Avevo 14 anni quando mia madre mi portò per la prima volta alla Biennale di Venezia”, ha dichiarato Marina Abramović. “Viaggiammo in treno da Belgrado e, quando uscii dalla stazione e vidi Venezia per la prima volta, iniziai a piangere. Era così incredibilmente bella — niente di simile a ciò che avevo mai visto. Da allora, tornare a Venezia è diventata una tradizione e, dopo aver ricevuto il Leone d’Oro nel 1997, la città ha sempre occupato un posto speciale nella mia vita. Ora, mentre mi preparo a celebrare i miei 80 anni, torno per una ragione ancora più significativa: essere la prima artista donna a presentare una mostra che si sviluppa lungo il percorso espositivo delle Gallerie dell’Accademia, compresa la collezione permanente, con Transforming Energy. È un onore profondo e sono profondamente commossa da questa opportunità”.

“L’apertura delle Gallerie dell’Accademia di Venezia al contemporaneo, in concomitanza con la Biennale Internazionale d’Arte, è ormai diventata un appuntamento fisso e molto atteso”, ha dichiarato Giulio Manieri Elia, Direttore delle Gallerie dell’Accademia. “Il museo rinnova così il suo stimolante dialogo tra arte antica e moderna. Mario Mertz, Philip Guston, Georg Baselitz, Anish Kapoor e Willem De Kooning sono stati i protagonisti delle precedenti edizioni, e siamo particolarmente onorati e felici che sia ora la volta di Marina Abramović, la prima artista donna insignita del Leone d’Oro dalla Biennale di Venezia nel 1997. In questa occasione torna, con nuove opere e lavori iconici, per celebrare i suoi 80 anni alle Gallerie dell’Accademia”.

“Il Ministero della Cultura è orgoglioso di celebrare l’ottantesimo compleanno dell’artista Marina Abramović in Italia, ospitando la mostra Transforming Energy, prima a Venezia, alle Gallerie dell’Accademia, poi a Roma alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Pioniera della performance art, Marina Abramović è oggi un’indiscussa protagonista dell’arte”, annuncia il Ministro della Cultura Alessandro Giuli.

“Si tratta di un momento di trasformazione — non solo per le Gallerie dell’Accademia, ma per il ruolo che i musei possono svolgere in futuro”, ha aggiunto il curatore Shai Baitel. “Inserire l’opera di Marina Abramović nella collezione permanente mette in dialogo diretto passato e presente, invitando il pubblico a vivere quello spazio con i propri corpi”.

Transforming Energy di Marina Abramović al Modern Art Museum (MAM) Shanghai. Foto di Yu Jieyu
Transforming Energy di Marina Abramović al Modern Art Museum (MAM) Shanghai. Foto di Yu Jieyu
Transforming Energy di Marina Abramović al Modern Art Museum (MAM) Shanghai. Foto di Yu Jieyu
Transforming Energy di Marina Abramović al Modern Art Museum (MAM) Shanghai. Foto di Yu Jieyu

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra Marina Abramović: Transforming Energy
CittàVenezia
SedeGallerie dell'Accademia di Venezia
DateDal 06/05/2026 al 19/10/2026
ArtistiMarina Abramović
CuratoriShai Baitel
TemiArte contemporanea, Venezia, Marina Abramovic

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