Restaurato l'importante Crocifisso di Giovanni da Gaeta del 1460


È terminato il restauro del Crocifisso di Giovanni da Gaeta, conservato presso il Museo Diocesano di Gaeta. L’opera, del 1460, è una delle più importanti del territorio e fu studiata da Federico Zeri.

È terminato l’intervento di restauro sul Crocifisso di Giovanni da Gaeta (attivo verso la metà del XV secolo) conservato presso il Museo Diocesano e della religiosità del Parco dei Monti Aurunci di Gaeta (Latina), condotto presso l’Istituto Centrale per il Restauro nella sede della Scuola di Alta Formazione di Matera. L’opera restaurata sarà esposta dal 27 marzo al 10 luglio 2022 a Forlì, presso il Museo di San Domenico, nell’ambito della mostra Maddalena. Il mistero e l’immagine.

Il Crocifisso di Giovanni da Gaeta è una delle opere più importanti del territorio. La croce, sagomata e dipinta sul recto e sul verso, databile attorno al 1460, rappresenta il Cristo Crocifisso con la Maddalena ai piedi della Croce ed è eseguita a tempera e oro su tavola. Il soggetto rientra pienamente nella tipologia del crocifisso gotico-doloroso: si tratta di un’iconografia trecentesca, incentrata sulle componenti più drammatiche e patetiche dell’episodio anche grazie all’approfondimento del tema nell’ambito dei testi apocrifi e delle sacre rappresentazioni teatrali, che trovava ancora diffusione nella metà del XV secolo. L’autore dell’opera venne identificato da Federico Zeri come “maestro del 1456”, responsabile del trittico con l’Incoronazione della Vergine eseguito in quella data e all’epoca conservato nella chiesa gaetana di Santa Lucia (già Santa Maria in Pensulis), il medesimo edificio di culto da cui proviene la croce dipinta. Entrambe le opere sono entrate a far parte delle raccolte del Museo Diocesano di Gaeta. Successivamente, l’anonimo pittore individuato da Federico Zeri è stato identificato come Giovanni da Gaeta, un artista proveniente dal milieu napoletano-aragonese, formatosi a contatto con Leonardo da Besozzo nel cantiere della chiesa di San Giovanni a Carbonara, e il cui linguaggio fu in seguito arricchito da esperienze umbro-marchigiane e ispano-catalane.

L’intervento di restauro condotto dall’Istituto Centrale per il Restauro, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, ha interessato sia il recto sia il verso della croce; è stato effettuato in gran parte nell’ambito di un cantiere didattico degli allievi della Scuola di Alta Formazione e Studio della sede di Matera del 70° e del 72° corso afferenti al Percorso Formativo Professionalizzante relativo ai Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti, ed è stato ultimato dalla restauratrice Paola Minoja. In particolare, l’attività svolta dall’ICR ha riguardato il restauro delle superfici pittoriche e opere di consolidamento strutturale. Prima dell’intervento sono state effettuate le indagini multispettrali all’infrarosso e nell’ultravioletto, e sono stati eseguiti alcuni prelievi per le indagini stratigrafiche per il riconoscimento dei pigmenti e dei leganti.

La pulitura si è rivelata lunga e complessa, per via del pesante strato bruno presente su tutta la superficie che ottundeva la brillantezza dei colori originali. Il verso del dipinto, un monocromo eseguito a tempera magra, era decoeso e lacunoso. In questo caso la pulitura è stata eseguita fondamentalmente a secco. La pellicola pittorica è stata consolidata e ritoccata esclusivamente ad acquerello. Il restauro è stato portato a compimento grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che ha finanziato il completamento della reintegrazione pittorica e la realizzazione di un nuovo sistema di supporto.

Restaurato l'importante Crocifisso di Giovanni da Gaeta del 1460
Restaurato l'importante Crocifisso di Giovanni da Gaeta del 1460


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