Giorgia Meloni vince le elezioni. Cosa c'è nel suo programma per la cultura?


Il centrodestra vince le elezioni con il 44% dei consensi, trascinato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, primo partito al 26%. Cosa prevede il programma per la cultura del partito vincitore? Vediamo nel dettaglio.

Il centrodestra vince le elezioni politiche 2022 per il rinnovo di entrambi i rami del Parlamento, che subiranno una sforbiciata rispetto al passato per effetto della riforma costituzionale del 2019, approvata con il referendum del 2020: si passa a 400 deputati e 200 senatori (dalla IV alla XVIII legislatura erano stati 630 e 315). La coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ottiene il 44% alla Camera e il 43,8% al Senato quando sono state scrutinate quasi tutte le sezioni, con Fratelli d’Italia primo partito (supera il 26% sia alla Camera sia al Senato, staccando nettamente gli alleati di Lega e Forza Italia entrambi sopra tra l’8 e il 9% in entrambi i rami del Parlamento). Cosa succederà ora alla cultura? Vediamo nel dettaglio il programma del partito di Giorgia Meloni.

L’11 agosto, il partito ha depositato al Ministero dell’Interno, come proprio programma, l’“Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra” stipulato assieme alle altre forze della coalizione, che al pari di Fratelli d’Italia hanno depositato al Viminale lo stesso documento, sottoscritto prima delle elezioni da tutti i leader dei quattro partiti. L’accordo quadro include una voce su Made in Italy, cultura e turismo, anche se molti hanno criticato la vaghezza dei punti inseriti, che sono:

  • Valorizzare la Bellezza dell’Italia nella sua immagine riconosciuta nel mondo;
  • Tutela e promozione del Made in Italy, con riguardo alla tipicità delle eccellenze italiane;
  • Italiani all’estero come ambasciatori dell’Italia e del Made in Italy, promozione delle nostre eccellenze e della nostra cultura attraverso le comunità italiane nel mondo;
  • Costituzione di reti di impresa del comparto turistico, per la promozione e commercializzazione del settore, anche a livello internazionale. Sostegno al settore dello spettacolo e incentivi per l’organizzazione di eventi a livello nazionale;
  • Sostegno alla presenza dell’Italia nei circuiti dei grandi eventi internazonali;
  • Tutela della nautica e delle imprese balneari: 8000 km di litorale, 300.000 addetti del settore, un patrimonio che va tutelato;
  • Tutela e promozione del patrimonio culturale, artistico, archeologico, materiale e immateriale, e valorizzazione delle professionalità culturali che costituiscono il volano economico e identitario italiano;
  • Valorizzazione e promozione di un’offerta turistica diversificata;
  • Supporto alla digitalizzazione dell’intera filiera del settore turistico e della cultura;
  • Contrasto all’esercizio abusivo delle professioni e delle attività del turismo e della cultura.

Tuttavia lo scorso 10 settembre, Fratelli d’Italia ha presentato un proprio programma, molto più particolareggiato (40 pagine), nel quale anche la cultura viene affrontata in maniera più dettagliata ed esauriente: è quindi possibile farsi un’idea di quale sarà l’azione dell’eventuale governo Giorgia Meloni nel nostro settore, anche in relazione a temi già affrontati dai precedenti governi e alle priorità del settore (qui un articolo con le dieci priorità per la cultura secondo il direttore di Finestre sull’Arte, Federico Giannini). La sezione s’intitola Cultura e bellezza, il nostro rinascimento, e comincia con una dichiarazione programmatica: “L’Italia è conosciuta e apprezzata nel mondo come la Nazione dell’arte e della cultura, come Patria del bello. È nostro dovere proteggere e valorizzare l’immenso patrimonio di cui siamo eredi. Dare sostegno e tutela alla cultura italiana, ai nostri artisti, ai nostri creatori d’immaginario significa proiettare nel futuro il nuovo Rinascimento italiano”.

Quali saranno nel concreto le azioni? Eccole elencate: promozione della cultura italiana attraverso la valorizzazione dei beni culturali, artistici, storici, archeologici, etnoantropologici, archivistici e bibliografici, tutela dei professionisti del settore culturale e delle realtà private che si occupano della gestione di beni pubblici o privati, introduzione della detrazione fiscale dei consumi culturali individuali, innovazione digitale per i beni culturali, per “renderli pienamente fruibili anche attraverso social e piattaforme multimediali”, e poi ancora valorizzazione e ampliamento del patrimonio Unesco, “anche come veicolo di promozione turistica”, sussidiarietà e nuovo rapporto pubblico-privato soprattutto per permettere l’apertura dei beni culturali oggi chiusi al pubblico.

Il programma prevede poi la riforma del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) (anche se non viene specificato in che termini) e la semplificazione della burocrazia relativa ai finanziamenti pubblici, per poi proseguire con la tutela dell’industria audiovisiva italiana e progetti di sviluppo per quella creativa digitale, il rilancio dell’ecosistema artistico italiano anche attraverso l’organizzazione di festival all’estero, la riqualificazione di periferie e borghi anche attraverso la street art e la valorizzazione del patrimonio conservato in depositi e musei e attualmente non fruibile. Fratelli d’Italia promette poi di dare nuova centralità per l’industria della musica e il mondo dello spettacolo, del teatro e della danza e di garantire la tutela delle dimore storiche.

Fino a questo punto si tratta di azioni che, nella maggior parte dei casi, hanno caratterizzato anche l’azione dei governi precedenti (per esempio la digitalizzazione, l’attenzione a borghi e periferie, l’importanza accordata al Fus), ma il programma prevede anche punti che si potrebbero definire “identitari” per la formazione di destra: sono la “creazione di un nuovo immaginario italiano” anche promuovendo, in particolare nelle scuole, la storia dei grandi d’Italia e le rievocazioni storiche, la valorizzazione del Giubileo 2025 e di Roma Capitale della Cristianità, il contrasto alla cancel culture ritenuta una minaccia per “i simboli della nostra identità”, la “promozione dei piccoli Comuni e dell’Italia profonda ricca di eccellenze”. Infine, ultimo punto, la reintroduzione del 2 per mille per gli enti del Terzo settore che si occupano di cultura.

Un’intera sezione è inoltre dedicata al turismo. In questo settore il programma prevede: valorizzazione e promozione di un’offerta turistica diversificata; dare vita ad una “campagna innovativa per promuovere maggiormente la bellezza italiana nel mondo, sostenendo la presenza dell’Italia nei circuiti dei grandi eventi internazionali”; creare un coordinamento tra le promozioni regionali e la promozione dell’Italia all’estero; tutela della nautica e delle imprese balneari (“8mila chilometri di litorale e 300mila addetti del settore sono un patrimonio che va difeso da ogni forma di ingiusto esproprio”, si legge nel programma); sostegno al turismo montano; supporto alla digitalizzazione dell’intera filiera del settore turistico e della cultura; stroncare il fenomeno dell’abusivismo ricettivo attraverso una regolamentazione chiara; completare la riforma delle professioni turistiche; aggiornare il Codice del turismo; contrastare il degrado e abbattere le barriere architettoniche e sensoriali che limitano e dequalificano l’offerta turistica; introduzione di un meccanismo premiale per le imprese turistiche che investono sull’accessibilità e sui servizi per le famiglie; superare la stagionalità dell’impiego turistico attraverso la riduzione del costo del lavoro nei contratti più lunghi, al fine di garantire al lavoratore un reddito per tutto l’anno; investire sulla sostenibilità e la digitalizzazione del comparto; rifinanziamento del tax credit finalizzato alla riqualificazione e all’acquisto della struttura di cui si è affittuari; sostegno alla filiera per il contrasto al caro bollette; investire sui grandi eventi e allo stesso tempo promuovere capillarmente i piccoli eventi locali.

Infine, ricco anche il capitolo dedicato a paesaggio e ambiente, temi strettamente connessi alla cultura. In questo ambito, il partito di Giorgia Meloni si propone di aggiornare e rendere operativo il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici; combattere la siccità e l’inquinamento delle nostre acque e, al contempo, ripulire fiumi e laghi; salvare il mare e il litorale, proteggendoli dall’erosione costiera, bonificando coste e fondali da rifiuti ed ecomostri; realizzare gli obiettivi della transizione ambientale ed ecologica del Pnrr salvaguardando il sistema produttivo colpito da anni di crisi, con particolare attenzione alle filiere industriali di difficile riconversione (ad esempio, l’automotive); giocare un ruolo attivo e propositivo nei prossimi mesi in Europa durante i negoziati del pacchetto Fit for 55, con l’obiettivo di difendere e tutelare gli interessi del sistema industriale e produttivo nazionale; piantare alberi per realizzare “cinture verdi” nelle città e promuovere la creazione, o il rifacimento, di giardini, orti urbani, parchi, boschi e riserve naturali da dare in gestione alle associazioni e in adozione alle scuole. Nel programma anche l’nasprimento delle pene, anche pecuniarie, per i piromani, il rafforzamento del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile, incentivi all’efficientamento energetico degli immobili residenziali e commerciali.

Sempre riguardo ad ambiente e paesaggio, Fratelli d’Italia si propone anche di promuovere in Europa la politica dei “dazi di civiltà” nei confronti dei “prodotti provenienti da Stati extra Ue che non rispettano i nostri standard di tutela dell’ambiente”. E poi ancora: tutela del paesaggio e del territorio da incuria, abbandono e da rischi sismici e idrogeologici, chiusura del ciclo dei rifiuti e introduzione del principio per cui “più differenzi meno paghi”, progressiva sostituzione dei prodotti inquinanti con altri biodegradabili e promozione delle forme di riciclo-riuso, come il vuoto a rendere. Previste infine azioni a tutela degli animali: inasprire le pene per i reati contro gli animali; campagne di formazione e informazione sul loro rispetto; fermare la tratta illegale dei cuccioli provenienti dall’Est Europa; riconoscimento del ruolo sociale e terapeutico degli animali d’affezione; tutela delle specie e della biodiversità.

Giorgia Meloni vince le elezioni. Cosa c'è nel suo programma per la cultura?
Giorgia Meloni vince le elezioni. Cosa c'è nel suo programma per la cultura?


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