Forte dei Marmi, Museo Ugo Guidi

Musei d'Italia

2012, Quinta puntata

A Forte dei Marmi, località della Versilia famosa per le sue spiagge, i suoi locali e i suoi eleganti negozi, esiste anche una attiva vita culturale all'interno della quale il Museo Ugo Guidi gioca un ruolo fondamentale. Il museo è stato allestito in quella che fu l'abitazione di uno dei massimi scultori del Novecento, appunto Ugo Guidi: la casa era frequentata dalle massime personalità della cultura del suo tempo (Alfonso Gatto, Achille Funi, Ottone Rosai, Antonio Bueno sono soltanto alcune) e oggi vi si trova esposta una parte importante della produzione dell'artista.

Il giardino di una casa può essere scenario di mostre ed eventi culturali, o addirittura il luogo adatto per creare vere opere d’arte. Dipinti e sculture prendono forma nell’ambiente intimo per eccellenza, la propria casa, con il vantaggio di essere circondati dagli affetti familiari, nonché dal verde intenso di piante e alberi altissimi.

È questo il caso di Ugo Guidi, artista vissuto in una frazione di Forte dei Marmi, precisamente a Vittoria Apuana, tra la prima e la seconda metà del Novecento. La sua vita era dedicata esclusivamente all’arte: al mattino insegnava all’Accademia di Belle Arti di Carrara, mentre al pomeriggio, nella sua abitazione-studio, lavorava con grande passione alle sue opere; non per questo si dimenticava della sua famiglia, valore fondamentale per Guidi, formata dalla moglie e dai figli Vittorio e Fabrizio. Famiglia spesso presente anche nella sua opera, tanto che non è difficile trovare dipinti o sculture dove compaiono, per esempio, i temi della donna e della maternità, trattati nel modo più primitivo e naturale possibile: soprattutto nel caso della maternità le espressioni si fanno più definite, tanto da rendere in modo tangibile la felicità di diventare o essere diventata madre.

Ilaria davanti in una delle sale del Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi
Ilaria in una delle suggestive sale del Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi
I materiali usati per le sculture variarono nel corso della sua esistenza. Nelle opere giovanili Ugo Guidi utilizzò prevalentemente il marmo, influenzato dai suoi studi accademici, per poi preferire i materiali per così dire più “grezzi”, come il tufo, la pietra, l’argilla e il gesso, che davano un senso più arcaico e naturale alle sue creazioni e inoltre erano più adatti ai soggetti che prediligeva rappresentare, semplici e tratti dalla vita quotidiana.

La produzione di Ugo Guidi si può suddividere per tema. Primo fra tutti la natura, che troviamo nella prima sala del museo: natura che è sempre presente nella produzione di un artista, e qui sono incluse opere come il “Maialino”, la “Capretta” e la “Pecora accovacciata”. Nella stessa sala troviamo alcune opere del ciclo dei mestieri, nel quale l’attenzione non è rivolta ai singoli personaggi (lo si nota anche dalle loro espressioni non definite), ma proprio al mestiere stesso, sottolineando la fatica e la durezza del lavoro, come possiamo vedere osservando i “Pescatori” e il “Tosatore”.

Salendo al piano superiore, incontriamo sculture come “Santa Chiara benedice i pani” e “La danza di Salomè” che appartengono al tema religioso, e i materiali usati cominciano a cambiare rispetto alle produzioni precedenti, poiché la prima delle due opere citate è in pietra, mentre la seconda è in terracotta. Caro allo scultore era il tema dello sport: gli fu commissionata anche l’opera “Calciatori”, realizzata su scala monumentale, che è stata posta nel Centro Tecnico Federale della FIGC a Coverciano nel 1974. Si potrebbe poi parlare degli animali: i cavalli sono quelli che l’artista prediligeva rappresentare, infatti se andate a visitare la casa-museo Ugo Guidi vi accorgerete subito di quanti cavalli sono stati realizzati in tutte le pose possibili.

Particolarmente significative sono poi le sue “figure totem”, forme più astratte e geometriche, che rappresentano la produzione matura dell’artista. La “Figura ferita” è esemplificativa dell’ultima fase: lo scultore dà vita alla materia rappresentando un blocco di marmo (in realtà terracotta dipinta di bianco) da cui esce un rivolo di sangue, la vita. Dopo poco tempo gli sarà diagnosticato un male incurabile e tutto il suo dolore verrà riprodotto negli ultimissimi lavori dell’artista aventi per tema il grido. Qui il volto diventa deformato, con la bocca spalancata e nera e il colore naturale del viso si trasforma in un grigio cupo.

Durante la sua vita, Ugo Guidi si circondò di personaggi famosi del mondo culturale, che diventarono anche preziosi amici, come Ottone Rosai, Piero Santi, Alfonso Gatto, Achille Funi, Antonio Bueno, Arturo Puliti, Magda e Raffaele De Grada e molti altri. Potete vivere tutto questo percorso all’interno della sua produzione artistica visitando proprio la sua abitazione-studio, diventata museo grazie alla volontà dei figli di far conoscere e dare ampio riconoscimento a Ugo Guidi uomo e artista. Dal 2005 la casa-museo è stata inserita nelle Case della Memoria, accanto a quelle di Dante, Boccaccio, Giotto, Piero della Francesca, Michelangelo e Leonardo. Inoltre in diversi periodi di ogni anno vengono ospitati al Museo eventi culturali e mostre di diversi artisti dei nostri giorni.




Informazioni utili



Il Museo Ugo Guidi si trova a Forte dei Marmi in frazione Vittoria Apuana, a circa due chilometri dal centro della località turistica della Versilia. È ubicato in via Matteo Civitali, strada che parte dal lungomare. È facile raggiungerlo con mezzi propri: chi proviene da nord può uscire al casello autostradale di Massa, dirigersi quindi verso il lungomare e proseguire finché non si varca il confine provinciale (poco dopo troverete i cartelli con le indicazioni per il Museo). Chi invece proviene da sud può uscire al casello Versilia e raggiungere anche da qui il lungomare. Nei dintorni del Museo ci sono diversi parcheggi gratuiti, quindi parcheggiare non risulta un problema. Chi arriva in treno può scendere alla stazione di Forte dei Marmi-Seravezza-Querceta (in località Querceta, frazione del comune di Seravezza) e quindi prendere l'autobus della CLAP, linea 34 (più o meno uno ogni ora, la durata del tragitto è di circa dieci minuti). Il Museo Ugo Guidi mette anche a disposizione dei propri visitatori un efficiente servizio di visite guidate gratuite: per informazioni sugli orari di apertura e sulle modalità di visita (oltre che sugli eventi che si tengono al museo) vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale www.ugoguidi.it.




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Ilaria Baratta








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