La Rocca di Gradara passa al Comune: il MiBACT cede la gestione del sito da 200mila visitatori


Passaggio di consegne per la Rocca di Gradara: il MiBACT cede la gestione al Comune, che avrà la maggior parte degli incassi.

La Rocca di Gradara, uno dei siti più visitati delle Marche e del centro Italia, non sarà più statale: il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha infatti raggiunto un accordo con il Comune di Gradara per il passaggio alla gestione comunale. Nel 2019, la Rocca di Gradara aveva ospitato ben 225.157 visitatori, totalizzando incassi lordi per 888.084 euro (circa il 40% del totale degli incassi dei musei regionali): numeri che, in regione, la rendono il secondo sito statale più visitato dopo la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. L’accordo è stato perfezionato la settimana scorsa (i termini sono stati presentati venerdì) e giunge a seguito di una proposta avanzata dal Comune di Gradara al MiBACT.

Il passaggio di consegne prevede l’impegno, da parte del Comune, a garantire le migliori condizioni di valorizzazione della Rocca: il Comune avrà in capo la gestione ordinaria, e potrà dunque stabilire gli orari d’ingresso al monumento (incluse le aperture straordinarie), potrà organizzare mostre, eventi, concerti, convegni, conferenze, presentazioni. Il direttore della Rocca rimarrà invece un funzionario statale, della Direzione Regionale Musei delle Marche, nominato dal MiBACT: al direttore spetterà il compito di approvare il programma delle attività e delle iniziative culturali per la valorizzazione della Rocca (questo programma dovrà essere presentato dal Comune alla Direzione Regionale entro sessanta giorni dall’accordo, e dovrà essere approvato dal MiBACT). Inoltre, il Comune assumerà tutti gli oneri di manutenzione ordinaria, oltre a quelli per le utenze, e subentrerà nella posizione della Direzione Regionale nei contratti stipulati coi fornitori di servizi. La manutenzione straordinaria rimarrà invece in capo al MiBACT. Ancora, il Comune si impegnerà a garantire, con proprio personale o con affidamento a terzi, la guardiania e la custodia, oltre ai servizi di manutenzione. L’accordo avrà durata triennale (rinnovabile tramite raccomandata o pec entro due mesi dalla scadenza) e il Comune non potrà cedere a terzi la titolarità della concessione.

Le quote derivanti dagli incassi della biglietteria sono così ripartite: nel 2020, alla Direzione Regionale del MiBACT andrà il 27%, al Comune di Gradara il 57,05% e al concessionario della biglietteria il 15,95%. Nel 2021, MiBACT 35%, Comune 49,05% e concessionario 15,95%. Nel 2022 e nel 2023, MiBACT 40%, Comune 44,05%, concessionario 15,95%. Il biglietto attuale sarà aumentato di 2 euro, si legge nell’accordo. Il Comune invece incasserà il 100% degli introiti derivanti dallo svolgimento delle attività di valorizzazione. L’accordo prevede anche che Il Comune, la Direzione Regionale e il Concessionario attiveranno un coordinamento operativo per la programmazione, la realizzazione, la logistica e l’eventuale condivisione dei piani economici delle attività di comunicazione, promozione e valorizzazione della Rocca. Quanto al capitolo personale, sarà il Comune che provvederà ad avvalersi di proprio personale tecnico e amministrativo per la gestione del bene.

“Questo passaggio”, ha sottolineato il sindaco di Gradara, Filippo Gasperi, “rappresenta un momento cruciale per il nostro Comune e per la nostra Comunità. Il piccolo, ma incredibilmente attrattivo, borgo di Gradara ritorna ad essere un’entità unica, sotto la gestione del Comune di Gradara. Questo fatto che può sembrare un semplice aspetto gestionale, in realtà consentirà a Gradara di diventare una destinazione turistica compiuta, nella quale ogni suo attrattore, e da ora anche quello più importante, la Rocca Demaniale, sarà parte integrante di un piano di sviluppo turistico e culturale che potrà incrementare ulteriormente, qualitativamente e quantitativamente, i flussi turistici di Gradara. Ringrazio il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e il Direttore Regionale dei Musei delle Marche, Marco Pierini, per la fiducia accordataci e per la disponibilità dimostrata in questi ultimi mesi, nei quali è avvenuto un fatto molto importante: si è dato atto del lavoro di promozione e valorizzazione che il Comune di Gradara ha svolto negli ultimi anni, congiuntamente ad altri fondamentali soggetti quali: Gradara Innova, Pro Loco e le associazioni di volontariato. Un costante impegno profuso non solo nella promozione ma anche nell’innalzamento del livello qualitativo dell’offerta turistica e culturale del nostro Comune. Uno sforzo al quale anche il settore privato ha contribuito, riqualificando attività esistenti o aprendone altre di ottimo livello prestando particolare attenzione all’identità del luogo e alle sue peculiarità”.

Si registrano invece forti malumori sul fronte sindacale, con la CGIL Funzione Pubblica (FP CGIL) che parla di “schiaffo di Gradara”: “assistiamo”, si legge in una nota del 7 agosto, “ad una vera e propria cacciata degli ‘invasori’ tramite un cosiddetto accordo di valorizzazione che non è altro che una resa del Ministero senza condizioni, una rinuncia totale alla gestione del sito più visitato, insieme al Palazzo Ducale di Urbino, dalle Marche, che viene messo nelle mani del Comune per intero, sia riguardo ai cicli di vigilanza e custodia dei beni che a quelli manutentivi”. “Stiamo chiedendo con forza”, prosegue FP CGIL, “che all’interno della Rocca permanga il personale del MiBACT e caso mai venga integrato e non completamente sostituito. Peccato che dalla lettura dell’atto di cessione non si evinca nessuna intenzione in questo senso. Perché, appunto, vanno cacciati gli invasori. Se va via il personale del Ministero nessuna garanzia di sicurezza e nessuna condizione di tutela del sito saranno assicurate, questo almeno dovrebbe essere chiaro all’opinione pubblica e ai sostenitori di questi “modelli innovativi di gestione”. E per noi il mantenimento delle condizioni di tutela del sito è condizione imprescindibile”. Infine, conclude il sindacato, “l’ultima notazione riguarda il carattere di pericoloso precedente che ha questa operazione: qualunque Sindaco potrà rivendicare, magari avendo un governo amico, la gestione diretta di beni culturali appartenenti allo Stato. Che così diventa sempre più una entità astratta, lontana, ed in casi come questi percepita come nemica dai cittadini”.

Nell’immagine: la Rocca di Gradara. Ph. Credit Poliedro s.n.c.

La Rocca di Gradara passa al Comune: il MiBACT cede la gestione del sito da 200mila visitatori
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