Il fascino romantico della casa di Giulietta a Verona


A Verona potevamo non andare in visita alla casa di Giulietta? Ecco qua il resoconto di Ilaria :-)

O Romeo, Romeo, wherefore art thou Romeo?
Deny thy father and refuse thy name;
Or if thou wilt not, be but sworn my love
And I’ll no longer be a Capulet. [Atto II; Scena II]

[Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo?
Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome;
O se non vuoi, giura che mi ami
e non sarò più una Capuleti.]

Tutti conosceranno la famosa scena del balcone rappresentata in Romeo e Giulietta, la tragedia shakespeariana composta tra il 1594 e il 1596.

Ed è impossibile non ricordare questa scena quando ci si trova proprio nel cortile interno su cui si affaccia il più celebre balcone della letteratura inglese: siamo a Verona e precisamente nel piccolo cortile di quella che è considerata per tradizione la casa di Giulietta.

Secondo la leggenda, infatti, questa sarebbe proprio la casa natale della figlia dei Dal Cappello, da cui derivò il cognome Capuleti della tragedia, nella Verona governata dai Della Scala. La famiglia Dal Cappello sarebbe ben rappresentata dallo stemma raffigurante proprio un cappello, posto sopra l’arco interno del cortile di ingresso all’omonima casa.

Come ogni leggenda, si crea intorno a essa un alone di mistero e magia, poiché non si hanno vere testimonianze relative alla reale esistenza dei Capuleti e quindi della storia infelice dei due innamorati, ma a me piace ugualmente immergermi nei luoghi della storia di Giulietta e Romeo per ripercorrere le scene narrate dal celebre drammaturgo inglese nella sua omonima opera letteraria. Non mi sento quindi di fare la “schizzinosa” e di decidere a priori di non andare a vedere la casa di Giulietta solo perché non rappresenta una testimonianza storica; ogni volta che mi capita di andare a visitare la meravigliosa Verona, tendo sempre a fare un passo nel cortile interno di Giulietta :) Camminando per le strade di Verona si incontrano splendide e importantissime bellezze artistiche, ma non rinuncio quasi mai al fascino che emana per me quella casa, che richiama l’infelice ma eterna storia d’amore di due innamorati, il cui amore ha superato persino la morte (forse sono un’inguaribile romantica? ;) ).

La casa di Giulietta a Verona
La casa di Giulietta a Verona

Concordo però con coloro che eviterebbero pienamente le scritte di migliaia di innamorati che suggellano il loro amore con cuoricini e nomi sui muri d’ingresso che portano al cortile; personalmente la trovo una cosa priva di senso. Basta farsi una foto per immortalare il momento in cui siamo stati qui con la nostra dolce metà, no?

La statua di Giulietta
La statua di Giulietta
Oltre alle coppie di nomi o alle iniziali circondate da un cuoricino, esiste un’altra tradizione di cui a pagarne le “conseguenze” è la stessa Giulietta, più precisamente il seno destro della statua che la raffigura, posta nello stesso cortile, realizzata da Nereo Costantini nel 1969: i turisti sono soliti infatti toccarle il seno perché sembra porti fortuna!

Quella che vediamo nel cortile è però una copia dell’originale che si trova invece all’interno della casa, tuttora visitabile. Le sale interne mostrano affreschi che raffigurano la storia di Romeo e Giulietta accompagnati da brani estrapolati dalla tragedia di Shakespeare e persino il letto e i costumi che vennero utilizzati durante le riprese del film omonimo di Franco Zeffirelli nel 1968. In una sala multimediale dove vengono presentate immagini e notizie sui luoghi legati ai due innamorati, è addirittura possibile inviare lettere a Giulietta; probabilmente ciò ispirò la trama di Letters to Juliet, il film uscito nel 2010, dove la protagonista trova una lettera nascosta in una cavità del muro della casa di Giulietta scritta cinquant’anni prima da una donna inglese e decide di risponderle.

Addentrarsi nella casa di Giulietta è come vivere da spettatori la scena più famosa della tragedia shakespeariana: quel balcone emana un fascino romantico indescrivibile per tutti gli innamorati e soprattutto per chi ha amato da lettore la grande opera di Shakespeare.


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Ilaria Baratta

L'autrice di questo articolo: Ilaria Baratta

Giornalista, sono co-fondatrice di Finestre sull'Arte con Federico Giannini. Sono nata a Carrara nel 1987 e mi sono laureata a Pisa. Sono responsabile della redazione di Finestre sull'Arte.

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