Regina Cassolo al Museo Archeologico di Vigevano: una mostra permanente fino al 2029


Dal 1° marzo 2026 il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina inaugura “Regina. Sperimentatrice geniale”, esposizione dedicata a Regina Cassolo. Centonove opere tra sculture, disegni e collage raccontano una delle protagoniste più libere e moderne del Novecento italiano.

Dal 1° marzo 2026 il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina di Vigevano (Pavia) aprirà al pubblico la mostra Regina. Sperimentatrice geniale, un ampio percorso dedicato a Regina Cassolo (Mede Lomellina, 1894 – Milano, 1974), figura tra le più originali e indipendenti dell’arte italiana del Novecento. L’inaugurazione è fissata per il 28 febbraio 2026 negli spazi rinnovati e per la prima volta accessibili al primo piano della terza scuderia del Castello Sforzesco, sede del museo. Il progetto, promosso dalla Direzione regionale Musei nazionali Lombardia, è stato reso possibile grazie a un intervento di ristrutturazione e restauro di circa 300.000 euro. L’allestimento, pensato come esposizione stabile e visitabile almeno fino al 2029, raccoglie 109 opere, tra cui 41 sculture e circa 65 disegni e collage, offrendo un ritratto ampio e coerente della ricerca di un’artista che seppe coniugare intuizione, tecnica e libertà espressiva. Curata da Stefania Bossi, direttrice del museo, insieme a Valentina Cane e Michele Tavola, la mostra è accompagnata dal lavoro di un comitato scientifico che ha contribuito a delineare un racconto critico e cronologico del percorso creativo di Regina. L’intento è restituire la complessità del suo linguaggio, evidenziando la capacità di assimilare suggestioni e avanguardie senza mai aderire a un unico indirizzo stilistico.

“Il progetto culturale che si rende pubblico e fruibile con l’inaugurazione dell’allestimento di Regina”, continua la direttrice Stefania Bossi, “costituisce una fondamentale opportunità di lungo periodo non solo per il Museo ma anche per l’intero territorio: significa, da una parte, ampliare e diversificare l’offerta culturale rivolgendosi a pubblici diversi e, dall’altra, restituire la complessità di un’artista di respiro internazionale originaria della Lomellina che proprio in questi anni è stata oggetto di un importante percorso di doverosa riscoperta critica”.

Uno scatto dell'artista Regina Cassolo
Uno scatto dell’artista Regina Cassolo
Regina Cassolo, Aerosensibilità (1935). L'esile scultura rappresenta una figura femminile seduta su di uno sgabello di forma cilindrica, con le gambe accavallate e le braccia conserte. Indossa una gonna a balze, una sorte di tutù e presenta una lunga chioma ad onde, coerente con la moda dell'epoca. Il lungo volto ovale è privo di caratterizzazione fisionomica e di dettagli, salvo per la presenza di una sorta di sottile mezzaluna che percorre il viso in verticale dividendolo in due porzioni simmetriche (Sezione 3).
Regina Cassolo, Aerosensibilità (1935). L’esile scultura rappresenta una figura femminile seduta su di uno sgabello di forma cilindrica, con le gambe accavallate e le braccia conserte. Indossa una gonna a balze, una sorte di tutù e presenta una lunga chioma ad onde, coerente con la moda dell’epoca. Il lungo volto ovale è privo di caratterizzazione fisionomica e di dettagli, salvo per la presenza di una sorta di sottile mezzaluna che percorre il viso in verticale dividendolo in due porzioni simmetriche (Sezione 3).

“L’esposizione è il punto di arrivo di un lungo lavoro”, afferma il Direttore dei musei statali lombardi Rosario Maria Anzalone, “iniziato con la formalizzazione del comodato delle opere dal Comune di Mede e la riqualificazione degli ambienti dello straordinario castello sforzesco vigevanese, dove si trova il MANLo, il museo archeologico sotto la nostra gestione. Sono molto orgoglioso di questo allestimento perché confido possa dare un importante contributo al rilancio di un museo sul quale la Direzione regionale Musei nazionali Lombardia sta investendo con l’ambizione di supportare la comunità lomellina. Un’artista speciale come Regina Cassolo meritava una narrazione altrettanto significativa: siamo pronti ad accogliere tutti i visitatori che vorranno condividere questa splendida esperienza espositiva”.

Il percorso espositivo del Museo Archeologico Nazionale della Lomellina si articola in quattro sezioni tematiche che ricostruiscono le principali fasi della sua attività. Regina in breve introduce alla biografia dell’artista, dalle origini accademiche alle prime prove di autonomia creativa, fino all’approdo all’astrazione. Tradizione e innovazione esplora la tensione tra le radici classiche e la spinta alla ricerca sperimentale, testimoniata dalla varietà dei materiali impiegati.Dentro e fuori il Futurismo mette in evidenza il rapporto con il movimento marinettiano e la scelta di utilizzare l’alluminio come elemento centrale della sua poetica, in una declinazione personale e indipendente. Infine, Natura di Regina raccoglie i disegni e i collage, con particolare attenzione agli erbari, nei quali la sensibilità naturalistica si intreccia con un linguaggio lirico e rarefatto. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo scientifico, nel quale confluiranno i contributi critici dei membri del comitato scientifico e saggi dedicati alla produzione di Regina Cassolo, con particolare attenzione alla dimensione sperimentale che ne ha caratterizzato l’intera carriera.

Note sull’artista

La carriera di Regina Cassolo, nata a Mede Lomellina nel 1894, si sviluppa tra le tensioni culturali del primo Novecento. Dopo la formazione all’Accademia di Brera, l’artista abbandona presto i modelli accademici per sperimentare nuove modalità plastiche e materiche. Negli anni Trenta si avvicina al Futurismo, movimento che interpreta in modo del tutto personale. Nel 1931 presenta alla Galleria Senato di Milano le sue prime sculture in latta, alluminio e celluloide, materiali inusuali per l’epoca che le consentono di liberare la forma dal peso della tradizione. L’anno successivo firma il Manifesto tecnico dell’Aeroplastica futurista e partecipa alla XIX Biennale di Venezia del 1934, oltre che a numerose esposizioni in Italia e all’estero. Nel dopoguerra la sua ricerca si rinnova con l’adesione al Movimento Arte Concreta, su invito di Bruno Munari, e nel 1951 tiene una personale presso la Libreria Salto di Milano. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta approfondisce temi legati al linguaggio e alla natura, continuando a sperimentare tra scultura e disegno. Negli anni Settanta la sua opera inizia a essere rivalutata dalla critica, fino alla partecipazione alla mostra L’altra metà dell’avanguardia 1910–1940 (Palazzo Reale di Milano, 1980), che ne sancisce definitivamente il ruolo di pioniera della sperimentazione plastica.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraRegina. Sperimentatrice geniale
CittàVigevano
SedeMuseo Archeologico Nazionale della Lomellina
DateDal 01/03/2026
ArtistiRegina Cassolo Bracchi
CuratoriMichele Tavola, Stefania Bossi, Valentina Cane
TemiArte contemporanea, Avanguardia

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