Il Louvre acquista le due tavole di Pietro Lorenzetti scoperte a novembre


Altro colpo del Louvre: dopo la Derisione di Cristo di Cimabue e il Cestino di fragole di Chardin, il museo di Parigi acquista anche le due tavolette di Pietro Lorenzetti scoperte lo scorso novembre e andate all’asta a dicembre.

Sono state acquistate dal Louvre le due importanti opere di Pietro Lorenzetti (Siena, 1280 circa – 1348) ritrovate in Francia lo scorso novembre dallo storico dell’arte Eric Turquin e vendute in asta da Tajan il 13 dicembre: si tratta di due santi, un uomo e una donna, che rappresentano un’importante aggiunta al catalogo dell’artista senese (su queste pagine le abbiamo inserite tra le dieci più interessanti scoperte storico-artistiche del 2023). Il santo è stato venduto per 3.034.800 euro (stima iniziale 1,5-2 milioni di euro), mentre la santa per 1.657.600 (partiva da una stima di 400-600.000 euro): la differenza è data dall’eccezionalità dello stato di conservazione della tavoletta al maschile.

Pietro Lorenzetti, San Zaccaria (tempera e foglia d'oro su tavola, 27 x 14 cm)
Pietro Lorenzetti, San Zaccaria (1330-1340 circa; tempera e foglia d’oro su tavola, 27 x 14 cm; Parigi, Louvre)
Pietro Lorenzetti, Santa Elisabetta (tempera e foglia d'oro su tavola, 27 x 14 cm)
Pietro Lorenzetti, Santa Elisabetta (1330-1340 circa; tempera e foglia d’oro su tavola, 27 x 14 cm; Parigi, Louvre)

Le due tavolette furono acquistate a Parigi nel 1860 dal magistrato François-Alfred Ramé, che coltivava una forte per l’archeologia e la storia. I due dipinti sono sempre stati conservati dai discendenti (che avevano già venduto parte della loro collezione a Tajan nel 1985) fino al momento della loro messa in vendita da Tajan. La casa d’aste le ha vendute come San Silvestro e Sant’Elena, ma secondo il Louvre si tratterebbe forse di san Zaccaria e santa Elisabetta, i genitori di san Giovanni Battista, che in origine, con tutta probabilità, erano parte del registro principale di un polittico monumentale dipinto negli anni Trenta del XIV secolo.

I dipinti si caratterizzano per un notevole virtuosismo tecnico e un naturalismo che rende piuttosto riconoscibile la mano di Pietro Lorenzetti: elementi emblematici del periodo d’oro della pittura senese, quello della prima metà del XIV secolo. Le due tavolette mostrano peraltro l’originalità delle invenzioni di Pietro Lorenzetti, che cercò costantemente di rinnovare formule ancora tradizionali. Affermandosi come uno dei più grandi pittori italiani del Trecento, Pietro Lorenzetti dipinge qui due importanti opere che dunque adesso diventano accessibili al pubblico e permetteranno ai visitatori del museo di comprendere l’importanza dell’artista per la storia della pittura occidentale. Il museo francese aveva già un’altra opera di Pietro Lorenzetti, un’Adorazione dei Magi. E non è neppure nuovo a operazioni del genere nel settore dell’arte medievale italiana: nel novembre 2023 infatti il museo ha acquisito la tavola con la Derisione di Cristo di Cimabue scoperta a Compiègne. Ed è di pochi giorni fa la notizia dell’acquisto di un capolavoro Jean-Baptiste-Siméon Chardin, il Cestino di fragole. Il Louvre, insomma, si dimostra un museo in grande stato di forma e il più attivo sul terreno delle acquisizioni importanti.


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