In questo dipinto, il pittore francese Eugène Delacroix (Charenton-Saint-Maurice, 1798 - Parigi, 1863) è alle prese con un soggetto storico, narrato in letteratura nelle Vies des dames galantes di Brantôme, pseudonimo di Pierre de Bourdeille (Périgord, 1540 circa - Francia, 1614), militare francese costretto per infortunio al ritiro forzato dai campi di battaglia, e quindi tornato alla sua prima passione, quella per la scrittura. Protagonisti del dipinto di Delacroix sono Luigi I d'Orleans (1372 - 1407), figlio di Carlo V di Francia e fratello minore di Carlo VI, la sua amante Mariette d'Enghien e il marito di lei (nonché ciambellano di Luigi d'Orléans e consigliere del re), Aubert de Chauny. La storia è narrata anche nella Histoire des ducs de Borgogne, scritta dal barone di Barante (Riom, 1782 - Dorat, 1866) e pubblicata nel 1824, un anno prima che Delacroix cominciasse a dipingere il suo quadro (le Vies des dames galantes, peraltro, erano state ripubblicate nel 1822).
La scena di svolge in un ricco interno tutto occupato dal letto a baldacchino del giovane duca di Orléans: Luigi I sta mostrando l'amante, nuda nel letto, al suo ciambellano, per elogiarne le doti amatorie. Nello stesso tempo però il duca è ben attento a celare il volto della giovane con il velo, per non far scoprire ad Aubert de Chauny che quella donna è sua moglie: il malizioso e beffardo duca può dunque prendersi gioco del ciambellano, con la complicità della donna. Non conosciamo quanto questo aneddoto sia vero, ma poco importa: all'epoca (il dipinto fu realizzato tra il 1825 e il 1826) c'era una forte richiesta di dipinti a soggetto storico o letterario, che incontravano il gusto dei committenti del tempo.
Delacroix risolve il soggetto antico suggerendo all'osservatore di trovarsi dinnanzi a una scena medievale attraverso l'utilizzo di decorazioni e abbigliamento dell'epoca: colori sgargianti, rossi intensi che ricordano quelli dell'arte veneta del Cinquecento (che Delacroix amava molto), vasellame d'epoca, e un luminismo forte che mette in risalto le grazie di Mariette d'Enghien. L'opera si caratterizza infatti anche per un certo gusto per l'erotismo anch'esso rispondente alle esigenze dei committenti dell'epoca.
Esposta in una mostra nel 1832 al Musée Colbert di Parigi, l'opera passò in asta nel 1864 e fu acquistata da un collezionista privato: all'epoca, tuttavia, fu presentata col titolo Il duca di Borgogna mostra la sua amante al duca d'Orléans. L'equivoco fu chiarito solo nel 1965 dal poeta Louis Aragon che scoprì a quale fonte letteraria poteva essersi rifatto Delacroix. Dopo essere entrata nella Lefèvre Gallery di Londra, l'opera passò nel 1977 alla collezione Thyssen-Bornemisza e oggi si può ammirare al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
16 luglio 2018
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