A Milano, in Via Valenza (Porta Genova), piena zona Navigli, Babbo Natale diventa donna nell’opera della street artist Cristina Donati Meyer. L’artista ha affisso ieri un poster che raffigura Santa Claus con lunghi capelli bianchi e volto femminile, in un’opera intitolata Se Dio è donna, figuriamoci Babbo Natale.
Una “Mamma Natale”, o una “Babba Natale”, dunque, secondo Donati Meyer. È la provocazione – rivendicazione dell’artista e attivista femminista che mostra una donna nelle vesti di una delle più note icone delle festività, e che intende rovesciare il clichè maschile di un Babbo Natale maschio, di un Dio maschio e patriarcale, di una visione univoca della società, della religione e delle tradizioni. L’opera è ispirata alla convinzione di molti popoli antichi e primitivi secondo cui Dio era in realtà una Dea Madre. Il dominio maschile nelle società patriarcali occidentali e nelle tre religioni monoteiste, trasforma la figura e l’iconografia di Dio in uomo, anziano e con la barba. “Oggi”, spiega Donati Meyer, “le donne rivendicano l’origine della figura femminile sia di Dea Madre, di Madre Natura, sia della mitologia, scritta e romanzata da uomini, di una figura maschile all’apice, nelle vesti di Signore supremo e delle leggende derivanti dal dominio patriarcale”.
“È ora di uscire dalla narrazione univoca e maschilista di un Dio uomo e di figure maschili in ogni racconto mitico, favolesco e mistico-religiose tramandato da secoli”, afferma l’artista. “Mostrare e narrare solo figure maschili in qualsivoglia posizione salvifica, di alterità, dominio serve al patriarcato per costringere e convincere le donne di una sorta di inferiorità e subalternità”.
Babbo Natale è donna, sui Navigli la provocatoria opera di street art femminista |