Biennale di Venezia, Leoni d'Oro a Simone Leigh e alla Gran Bretagna


La Biennale di Venezia nomina i vincitori dell’edizione 2022: i Leoni d’Oro vanno a Simone Leigh e al padiglione della Gran Bretagna.

La Biennale di Venezia ha appena nominato i vincitori dell’edizione 2022, la cinquantanovesima della grande mostra d’arte contemporanea. I Leoni d’Oro vanno a Simone Leigh (per il miglior partecipante alla mostra internazionale Il latte dei sogni) e alla Gran Bretagna con la mostra Feeling Her Way di Sonia Boyce (per la miglior partecipazione nazionale). Il Leone d’Argento al miglior giovane va ad Ali Cherri (Beirut, 1976). Menzioni speciali per gli artisti della mostra internazionale a Shuvinai Ashoona (Cape Dorset, 1961) e a Lynn Hershman Leeson (Cleveland, 1941). Menzioni speciali per le partecipazioni nazionali alla Francia e all’Uganda, quest’ultimo alla sua prima partecipazione alla Biennale.

La giuria internazionale che ha assegnato i premi è composta da Adrienne Edwards (presidente della giuria), Lorenzo Giusti, Julieta González, Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, Susanne Pfeffer. Durante la cerimonia di premiazione sono stati anche consegnati i Leoni d’Oro alla Carriera, a Katharina Fritsch e a Cecilia Vicuña, che erano già stati comunicati il mese scorso.

“Oggi ufficialmente la mostra apre al pubblico”, dichiara Cecilia Alemani, curatrice della mostra internazionale. È stata una lunghissima preparazione di quasi due anni ma finalmente vedere i visitatori è stata la gioia più grande di questi lunghi mesi. Organizzare questa mostra è stata un’avventura bellissima, ma non senza ostacoli. Ci sono voluti due anni di paura e perdite terribili per arrivare fino a qui. Il team della Biennale ha immaginato in situazioni davvero estreme e complicate: per ricordare la portata di questo evento storico ricordo che l’ultima volta che la Biennale è stata rimandata è stato nel 1944 durante la seconda guerra mondiale. Ringrazio artisti e artiste, sostenitori, il team curatoriale e tutto il team della Biennale di Venezia".

Le motivazioni

Leone d’Oro per il miglior artista alla Mostra Internazionale Il latte dei sogni a Simone Leigh: “per la monumentale scultura all’ingresso dell’Arsenale, rigorosamente ricercata, realizzata con virtuosismo, potentemente suggestiva che, insieme a Belkis Ayón, ha fornito un’avvincente apertura alle idee, sensibilità e proposte di cui è costellato e animato Il latte dei sogni”.

Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale alla Gran Bretagna: “Sonia Boyce propone un’altra lettura delle storie attraverso il suono. Lavorando in collaborazione con altre donne nere, svela una moltitudine di storie rimaste inascoltate. Boyce propone un linguaggio molto contemporaneo nelle forme frammentate che lo spettatore ricostruisce attraverso la sua esperienza nel padiglione. Vengono poste importanti questioni di prova in opposizione alla perfetta sintonia, così come le relazioni tra le voci in forma di coro, a distanza e in diversi punti della mostra”.

Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla Mostra Internazionale Il latte dei sogni a Ali Cherri: “per una presentazione interdisciplinare e stratificata che porta la meditazione su terra, fuoco e acqua da una prospettiva costruttiva a una dimensione mitologica, rispecchiando la mostra stessa Il latte dei sogni nel suo aprirsi ad altre narrazioni che si discostano dalla logica del progresso e della ragione”.

Menzione speciale per la mostra internazionale a Shuvinai Ashoona perché “rivela nei suoi disegni e dipinti la profondità delle cosmogonie indigene Inuk. Un’esistenza in cui le specie sono interdipendenti l’una dall’altra, senza la mediazione della colonialità del potere della specie umana. Riconoscendo le violenze dell’impresa coloniale, Ashoona, nel suo lavoro propone la possibilità di sfuggire a una via senza uscita ascoltando con attenzione e profondità la saggezza degli indigeni”.

Menzione speciale per la mostra internazionale a Lynn Hershman Leeson “per aver indicizzato le questioni cibernetiche che attraversano le mostre in modo illuminante e potente, in un atteggiamento che risale anche a momenti visionari della sua stessa pratica che prevedeva l’influenza della tecnologia nella nostra vita quotidiana”.

Menzione speciale per le partecipazioni nazionali alla Francia “come riconoscimento e gratitudine per lo scambio di idee e la solidarietà, come l’idea di costruire comunità nella diaspora. Per aver esaminato la complessa storia del cinema oltre l’occidente e le molteplici storie di resistenza nel suo lavoro”.

Menzione speciale per le partecipazioni nazionali all’Uganda “come riconoscimento della loro visione, ambizione e impegno al servizio degli artisti che lavorano nel loro paese. Utilizzando materiali scultorei rivestiti di rafia Acaye Kerunen propone la sostenibilità come pratica e non solo come politica o mera astrazione”.

L'opera con cui Simone Leigh ha vinto il Leone d'Oro, posta nella prima sala della mostra all'Arsenale
L’opera con cui Simone Leigh ha vinto il Leone d’Oro, posta nella prima sala della mostra all’Arsenale
Il padiglione della Gran Bretagna
Il padiglione della Gran Bretagna
Una delle opere di Ali Cherri
Una delle opere di Ali Cherri
Le opere di Shuvinai Ashoona
Le opere di Shuvinai Ashoona
Una delle opere di Lynn Hershman Leeson
Una delle opere di Lynn Hershman Leeson
Le opere di Shuvinai Ashoona
Le opere di Shuvinai Ashoona
Il padiglione della Francia
Il padiglione della Francia
Il padiglione dell'Uganda
Il padiglione dell’Uganda

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