Una Venezia in bianco e nero e vuota: oltre 4000 fotografie dal più grande archivio mai realizzato della città


Palazzo Grassi riapre al pubblico con la mostra Hypervenezia: verrà presentato per la prima volta il più ampio archivio di immagini della città mai realizzato. 

Dopo sei mesi di chiusura per lavori di manutenzione, Palazzo Grassi a Venezia riapre al pubblico con l’evento espositivo Hypervenezia dedicato alla città della laguna, in occasione dei 1600 anni dalla sua fondazione. Per la prima volta verrà presentato il Venice Urban Photo Project, ideato e realizzato da Mario Peliti (Roma, 1958), architetto, editore e gallerista.

In programma dal 5 settembre 2021 al 9 gennaio 2022, la mostra Hypervenezia è curata da Matthieu Humery, conservatore presso la Collection Pinault, e proporrà un percorso immersivo al primo piano di Palazzo Grassi attorno a tre installazioni: un percorso di circa quattrocento fotografie che ripercorrono un ideale itinerario per i sestieri di Venezia, una mappa site-specific della città composta da un mosaico di circa novecento immagini geolocalizzate per offrire una panoramica di Venezia e un’installazione video di oltre tremila fotografie che scorrono accompagnate da una composizione musicale inedita realizzata appositamente per la mostra dal musicista e compositore Nicolas Godin.

A partire dal 2006, Peliti ha iniziato a mappare sistematicamente la città di Venezia con le sue fotografie, con l’intento di raccogliere il più ampio e organico archivio di immagini della città mai realizzato e di restituirne una rappresentazione inedita dell’intero tessuto urbano. A oggi l’archivio fotografico conta oltre 12.000 scatti, tutti in bianco e nero, realizzati con le stesse condizioni di luce, senza ombre portate e senza persone. Questi aspetti permettono di dare unitarietà temporale alla percezione della città. L’omogeneità della luce rende visibili tutti i dettagli delle facciate, anche i meno rilevanti, e la mancanza di persone costringe l’osservatore a riflettere sul possibile destino della città: una città senza abitanti. Al tempo stesso il silenzio che pervade migliaia di fotografie offre alla città stessa la possibilità di mostrarsi nella sua articolazione urbanistica e architettonica.

La peculiarità di questo archivio è rappresentata, oltre che dalla sua entità, dall’omogeneità della visione, dalla coerenza delle modalità di ripresa e dal continuo approfondimento nella conoscenza della città da parte dell’autore. Intento di Hypervenezia è dunque offrire ai visitatori una Venezia parallela, vuota e atemporale. Il Venice Urban Photo Project è stato avviato prima in pellicola, poi dal 2013 in formato digitale.

La conclusione della ricognizione fotografica è prevista per il 2030. Alla fine del 2018 è stato firmato un accordo tra Mario Peliti, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, finalizzato alla valorizzazione di Venice Urban Photo Project attraverso la creazione di un fondo digitale (Venice Urban Photo Archive) presso l’ICCD.

 La mostra è realizzata con il supporto di Saint Laurent.

Immagine: Venice Urban Photo Project / Mario Peliti. Castello, Via Garibaldi, 2015

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraHypervenezia
CittàVenezia
SedePalazzo Grassi
DateDal 05/09/2021 al 09/01/2022
CuratoriMatthieu Humery
TemiVenezia, Palazzo Grassi, Hypervenezia

Una Venezia in bianco e nero e vuota: oltre 4000 fotografie dal più grande archivio mai realizzato della città
Una Venezia in bianco e nero e vuota: oltre 4000 fotografie dal più grande archivio mai realizzato della città


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